Nell’ambito di un turismo di nicchia, una delle proposte più interessanti che vogliamo sottoporvi è quella dedicata agli appassionati di turismo storico militare. Tra le destinazioni più note, vi sono sicuramente l’Abbazia di Montecassino, Via Rasella e le Fosse Ardeatine o il Museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti.
E ancora, le città dello Sbarco alleato, ovvero Anzio e Nettuno, il Cimitero di Guerra di Anzio e molti altri luoghi di interesse che evocano e custodiscono i ricordi dei tragici eventi legati alla Seconda guerra mondiale. Pochi conoscono le Grotte di Aprilia che, durante il conflitto, ebbero un ruolo fondamentale che a breve vedremo.
Le origini di Aprilia: la città detta anche “Tobacco Factory”
Una meta meno battuta dal turismo di massa è la città di Aprilia, in provincia di Latina, che dista appena 45 km da Roma. Annoverata tra le cosiddette “città nuove”, fu fondata il 25 aprile 1936 nell’ambito del grande progetto di bonifica voluto da Benito Mussolini nell’Agro Pontino. In passato, prima di lui, tutti i tentativi precedenti di risanare l’area non andarono a buon fine. Le paludi pontine erano il luogo ideale in cui il Regime avrebbe potuto dimostrare la sua credibilità come forza in costante ascesa, programmatica e solida. L’impresa, affidata all’Opera Nazionale Combattenti (ONC), ebbe inizio nel 1926 e assunse una portata davvero ragguardevole.
L’idea di Mussolini di creare un grande orto intorno a Roma si concretizzò circa 10 anni dopo quando Aprilia nacque, per l’appunto, come borgo rurale. Il nucleo urbano si snodava lungo due assi che convergevano in Piazza Roma su cui si affacciavano i luoghi più importanti: la Casa Comunale, la Casa dei Carabinieri Reali, la Casa del Fascio, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la trattoria e il cinematografo. Attualmente, le caratteristiche della città appaiono piuttosto diverse a causa della demolizione della Casa del Fascio negli anni Settanta, alla ricostruzione del Municipio (ex Casa Comunali) e dagli interventi realizzati sugli altri edifici nell’immediato dopoguerra, nonché della ricostruzione del Campanile di San Michele Arcangelo, avvenuta negli anni Novanta.
L’appellativo di Tobacco Factory venne dato dagli Alleati che, durante le ricognizioni aeree, associavano la struttura del borgo rurale di Aprilia alle caratteristiche di una fabbrica di tabacco.
Aprilia all’epoca dello Sbarco alleato del 22 gennaio 1944
L’Area di Aprilia era letteralmente circondata da fossati profondi anche fino a 12 metri, conosciuti anche come wadi. Con questo termine, che deriva dalla lingua araba, si indica il letto in cui scorre o scorreva un corso d’acqua non perenne.
Il nome venne attribuito dall’esercito britannico che, avendo combattuto la Campagna d’Africa, associò questi fossi a quelli presenti in Nordafrica. In questa zona, il “wadi” più famoso era il Fosso della Moletta che, sulle mappe risalenti agli anni Quaranta, era contrassegnato come Moletta River. Per l’intera campagna dello Sbarco di Anzio e Nettuno, nome in codice Operation Shingle, questi fossati e canaloni crearono non pochi problemi alle forze alleate. Durante le ricognizioni aeree, effettuate nei mesi antecedenti lo Sbarco, non evidenziarono particolari criticità. Infatti, dall’alto apparivano dei piccoli ruscelli di scarso valore dal punto di vista strategico.
Nella realtà, come ben sappiamo, non fu così: a causa della natura del luogo i fossati profondi non erano praticabili da parte delle unità corazzate. Questo fece sì che, per oltre 4 mesi, la battaglia volta alla conquista di Aprilia e Carroceto si trasformasse in un’autentica guerra di trincea proprio come accadde durante la Prima guerra mondiale.
Inoltre, le condizioni climatiche caratterizzate da una forte umidità e freddo non fecero che complicare la situazione.
Le piogge abbondanti andavano a riempire i canali che raggiungevano anche un metro di altezza. La nebbia era una presenza fissa che, unita al fumo delle esplosioni, limitava considerevolmente la visibilità. Stando ai racconti dei veterani, i soldati finirono col trovarsi fianco a fianco col nemico senza nemmeno riuscire a vedersi.
Le Grotte di Aprilia
Le Grotte di Aprilia, Caves of Aprilia per gli Alleati, si trovano in località Carroceto all’interno di una tenuta privata, circondata da diversi ettari di terreno adibiti a vigneto e uliveto. All’area, che è interamente recintata, si può accedere solamente attraverso l’unica organizzazione che ne detiene l’esclusiva: l’Associazione Culturale Operation Shingle 1944 (di cui parleremo più avanti). In realtà non si tratta di grotte naturali, bensì di cave artificiali di pozzolana che sono costituite da un complesso di gallerie lunghe circa 2 km.
Esse sono il risultato dell’asportazione del suddetto materiale da costruzione impiegato per la realizzazione del vicino Porto Innocenziano di Anzio (voluto da papa Innocenzo XII che ne commissionò la costruzione nel 1697). Quest’ultimo sorge nei pressi dell’antico Porto Neroniano di cui sono ancora oggi visibili i resti. Anzio, è bene ricordarlo, oltre ad aver dato i natali a due imperatori del calibro di Caligola e Nerone, è meta privilegiata dei nobili Romani come luogo per le loro sontuose dimore per i soggiorni estivi.
Tornando alle grotte, intorno agli anni ’70-’80, esse vennero utilizzate come fungaia sfruttando la naturale umidità favorevole per questo tipo di coltivazione.
La Battaglia delle Grotte
Durante il conflitto mondiale le Grotte vennero utilizzate come rifugio, oltre che dai tedeschi e dagli Alleati anglo-americani, anche dalla popolazione civile. La celebre Battaglia delle Grotte ebbe luogo verso la seconda metà di febbraio 1944, esattamente tra il 16 e il 22, nel pieno della controffensiva Fischfang con la quale i tedeschi tentarono di spingere le forze alleate verso il mare. Il 2nd Battalion del 157th Regiment della 45th Infantry Division, composto da americani, si trovò circondato nelle grotte.
All’interno dei tunnel, i soldati del 2nd Battalion si imbatterono in circa 70 civili, principalmente donne contadine fuggite per ripararsi durante i bombardamenti che interessarono la zona di Aprilia. I soldati USA, ormai stanchi e accerchiati, furono costretti a chiedere il supporto degli inglesi che rimasero intrappolati nelle grotte assieme agli alleati d’oltreoceano.
L’esito della battaglia fu davvero cruento: in pochi giorni di combattimento, solo 200 soldati su 1000 uscirono indenni. Tra le numerosissime vittime, anche Eric Fletcher Waters ovvero il padre del cantante Roger Waters. Negli Stati Uniti, lo scontro finì sulle pagine di tutti i giornali che definirono l’unità come “Battaglione Perduto della Seconda guerra mondiale”. Tra evocazioni e ricordi, un tour delle Grotte ci riporterà indietro di circa 80 anni alla scoperta di un capitolo, seppur tragico, della storia dell’umanità.
L’Associazione Operation Shingle 1944
L’associazione culturale Operation Shingle 1944, come accennato poc’anzi, è l’unica organizzazione a cui ci si può rivolgere per una visita guidata all’interno delle Grotte di Aprilia. Il Presidente Enrico Canini, appassionato di storia militare, è costantemente impegnato nello studio degli eventi bellici degli anni Quaranta, in particolare allo Sbarco alleato di Anzio e Nettuno, oltre alla Battaglia delle Grotte.
Lo scopo è quello di mantenerne viva la memoria attraverso il reperimento di documenti, testimonianze, materiale multimediale e tutto ciò che può essere di interesse alla sua ricerca storica. Grande è il patrimonio culturale e umano che Canini, giovane storico locale, condivide con coloro che scelgono di affidarsi a lui per ripercorrere dei luoghi storici di notevole interesse. Da diversi anni, ormai, collabora come consulente con reti televisive italiane ed estere, nonché con produzioni cinematografiche per la realizzazione di documentari storici.
Per ulteriori informazioni, vi consigliamo di contattare Enrico Canini attraverso il sito ufficiale