Il 9 dicembre 2024, le Mani di Napoli hanno organizzato una cena di gala, denominata “La cena delle idee”, che si è svolta presso l’hotel Excelsior di Napoli, nella sala delle Colonne.
Non si è trattato solo di un semplice evento mondano e gastronomico, ma anche di un punto di scambio di opinioni, in cui si sono unite culture, tradizioni, visioni, e in cui si è anche messa in moto la propria creatività.
Molti personaggi di rilievo hanno presenziato a questo incontro. Tra questi si annoverano: Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli; Matteo Lorito, rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II; Fabio Cannavaro, campione del mondo; imprenditori importanti, rappresentanti della confraternita, e tanti altri ospiti di spessore.
Nel corso della serata, il presidente delle Mani di Napoli, Damiano Annunziato, si è concesso ad alcune nostre domande.
Com’è nata l’idea di fare questo evento?
Non è stata semplicemente un’idea, perché “Le Mani di Napoli” sono una visione, un concetto. Tutto ruota intorno a idee che, se portate avanti e concretizzate, possono dare soddisfazioni e creare qualcosa di inaspettato.
“Le Mani di Napoli” sono un’idea. In questi tre anni di vita abbiamo realizzato tante, tantissime cose, e altre ne porteremo ai tavoli importanti. Il concetto di questa cena, oltre ad avere un valore istituzionale, è stato quello di far capire il nostro senso di appartenenza e la nostra visione di fare associazione.
“La Cena delle Idee” ha un significato particolare. Non si è trattato solo di celebrare le idee che abbiamo portato avanti e realizzato, ma anche di creare un momento di condivisione e ispirazione per il futuro.
La serata è stata nominata “La Cena delle Idee” proprio perché volevamo che chi partecipasse potesse contribuire attivamente. Ci piaceva come, da ogni tavolo, da ogni persona, da ogni ospite, nascesse un’idea. Un’idea per il 2025, per il futuro, per Napoli e per “Le Mani di Napoli”.
Questo evento è stato pensato non solo per presentare ciò che è stato fatto, ma per costruire insieme qualcosa di nuovo. Le idee sono la linfa vitale della nostra associazione, e il contributo di tutti è fondamentale per continuare a crescere e a valorizzare questa città.
Inoltre, il 9 dicembre è stata una giornata importante per noi: abbiamo celebrato tre anni di lavoro, con grandi sforzi economici, morali e di tempo. Una novità significativa è stata il progetto “Monelli a Pasticciare”, dedicato ai ragazzi di Nisida, molto più sfortunati di noi. Con le loro mani hanno preparato i panettoni da donare agli invitati della cena.
Eravamo partiti con 50 invitati, ora ne siamo 100. “Le Mani di Napoli” sono una realtà inclusiva, strutturata, che può creare qualcosa di grande.
Alla cena hanno partecipato anche rappresentanti del governo, come il senatore Gianluca Cantalamessa, della Regione Campania, la stampa, il direttore della RAI e il “Corriere della Sera”. È stato davvero un grande evento.
Un’importante sinergia nata in questa giornata è stata con l’azienda Tallia di Delfino, gemma del gruppo Marzotto, che oltre ad essere partner dell’evento ha aperto anche ad una futura collaborazione per creare con Le Mani di Napoli una Bunch Napoli da far girare in tutto il mondo.
La presenza del rettore e del sindaco rafforza sempre di più la sinergia con la città. Ci racconti delle ultime cose fatte?
Come dici tu, la presenza del rettore e del sindaco è importante, ma non si limita a questo: rafforza la sinergia che abbiamo con questa città. Sono stati presenti ospiti illustri: il capo di gabinetto, il presidente della BCC Napoli, rappresentanti della confraternita, il presidente della soprintendenza, il presidente della curia, oltre a imprenditori importanti.
Tutto questo fa capire che, nell’arco di questi tre anni, abbiamo fatto qualcosa di buono. Chi fino ad ora è rimasto alla finestra inizia non solo ad affacciarsi, ma ad aprirla per capire cosa stia succedendo con “Le Mani di Napoli”. Noi siamo una realtà consolidata. Come sai, ci segui dall’inizio: portiamo cultura, storia, secoli e secoli di tradizione.
Possiamo dire che questo evento, che segna la fine del 2024, è un apripista per i tanti eventi importanti che farete nel 2025?
Le nostre prossime idee sono ambiziose. Per esempio, ci siamo uniti a Origine di Ginevra per portare un’indicazione geografica per tutto il territorio campano e per l’artigianato locale. Questo richiederà una grande forza e l’unità di tutti noi.
Un altro progetto importante in programma nel 2025 è la “Saxifraga”, un riconoscimento che premierà un uomo o una donna che, nell’ultimo anno o negli anni precedenti, ha fatto qualcosa di significativo per Napoli. C’è anche il “Napoli Crea”, che si terrà il 15 aprile, evento importante per il Made in Italy.
In qualità di presidente delle Mani di Napoli, Damiano Annunziato ha tenuto un discorso sulla città di Napoli, in particolare su come la città e i suoi abitanti vengono percepiti agli occhi degli altri e su cosa i cittadini napoletani possono fare per rinforzare la propria identità.
Il presidente ha sottolineato come Napoli, a seguito dell’unità d’Italia, fosse diventata “la pecora nera” della Nazione, bersagliata costantemente da pregiudizi. Di conseguenza, sia i comuni lavoratori che i professionisti e gli intellettuali napoletani non rivendicavano con orgoglio la propria provenienza.
Un secolo e mezzo dopo, i contesti geopolitici sono mutati drasticamente e si è iniziato a parlare di Sud globale: anche Napoli sta vivendo un periodo di rinascita negli ultimi anni, soprattutto in ambito turistico, sportivo, cinematografico.
Annunziato invita il popolo napoletano a non “vendersi” a chi metterebbe Napoli da parte, bensì a restare uniti e ad affermare con orgoglio la storia e la cultura napoletana. Napoli è una squadra vincente, e chi sceglie di stare dalla parte di Napoli, sta dalla parte del successo.