Comune italiano della provincia di Isernia, in Molise, Capracotta è un borgo noto per la sua storia e per il suo sviluppo come stazione sciistica sul piano turistico.
Siete pronti a scoprirlo con noi?
La storia del borgo di Capracotta
Il luogo, il cui nome trae origine dalla possibile usanza dei pastori locali di conservare la carne essiccandola al sole, avrebbe ospitato le prime presenze umane a partire dal Paleolitico, come testimoniato dai ritrovamenti di strumenti di caccia dell’uomo di Neandertal, mentre il primo insediamento comprendente un centro abitato risalirebbe al IX secolo a. C. Dal punto di vista storico, l’attuale paese di Capracotta è nato sullo sperone della Terra Vecchia durante la conquista longobarda del Mezzogiorno d’Italia e, nei secoli successivi, si è sviluppato attraverso la transumanza divenendo prima parte del Regno di Napoli e poi di quello delle Due Sicilie. Distrutto durante la seconda guerra mondiale, il borgo fu ricostruito negli anni ’50 aggiungendovi l’installazione di un impianto da sci sopra il Monte Capraro divenendo, in tal modo, un’importante meta turistica.
Monumenti, luoghi d’interesse e turismo a Capracotta
Oltre al suo importante impianto sciistico ospitante numerosi eventi, tra i quali possiamo citare anche la Coppa Europa nel 2004, Capracotta presenta altre aree naturali e numerose architetture religiose come:
- Il giardino della flora appenninica, orto botanico naturale fra più alti d’Italia in cui vengono conservate numerose specie vegetali del luogo.
- La riserva naturale di Pescobertino.
- Il parco fluviale del Verrino.
- Il santuario della Madonna di Loreto, restaurata dopo i danni della guerra mantenendovi le reminiscenze barocche, la chiesa è, ad oggi, sede di una confraternita che organizza ogni 3 anni a ciclo una processione di cavalli bardati.
- La chiesa parrocchiale di Santa Maria in Cielo Assunta, situata sulla parte più alta del paese e citata per la prima volta in un documento del 1326, l’architettura ha subito, nel corso della sua storia, varie ristrutturazione presentando, ad oggi, tre navate, varie pareti affrescate, numerose statue e un altare maggiore interamente in marmo intarsiato con il tabernacolo sul quale poggiano due angeli e il paliotto dell’Assunta.
- La chiesa di Sant’Antonio di Padova, piccola chiesa risalente al XVIII secolo e dedicata al santo francescano caratterizzata da una navata singola con nicchie, statue e tele e da un campanile centrale a vela.
- La chiesa di Santa Lucia di Siracura, costruita nel XVIII-XIX secolo.
Il borgo, infine, è noto anche per la celebrazione de La Pezzata, la sagra della pecora bollita che si tiene annualmente ogni prima domenica d’agosto presentante un piatto ad oggi inserito tra le eccellenze dalla rivista Gambero Rosso.
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