That’s Napoli Live Show è uno spettacolo musicale ideato e diretto dal maestro Carlo Morelli.
Questo straordinario viaggio tra la canzone classica napoletana, le canzoni internazionali e le grandi hit del momento vede esibirsi sul palco diciassette cantanti e quattro musicisti capitanati dall’energia del maestro Morelli.
La grande esperienza maturata negli anni dal maestro Morelli, che gli ha permesso di ricoprire ruoli importanti al Teatro San Carlo, ha dato vita a suggestive atmosfere che hanno fatto da sfondo alle melodie dei grandi classici napoletani, interpretati magistralmente dalle voci del That’s Napoli Live Show, coinvolgendo gli spettatori in un viaggio magico.
Ringraziamo il maestro per aver accolto il nostro invito a raccontare il coro That’s Napoli Live Show ed il grande successo che sta ottenendo negli anni.
Dopo aver conquistato il pubblico canadese e l’ambasciata italiana negli Emirati Arabi Uniti, avete stupito il grande pubblico di Andrea Bocelli presso l’Anfiteatro degli Scavi di Pompei. Si aspettava che, in soli otto anni dalla fondazione ad oggi, il coro riuscisse a raggiungere un simile traguardo?
Devo dire, no, non me l’aspettavo di fare un concerto con Andrea Bocelli in soli otto anni, con il mio coro. Siamo stati a Pompei il 27-28 giugno, all’Anfiteatro, e mi sono occupato dell’organizzazione musicale, orchestra e coro, ed è stata una cosa incredibile, meravigliosa.
Poi avere a che fare con Andrea Bocelli, che è un gigante, è un nostro alfiere nel mondo della musica italiana, è stata una gran bella soddisfazione.
Ci racconta le caratteristiche salienti del That’s Napoli Live Show?
Lo spettacolo celebra e festeggia la grande tradizione della canzone napoletana, però in una chiave completamente diversa. Quando nel 2010 feci uno spettacolo con Milly Carlucci, lei mi chiese di presentare la canzone napoletana in maniera diversa, e io mi sono inventato questa cosa: sono andato a cercare, nei brani internazionali del genere rock pop, quelle che sono le armonie comuni ai nostri brani napoletani.
E quindi ho cercato di farli dialogare, non in forma di mash-up, cioè che inizia uno e finisce l’altro, ma proprio che dialogano insieme: tu senti una parte del coro che canta Hit The Road Jack, e l’altra invece che canta Comme facette mammeta. E così con ‘O surdato ‘nnammurato: senti Roxanne di Sting che dialoga con ‘O surdato ‘nnammurato e Video Killed the Radio Star.
Quindi sono andato a creare appunto una forma dialogica musicale tra quelle che sono gli evergreen, gli standard belli, importanti che hanno condizionato la nostra vita negli anni ’90 e quella che invece è la grande tradizione della cultura napoletana che ha otto secoli di storia.

Quindi è stata proprio questa la chiave per rendere la canzone classica napoletana rivisitata ancora più bella?
Sì, assolutamente. Peraltro, piace moltissimo questa idea. Piace molto all’estero perché è è fortemente innovativa e piace molto chiaramente agli italiani. Faccio un esempio: sentire Napule è del grande Pino Daniele dialogare con Imagine di John Lennon, perché i due brani iniziano esattamente con gli stessi accordi, e quindi sento una parte del coro che canta Napule è e l’altra parte che risponde con Imagine, è una cosa stupenda, meravigliosa.
Questa è stata una genialata perché è piaciuta moltissimo a tutti, soprattutto poi al grande pubblico chiaramente.
Quali sono le prossime tappe in cui è possibile vedere il That’s Napoli Live Show?
Noi torniamo in maniera ufficiale a Napoli nel Teatro Augusteo nel 2026. Abbiamo però una serie di date, quella che posso dire in immediato è che il 27 siamo a Castellammare perché voluti dall’assessore al turismo Nunzia Carfora, e poi altre date sono fuori regione.
Adesso dobbiamo ritornare a Montréal, al centro Leonardo Da Vinci, il cui direttore Pat Buttino ci ha rinnovato l’invito e noi ci andremo volentieri. E poi c’è adesso anche un contatto con la Georgia, che ci ha invitato, e stiamo definendo gli accordi e il periodo in cui bisogna andare lì.
Quindi la Georgia, dopo averci dato Kvaratskhelia per vincere il terzo scudetto di Napoli, ora si riprende la musica classica napoletana?
Sì, sono molto appassionati di Napoli, poi lo sappiamo, loro sono innamorati della nostra cultura italiana e in particolar modo della tradizione della grande canzone napoletana.

Per i giovani coristi che leggono la nostra intervista, ci sono delle possibilità, un giorno, di entrare a far parte del vostro coro?
Certo, noi teniamo regolarmente delle audizioni, adesso le facciamo proprio a fine settembre, per cui se loro si collegano sulla mia pagina oppure mi mandano un messaggio e mi scrivono, ovviamente possono partecipare. La speranza è di voler far parte del nostro spettacolo che diventa sempre più grande e ha bisogno sempre più di persone, di coristi, di musicisti.
Il suo percorso formativo è molto ricco. Difatti, la sua è una figura di spicco nella docenza musicale. Grazie all’armonia di conoscenza che si è creata con i suoi coristi, possiamo dire che le prospettive del That’s Napoli Live Show sono in costante crescita?
Assolutamente sì, direi in maniera esponenziale rispetto a quello che stiamo facendo, a quello che ci chiedono. Avremo un 2026 molto ricco di appuntamenti, di concerti e tanto altro. E poi faremo tanta formazione per i giovani musicisti, che intanto devono amare la nostra canzone napoletana, che ha insegnato al mondo la melodia e tanto altro. Quindi sono estremamente fiducioso, assolutamente.
L’Accademia che io ho formato, l’Accademia delle Performing Arts, al momento vede 120 allievi che vengono a studiare in maniera gratuita le Performing Arts, e quindi è un momento di crescita e soprattutto di speranza di poter far parte poi del nostro grande spettacolo.
La ringraziamo per essere stato con noi. La aspettiamo presto per raccontarci nuovi successi del That’s Napoli Live Show ed essere testimoni lampanti delle straordinarie performance.