È la bellissima Agrigento la Capitale della Cultura 2025. Un riconoscimento ed una possibilità che bene si addicono ad una delle città antiche più suggestive e preziose della nostra Penisola. Tra i bellissimi monumenti della Valle dei Templi e le grandi iniziative che rendono ancora più preziosa questa terra, Agrigento, come Capitale della Cultura 2025, è un incrocio di grazia, antichità e sguardo rivolto al futuro.
Scopriamo, allora, Agrigento ed i suoi eventi da Capitale della Cultura 2025!
Agrigento 2025: acqua, aria, terra e fuoco
Agrigento è Capitale della Cultura 2025 per la sua storia, per i suoi monumenti, per i suoi colori, per le sue atmosfere. Lo è anche per la sua “filosofia”, per il suo atteggiamento rispetto all’arte ed alla vita in generale. Nasce da qui il monito di questa edizione: il sè, l’altro e la natura.

È certamente, questo, un manifesto programmatico che chiarisce quali siano gli orizzonti espressivi di Agrigento Capitale della Cultura 2025. Un manifesto che ben aderisce alla città siciliana ed alla sua storia di pensiero e che ha trovato in Empedocle, grande filosofo pre-platonico di stanza ad Agrigento, la sua consacrazione.
Nella trasversalità dei quattro elementi (terra, aria, acqua e fuoco), Agrigento 2025 riflette attraverso l’arte e la storia le relazioni che intercorrono tra le soggettività e le alterità (umane e non), nel sostrato delle implicazioni naturali in cui essa è calata.

In fondo Agrigento è il fuoco della sua archeologia, l’acqua del mare in cui si specchia, la terra pestata dai grandi della storia e del pensiero, l’aria rovente di un cuore pulsante e vivo.
Ed è proprio attorno a questi elementi arca-ici (archè in Empedocle) che Agrigento 2025 ha strutturato i suoi incontri e la sue manifestazioni, correlandole a ciascuno dei quattro elementi principali, in scenari paesaggistici ed architettonici mozzafiato.
Agrigento Capitale della Cultura 2025: i prossimi eventi
Attorno, dunque, ad ogni elemento principale ed al sul significato culturale e simbolico si collocano attività a tema, che fanno conto anche di una cultura previdente, capace di dialogare col futuro.

Così, per Agrigento 2025, l’aria è sinonimo di apertura dei confini personali e comunitaria, accoglienza delle diversità, vicinanza ad un mondo in continua evoluzione. È in quest’ottica, allora, che si inserisce Luci e Miraggi, progetto col quale Daniele Vetro rende omaggio, con graphic novel e tele evocative, alla città dei Templi.
È su questa riga che si inserisce Rizòmata, un videogioco interattivo che, tra storytelling, enigmi e attività di gruppo, fa scoprire Agrigento sotto una veste inedita. E puntando ancora alla fascinazione, ritroviamo Sky reserve per connettere l’uomo al suo cielo.

Per Agrigento 2025, l’acqua raffigura la tempesta interiore, la tempeste sociale, la vastità del dramma, la possibilità d’essere fluidamente prossimi.
Così Agrigento raccoglie Banksy Humanity Collection, una mostra altamente suggestiva, capace di raccogliere tutte le opere del pittore contemporaneo che, con sostanziale crudezza, hanno trasposto le sofferenze e le incongruenze dei nostri tempi.
Lampedusa, invece, diventa centro focale di Hospitium di Tanja Boukal diventa un processo artistico alternativo che focalizza sulla relazione tra l’uomo e la sua natura selvaggia, tra l’uomo e la natura selvaggia e sociale, con evidente richiamo alla mortale piaga migratoria.
Ma Agrigento 2025 guarda anche alla cooperazione internazionale ( il Colletif PEROU), tramite il progetto Inscrire les gestes de l’hospitalité vive au Patrimoine culturel immatériel de l’humanité. Un laboratorio pionieristico di ricerca sui futuri desiderabili, un simbolo di promozione della fraternità e del multilinguismo.

Per Agrigento 2025, la terra è una risorsa. Lo è per la sua biodiversità, per la sua erosione, per la sua resilienza, per il suo essere ponte tra un folto passato ed uno sfilacciato presente.
Su questa riga interpretativa, si inserisce il progetto Vivere Diodoros, realizzato ogni venerdì nella suggestiva cornice dell’area archeologica dei Templi, che punta tracciare un saggio delle trame agricole di un territorio, educando ai suoi profumi, ai suoi sapori, ai suoi colori.
In un mondo martoriato, l’armonia naturale della terra diventa inno. È questo, per Agrigento 2025, lo scopo del Giardino della Pace, nato per valorizzare la diversità naturale e suggestiva del territorio ed unirla a sani semi di dialogo e di indagine.
Una Capitale della Cultura sa e deve guardare anche al futuro, ad una vita nuova. È ciò che è fatto con Il rifiuto come oggetto di creazione artistica. Progetto, questo, capace di ricomporre i rifiuti urbani e non in plastiche creazioni che suggeriscono una vita nuova.
Per il fuoco ed altre informazioni, consulta il sito ufficiale.
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