Piccolo comune del Trentino Alto Adige, Santa Cristina, si pone come uno dei borghi immersi nella natura in cui tradizione e ospitalità si uniscono interessando moltissimi visitatori.
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La storia del borgo
Comune di soli 2000 abitanti situato il provincia di Bolzano, in Val Gardena, Santa Cristina, inizialmente conosciuto come S. Kristein nel 1277 e successivamente italianizzato dal fascismo, è noto, oltre che per le sue secolari tradizioni tramandate ancora oggi, anche per la famiglia di Primus von Dosses, che dal 1636, nei pressi della chiesa di Santa Cristina, organizzava una mensa per i poveri e i bisognosi, da cui deriva lo stemma del comune, e per le cinque vittime dovute all’eccidio di Gardena (17 maggio 1945) durante la missione di sabotaggio Tacoma.
Monumenti, luoghi d’interesse e tradizioni
Nonostante le sue piccole dimensioni, il borgo di Santa Cristina presenta numerosi luoghi d’interesse come:
- Chiesa di Santa Cristina e Sant’Antonio Abate, uno degli edifici di culto più antichi della valle, attestato per la prima volta nel 1343 grazie ad una menzione in una lettera d’indulgenza. La chiesa, le cui mura dell’abside conservano un aspetto d’impronta romanica, ha subito vari cambiamenti nel corso dei secoli sovrapponendo, in tal modo, vari stili architettonici da quello gotico a quello barocco.
- Cappella sul monte Pana, eretta negli anni trenta grazie al progetto dell’architetto Franz Baumann.
- Castel Gardena, costruito allo scopo abitativo nel 1641 dai Conti di Wolkenstein, che si dilettavano nella pesca presso i laghetti vicini, ad oggi, pur mostrando alcune caratteristiche di fortificazione ed essendo uno dei monumenti più importanti del comune, è di proprietà privata e, pertanto, non è visitabile.
- Fusell, abitazione del tardo medioevo caratterizzata da un architrave ligneo del 1542, una cucina con volta a botte ed un fienile della metà del Settecento.
- Villa Anri, edificata in stile neobarocco negli anni venti del XX secolo, secondo il progetto di Marius Ammon.
- Lago Santo, conosciuto a partire dalla tradizione popolare, secondo cui la profanazione del lago, considerato sacro, da parte di alcuni pastori avrebbe generato la depressione ad oggi presente, esso è uno dei luoghi naturali più apprezzati del comune poiché presentante una vastissima biodiversità.
In generale, oltre ai suoi numerosi luoghi d’interesse, il borgo è noto anche per l’ospitalità della sua popolazione attiva nel turismo e nella vita culturale del comune grazie a numerose associazioni impegnate in attività originarie della loro terra come la banda locale, esistente dal 1856, e il coro.
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