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Moena: tra le nevi e la storia della Val di Fassa

Tipo di attivitàEcoturismo

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Moena è da molti riconosciuta come la fata della Val di Fassa. Circondata dalle Dolomiti, il comune trentino sa mostrare e dischiudere la bellezza insuperabile di uno dei paesaggi più ricchi e affascinanti d’Italia. I suoi fresci e rigogliosi pascoli d’estate, le nevi e gli immancabili cristalli di ghiacchio d’inverno, il canto degli uccelli e le splendide fioriture in primavera, il sole a scaldare e ad illuminare le pietre e le case in legno in estate: è questo il bellissimo spettacolo di Moena, una perla del Trentino.

Scopriamo insieme, allora, cosa fare a Moena!

Dal Passo San Pellegrino all’Alpe di Fuciade: un percorso per grandi e piccoli

Moena è, anzitutto, il suo straordinario paesaggio, la sua relazione indissolubile con la natura. Ed è in questo scenario che si pone un bellissimo percorso naturalistico che, dal Passo San Pellegrino, si dirige all’Alpe di Fuciade.

A dominare il bellissimo itinerario nel cuore montuoso di Moena è, senza dubbio, il legno. Il percorso, particolarmente facile (adatto, quindi, a grandi e piccini ), schiude la bellezza e la maestosità del Gruppo della Marmolada in uno spirito frizzante e liberatorio. Ma, soprattutto, fa riapprezzare il valore delle antiche tradizioni e dell’antico modo di vivere di Moena. Si possono incontrare, quindi, botteghe artigianali di lavoro del legno, con statue di gnomi, elfi, fate e figure tradizionali della Val di Fossa a stimolare l’immaginazione dei più piccoli. Oltre che bellissime edicole in legno e punti di refrigerio in legno. Con scarponi o ciaspole, il percorso è possibile in ogni momento dell’anno.

La biodiversità della Val di Fossa

Moena, diamante della Val di Fossa, è anche la sua eccezionale biodiversità. Tale biodiversità è possibile, anzitutto, grazie all’impegno costante degli abitanti di Moena e dell’intera Valle. Si segnalano, infatti, ogni anno circa 4 milioni di visitatori che non vanno, tuttavia, a gravare sull’equilibrio uomo-natura.

Se da un lato, infatti, Moena si mostra in tutta la sua bellezza panoramica, dall’altro è altrettanto possibile riuscire a compiere un percorso di preservazione di questa ricchezza incontaminata. E’ rimanendo fedeli ad una cura vigorosa della grande biodiversità del territorio, che il comune trentino si è arricchito, preservandosi. Così la volpe, il tasso, la faina, la donnola, i cervi ed i caprioli abitano comunemente le foreste ombrose, mentre i rocciosi ed esposti ambienti in quota sono il regno di maestosi stambecchi, agili camosci e numerose marmotte.

Unici sono i relitti glaciali, specie che hanno superato i grandi cambiamenti climatici avutisi durante i millenni. Così possiamo trovare la pernice bianca, il gallo forcello, il francolino di monte e il gallo cedrone, che sono alcuni dei più famosi “relitti” rimasti in Val di Fassa; forse meno famosi, anche se più facili da incontrare nascosti fra i calcari in quota e ugualmente belli, sono la soldanella alpina e l’astro delle Alpi, che rappresentano i relitti glaciali, tutt’ora presenti.

Moena: il regno dello scii

Particolarmente vigorosa è, senza dubbio, la vocazione sciistica di Moena. Alcune tra le più famose piste sciistche delle Dolomiti sono proprio situate tra Moena e la Val di Fossa. Con i suoi 25 km di piste, la Ski Area Bellamonte puoi accogliere sciatori d’ogni età ed esperienza.

Ph: Camilla Pizzini

Per gli inesperti, infatti, sono presenti apposite scuole di scii, mentre per i più temerari vi sono ben 12 piste rosse e 3 piste nere, oltre a 6 piste blu per sciatori amatori o alle prime armi. Non mancano, certamente, gli impianti di seggiovie, cabinovie e tapisroulant, tutte completamente accessibili e funzionati. Moena è anche, inoltre, la patria dello scii di fondo. Con i suoi 18 km, il Centro Fondo Alochet, proietta gli appassionati tra i 1900 ed i 2500 metri di altitudine, con la possibilità di praticare sia dello scii di fondo classico sia dello skating, in tutte le salse e secondo tutte le difficoltà.

La “Gran Vera”: la mostra sulla Grande Guerra

Moena, inoltre, non rinuncia alla sua vocazione storica. Presso il centro del comune trentino, è presente, infatti, la mostra Gran Vera, allocata nel Museo della Grande Guerra. L’obiettivo della mostra, attraverso gigantografie e reperti ben conservati, è quello di raccontare i momenti salienti della Prima Guerra Mondiale e farli rivivere a memoria eterna.

Così, Galizia 1914 è il racconto, tramite i quadri di artisti austriaci, del fronte galiziano, che contrapponeva Italia ed Austria. A tali tele si aggiungono cartine del tempo adeguatamente commentate e foto d’epoca. Trincea, attraverso un tortuoso percorso, farà rivivere le angustie fisiche e la sofferenza dello stare in trincea. Dolomiti 1915, invece, offre la possibilità di osservare da vicino circa 20 uniformi dell’epoca, corredate da vetrine tematiche con reperti, pannelli illustrativi, foto d’epoca, oggettistica, libri e pubblicazioni. Il tutto per far sì che Moena divenga un luogo che preserva la storia e fa riflettere sugli orrori del passato!

Puzzone di Moena: dall’antica tradizione casearia

Moena, in ultimo, è anche la sua enorme tradizione culinaria. Tipico e particolarmente noto ed apprezzatto è il puzzone di Moena. Di cosa si tratta?

Si tratta di un formaggio stagionato, prodotto con latte crudo proveniente dai comuni di Moena e Predazzo, che con il suo aroma affascina appassionati e intenditori passando dalle iniziali note pungenti ai sentori di pascolo, erba e frutta matura, con cenni di nocciola tostata. La tradizione vuole che, durante la stagionatura, le forme siano “lavate” manualmente dai casari con acqua tiepida per favorire la formazione di uno strato impermeabile, al cui interno si sprigionano odori ed aromi del tutto caratteristici. Nella versione Malga, prodotta in estate con latte crudo proveniente dagli alpeggi, è un Presidio Slow Food. In dirittura d’arrivo, invece, l’ottenimento della D.O.P.

La perla della Val di Fossa vi aspetta!

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Pubblicato il
20/01/2025