Carissima dottoressa Cataldo, benvenuta a InItaly, è un piacere averla con noi.
Oggi, in sua compagnia, tratteremo un tema molto attuale, legato anche alla sua professione: la chirurgia plastica.
Dottoressa Cataldo ci racconti, innanzitutto, il suo percorso professionale e soprattutto la decisione nello specializzarsi in Chirurgia Plastica ed Estetica.
Allora, io sono laureata in Medicina e Chirurgia presso la Seconda Università di Napoli e poi mi sono specializzata, sempre a Napoli, in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica. Ho scelto di intraprendere la strada della chirurgia già al terzo anno di medicina, quando si iniziava a delineare il percorso per la tesi e a scegliere la branca di specializzazione.
Ho scelto la chirurgia perché mi affascinava tantissimo. Infatti, già al terzo anno di medicina, sono entrata per la prima volta in sala operatoria e ne sono rimasta profondamente colpita. Inizialmente mi appassionava la chirurgia generale, ma era una disciplina molto demolitiva: si trattava spesso di rimuovere tumori o di asportare, diciamo tra virgolette, qualcosa di “brutto”. La mia ambizione, invece, era quella di dare una speranza ai pazienti.
Ecco perché mi sono avvicinata alla chirurgia plastica ricostruttiva: perché permette di restituire una nuova vita ai pazienti, di ridare loro una possibilità. Questa mia inclinazione è stata ulteriormente confermata dall’esperienza all’estero: subito dopo la laurea ho vinto una borsa di studio e sono stata per circa un anno presso la Sahlgrenska University a Göteborg, in Svezia, nel reparto di chirurgia plastica ricostruttiva.
Lì ho potuto perfezionarmi e maturare ancora di più la convinzione di voler dedicarmi a questa disciplina. Ho visto tanti bambini con malformazioni ricostruite, pazienti ustionati, e ho percepito profondamente quel senso di speranza che la chirurgia plastica è in grado di offrire.
I mass media, negli ultimi decenni, hanno posto molta attenzione sulla chirurgia estetica e sembra che si ricorra sempre più spesso alla chirurgia non per necessità, ma per la voglia di “apparire”. Dottoressa lei è d’accordo con questa affermazione?
Attualmente il continuo bombardamento mediatico ha reso la chirurgia e la medicina estetica più accessibili a tutti, mentre in passato erano riservate a una nicchia più ristretta. Questa grande pubblicizzazione ha quasi banalizzato gli interventi, facendo sì che un numero crescente di persone vi ricorra con leggerezza.
Tuttavia, è fondamentale comprendere che si tratta sempre di chirurgia, quindi di medicina, e come tale ogni intervento comporta dei rischi. Per questo motivo cerco sempre di far capire ai miei pazienti che, nonostante i media possano banalizzare certi interventi, è imprescindibile una visita con il medico. Non esistono visite online: il rapporto diretto tra paziente e professionista è essenziale.
Bisogna effettuare una visita per valutare attentamente le possibilità e i rischi di ogni intervento. Spesso i media offrono una visione distorta, facendo sembrare tutto facile e realizzabile, ma la chirurgia ha dei limiti e questi vanno considerati con grande attenzione. Inoltre, spesso i mass media propongono modelli estetici estremi, esasperati e poco naturali, che non sempre sono compatibili con la realtà e con i risultati effettivamente ottenibili con il bisturi.
Negli ultimi anni, con l’aumento degli interventi, i notiziari ci hanno talvolta mostrato terribili risultati che, nel peggiore dei casi, hanno portato anche alla morte. Quali sono le principali cause e come si possono prevenire eventuali danni?
Purtroppo, la cronaca è piena di episodi drammatici legati a questa branca della chirurgia, incluse morti inattese. Questo perché, quando si affronta un intervento volontario, quindi non necessario, la possibilità di una complicazione grave viene percepita in modo ancora più scioccante.
Come dicevo prima, si tratta sempre di chirurgia. Anche se è finalizzata alla bellezza e al miglioramento estetico, non è esente da rischi. Ogni intervento comporta possibili complicanze che devono essere attentamente valutate dal professionista e spiegate in modo chiaro al paziente.
Molti dei drammi riportati dai media sono legati alla scelta del professionista. È fondamentale che il paziente scelga con attenzione il medico a cui affidarsi, verificando il suo curriculum, la sua specializzazione e, cosa più importante, che sia effettivamente laureato e abilitato. Purtroppo, esistono casi di interventi eseguiti da persone non qualificate, senza laurea o senza una specializzazione adeguata.
Inoltre, gli interventi chirurgici devono essere eseguiti in strutture sanitarie idonee, con anestesisti qualificati e con tutte le valutazioni preoperatorie necessarie per garantire la sicurezza del paziente. Un altro fattore critico è il costo: spesso prezzi eccessivamente bassi indicano una scarsa attenzione alla sicurezza, con possibili conseguenze tragiche.
Ci racconta come vengono accolti ed accompagnati i vostri clienti, dall’arrivo in struttura sino al decorso operatorio? Quali sono i vostri punti di forza?
Il mio paziente mi sceglie spesso perché consigliato da altri pazienti o perché ha visto il mio lavoro sui media. Dopo un primo contatto, si effettua una visita approfondita, che può durare anche ore, in cui spiego nei dettagli la tecnica dell’intervento, i risultati prospettabili e i rischi.
Dopo questa fase, si eseguono tutti gli esami preoperatori fondamentali per garantire che il paziente sia idoneo all’intervento. Il giorno dell’intervento accompagno personalmente il paziente in sala operatoria e poi lo seguo nel post-operatorio, con controlli costanti e un rapporto diretto per eventuali dubbi o complicanze.
I pazienti non vengono mai lasciati soli: li seguo dal primo consulto fino alle visite di controllo a distanza di anni, per valutare il risultato e consolidarlo nel tempo.
Sappiamo che lei è attiva a Scafati, Napoli, Milano e Roma. Quali sono i suoi prossimi obiettivi?
Attualmente lavoro principalmente tra Scafati e Napoli, che sono le mie sedi principali, ma opero anche a Milano e Roma, dove ho visto una grande crescita. Inoltre, sono docente in diversi master e relatrice a congressi, il che mi permette di restare sempre aggiornata sulle novità del settore.
I miei obiettivi futuri sono quelli di continuare a crescere professionalmente, perfezionandomi e rimanendo sempre al passo con le nuove tecniche e innovazioni nel campo della chirurgia estetica, per dare sempre innovazioni ai miei pazienti.
Come ultima domanda, una cosa che si chiedono in tanti: “Come faccio a scegliere il chirurgo giusto?”
La scelta del chirurgo deve basarsi su diversi fattori. Prima di tutto, bisogna verificare che il professionista sia laureato e specializzato nella branca. È possibile farlo cercando il suo nome sulla Federazione Italiana Medici Chirurghi e Odontoiatri.
Inoltre, la visita è fondamentale: è il momento in cui il paziente può valutare l’empatia, la serietà e la professionalità del chirurgo. Un buon professionista deve saper valutare l’inestetismo, scegliere la tecnica più adatta e garantire la sicurezza dell’intervento. Un professionista deve anche saper dire no quando un risultato non è perseguibile o non realizzabile.
La ringraziamo per essere stata con noi e ci auguriamo di raccontare presto nuovi traguardi della sua professione!