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Parco Nazionale del Gran Sasso: un paradiso da scoprire

Tipo di attivitàTrekking, Turismo

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Tra le caratteristiche che rendono il Bel Paese unico e affascinante, agli occhi degli studiosi e non solo, è la complessità territoriale. Andando ad analizzare le più grandi riserve naturali d’Italia, in termini di estensione, scopriremo che al terzo posto si colloca Il Parco Nazionale del Gran Sasso. Entriamo nei dettagli!

Parco Nazionale del Gran Sasso: un’unicità territoriale da preservare

Il Parco Nazionale del Gran Sasso fu istituito nel 1995 e si estende per circa 141341 ettari. Esso si trova quasi per intero nella regione dell’Abruzzo, ma occupa anche una piccola parte delle Marche e del Lazio.

Del Gran Sasso d’Italia colpisce sicuramente la fitta successione di vette: oltri venti vette superano la soglia dei 2000 metri di altitudine, e la più alta è quella del Corno Grande, che tocca i 2912 metri sul livello del mare.
Ma non solo: un’altra peculiarità del Gran Sasso è quella di accogliere uno dei ghiacciai più meridionali d’Europa: il Ghiacciaio del Calderone.

In effetti, questo Parco sorge in una posizione geografica particolarmente complessa: si colloca in un territorio che fa da spartiacque tra la regione euro-siberiana e la regione mediterranea, e vanta una massiccia flora e fauna grazie alla diversità morfologica che caratterizza questa zona: vie alpinistiche, altopiani, praterie, foreste, pareti rocciose, sono tante le opzioni che possono soddisfare tutti i visitatori del Parco.
Nel Parco Nazionale del Gran Sasso vivono circa 2300 specie vegetali superiori, che corrispondono ad oltre un terzo dell’intera flora italiana, e 14 specie di anfibi, di cui quattro specie di tritoni.

Grazie a tale biodiversità, il Parco offre prodotti territoriali autentici e pregiati come lo zafferano dell’Aquila, dall’affascinante fioritura, oppure i legumi aquilani, i marroni, le carni, i formaggi con il miele.

Tutti questi fattori contribuiscono alla creazione di una realtà territoriale unica nel suo genere: il Parco dunque nasce con l’intento di salvaguardarla, ma anche quello di tutelare delle tradizioni secolari. Queste zone, infatti, ospitano anche degli antichi insediamenti urbani, dei veri e propri borghi fortificati che fungono da finestra verso il passato, e molti di essi fanno parte dei Borghi più belli d’Italia.

(foto di F.Bartolucci)

I luoghi d’interesse del Parco

Santo Stefano di Sessanio

Santo Stefano di Sessanio, borgo medievale situato a 1.250 metri d’altitudine nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, è uno dei Borghi più belli d’Italia e si distingue per la sua armonia architettonica perfettamente integrata con il paesaggio montano. La conservazione del centro storico è stata favorita dallo spopolamento del Novecento e da un progetto di sviluppo sostenibile avviato nel 2002 con la “Carta dei valori”, sottoscritta dal Comune, dall’Ente Parco e dalla società Sextantio, promotrice dell’albergo diffuso.

Sorto tra l’XI e il XII secolo sui resti del pago romano di Sextantio, il borgo ha goduto nei secoli di una posizione strategica lungo importanti vie commerciali e pastorali come la via Claudia Valeria e il Tratturo regio.

Fu possedimento dei Piccolomini e poi dei Medici, sotto cui conobbe un periodo di massimo splendore grazie alla produzione e al commercio della lana “carfagna”. Dopo essere entrato nel Regno delle Due Sicilie, passò alla proprietà del Re di Napoli fino all’Unità d’Italia. Il borgo ha una forma ellissoidale con case-torri e stradine concentriche che si sviluppano intorno alla Torre Medicea, simbolo del potere locale, oggi in fase di ricostruzione dopo il terremoto del 2009. Tra i monumenti di rilievo ci sono la chiesa di S. Stefano Protomartire (XIV-XV sec.), la chiesa della Madonna del Lago (XVII sec.), la Casa del Capitano e varie abitazioni quattrocentesche con loggiati e portali scolpiti.

Parco nazionale del Gran Sasso
(foto di M. Anselmi)

Oggi Santo Stefano è un modello di turismo culturale e sostenibile, frequentato da artisti e sede di eventi come concerti dell’ensemble “Officina Musicale”, mostre e festival. Tra le principali manifestazioni si ricordano la festa patronale di S. Stefano e S. Isidoro (2-3 agosto), l’Estate nel Borgo (agosto), la Sagra della lenticchia (settembre) e numerosi concerti di musica classica.

La lenticchia di Santo Stefano, Presidio Slow Food, è rinomata per la sua qualità: piccola, scura, ricca di ferro, tenera e dal sapore intenso, è usata in zuppe, con salsicce, patate o pasta fatta a mano. Nella cucina locale spiccano anche l’agnello dell’altopiano di Campo Imperatore, i formaggi come il Canestrato di Castel del Monte e lo zafferano di Navelli. Tra i dolci tradizionali figurano le ferratelle, i dolci alle mandorle e il pasticcio degli dei con crema allo zafferano.

Campotosto

Il Comune di Campotosto, diviso in quattro frazioni (Campotosto Capoluogo, Mascioni, Poggio Cancelli e Ortolano), offre un paesaggio incontaminato a chi sceglie di trascorrere le proprie vacanze nella più assoluta tranquillità. Le prime notizie storiche risalgono al XIII secolo, mentre nel XIV secolo il territorio fu coinvolto nelle contese tra L’Aquila e Amatrice. Alla fine del XV secolo scoppiò una disputa per il controllo della zona di Pedicino, risolta nel 1604 dal tribunale di Napoli a favore dell’Aquila.

Nel XVI secolo, Carlo V d’Asburgo cedette il feudo di Amatrice (quindi anche Campotosto) alla famiglia Orsini. Dopo vari passaggi e terremoti, nel XVIII secolo Campotosto divenne il centro più grande e popoloso del contado amatriciano, iniziando a governarsi autonomamente. A fine secolo, divenne Comune Centrale, con l’annessione di Mascioni e Poggio Cancelli (prima parte di Montereale) e, successivamente, anche del borgo di Ortolano, nell’alta valle dell’Aterno.

Il Lago di Campotosto, situato a 1300 m s.l.m., inizialmente era un pascolo comune, ma con la scoperta della torba (utilizzata come combustibile) nel 1887/88, il bacino divenne una miniera e fu costruito il Ponte delle Stecche per agevolare i collegamenti con L’Aquila. Gli scavi proseguirono fino al 1924. Nel 1939 iniziarono i lavori per la realizzazione delle dighe di Poggio Cancelli, Sella Pedicate e Rio Fucino, da cui nacque il lago artificiale di Campotosto, uno dei più importanti d’Europa, alimentato dai corsi del Rio Fucino, dal Vomano e dal Trontino, e capace di produrre energia per circa cinque centrali idroelettriche.

Parco Nazionale del Gran Sasso
(foto di M. Anselmi)

Il Comune conta circa 660 abitanti e si trova a un’altitudine di 1420 metri s.l.m.. Il lago permette diverse attività come birdwatching, surf e pesca sportiva e professionale (secondo il regolamento PDF vigente). Tra le curiosità, il 5 gennaio si celebra la tradizione del canto “Notte Silente” in attesa della Befana, mentre il 17 gennaio, per la festa di Sant’Antonio, si ripete il canto per tutto il paese.

Le manifestazioni principali includono: il 2 luglio e la prima domenica di agosto, a Campotosto Capoluogo, si celebra la Festa della Santissima Maria Apparente, patrona del paese, con una processione, spari di mortaletti e canti tradizionali; il 15 agosto, sempre nel capoluogo, si tiene la Festa della Madonna dell’Assunta; dal 10 al 20 agosto, a Poggio Cancelli, si svolge la Festa Patronale di San Giorgio e Santa Maria, durante la quale si rappresenta “La Sposa Pojana”, una rievocazione popolare in costume antico con balli e festeggiamenti finali.

Tra gli usi e costumi, a Natale si prepara una cena interamente di magro, a base di Gnucchitti De Magro e baccalà dolce. Nella gastronomia, spicca il tradizionale Baccalà della Sposa/o, servito con alici, tonno, olive e carciofini, e accompagnato da dolci, in occasione dei matrimoni. Le celebri Mortadelle di Campotosto (dette anche Cojoni di Mulo) sono un altro piatto tipico, insieme ai Ciciaregli, una zuppa di legumi con pasta di acqua e farina a forma di cece. A Poggio Cancelli si gustano i frascarelli in brodo, il baccalà in agrodolce (tipico natalizio), la pecora alla cottora, farro e fagioli e le pizze fritte dolci.

Il Parco è attraversato da numerosi fiumi e torrenti. Tra questi ricordiamo il Tirino, le cui acque sono tra le più limpide d’Europa, che permettono la vita a tante specie animali e vegetali. La Valle del Tirino offre delle bellezze naturali che catturano l’attenzione degli escursionisti.

Gli Habitat

Il Parco interessa due distinte regioni biogeografiche“euro-siberiana” e “mediterranea”.
Questa particolare collocazione, unitamente alla diversità litologica delle montagne e alle elevate quote, fa di quest’area protetta un territorio che presenta un’elevata ricchezza biologica.
Infatti, nel Parco vivono circa 2300 specie vegetali superiori, oltre un quinto dell’intera flora europea, e più di un terzo del patrimonio floristico italiano. Per quanto riguarda il regno animale, emblematico è il caso degli anfibi, presenti con ben quattordici specie tra cui, unico caso in Italia, ben quattro specie di tritoni.

Inoltre, le montagne del Parco costituiscono una vera e propria soglia biogeografica tra il nord e il sud del Paese; qui, infatti, alcune specie mediterranee raggiungono il limite settentrionale di distribuzione, mentre altre, in particolare piante e animali di origine artico-alpina, quello meridionale.

parco nazionale del gran sasso
parco nazionale del gran sasso

Come raggiungere il parco

In auto da Nord o Sud Italia (Adriatica)

  • Versante di Ascoli Piceno – da Autostrada A14 Adriatica – Uscita Autostradale San Benedetto del Tronto, proseguire per S.S. Salaria
  • Versante di Teramo – Autostrada A14 Adriatica -Uscita Autostradale Giulianova/Teramo proseguire per S.S. 80
  • Versante di Pescara – Autostrada A14 Adriatica  – Uscita Autostradale Pescara Nord – proseguire per Gran Sasso / Penne / Farindola

In auto da Roma

  • a Versante di L’Aquila – Autostra A24 dei Parchi Roma L’Aquila –  uscita autostradale Assergi.
  • a Versante teramano, uscita Colledara/San Gabriele.
  • Versante pescarese, Autostrada A25 Roma Pescara uscita autostradale Castiglione a Casauria

In treno

  • Da Pescara: linea Pescara, Giulianova Teramo, proseguire per la destinazione scelta con autobus di linea
  • Da Roma: linea Roma Pescara, proseguire per la destinazione scelta con autobus di linea

In autobus

Da Roma:

  • Società Unica Abruzzese di Trasporto (TUA)  – Linea Roma L’Aquila Teramo – Linea Roma Pescara – www.tuabruzzo.it – tel.  085.4960
  • START – Linea Roma Ascoli Piceno – tel. 06/4460567

Tutti i comuni del Parco sono serviti da autobus di linea regionali con partenza dai capoluoghi di provincia. Per informazioni:

  • Abruzzo – Società Unica Abruzzese di Trasporto (TUA) – www.tuabruzzo.it – tel.  085.4960 – con partenza da L’Aquila o Teramo o Pescara
  • Marche (da San Benedetto del Tronto o Ascoli Piceno) – START – Numero Verde 800443040
  • Lazio – COTRAL – per Rieti – Numero Verde 800150008

In aereo

  • Aeroporto di Fiumicino (Roma)
  • Aeroporto di Ciampino (Roma)
  • Aeroporto Internazionale D’Abruzzo di Pescara

Proseguire in auto o autobus di linea

Non fatevi scappare la varietà di attrazioni del Parco!
Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale.

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foto di copertina Cascata del Rio Arno(foto di M. Anselmi)

tutte le foto sono del sito ufficiale del Parco Nazionale de Gran Sasso

Pubblicato il
9/06/2025