Nei sotterranei della Basilica della Pietrasanta, l’acqua, fonte di vita, viene riconosciuta a livello mondiale.
Negli scorsi giorni, il Lapis Museum – Museo dell’Acqua di Napoli è stato inserito nella Rete Mondiale Unesco dei Musei dell’Acqua.
Napoli sarà dunque la prima metropoli del sud Italia ad essere inserita nella rete scientifica dell’UNESCO, chiamata Global Network of Water Museums (WAMU-NET).
Questa rete è stata fondata dall’UNESCO con l’obiettivo di promuovere usi sostenibili del bene più prezioso per la vita.
Il sito internet di riferimento – dove, da oggi, si trova anche il Museo dell’Acqua di Napoli – è http://www.watermuseums.net .
Il Lapis Museum è stato inaugurato nel 2021 dall’Associazione Pietrasanta Polo Culturale Ets in collaborazione con ABC.
Il museo ha permesso la riattivazione di due enormi vasche ricavate dal tufo scavato sotto ai Decumani in epoca greca (circa 2400 anni fa, quando Napoli fu fondata).
Le vasche sono raggiungibili grazie ad un ascensore “archeologico” realizzato grazie ai fondi della regione Campania.
Il valore storico dell’acqua viene ogni giorno portato a conoscenza dei turisti da guide esperte.
Il Lapis Museum affiliato alla Rete Mondiale Unesco
Secondo Eriberto Eulisse, direttore esecutivo del Global Network of Water Museums, l’affiliazione del Museo dell’Acqua di Napoli “Lapis” alla Rete Mondiale Unesco dei Musei dell’Acqua conferma non solo la centralità del patrimonio storico partenopeo di civiltà delle acque nel bacino del Mediterraneo, ma anche il ruolo che oggi tutte le istituzioni devono svolgere per promuovere nuove attività educative verso usi più lungimiranti della risorsa, da quelli domestici e quotidiani a quelli su più vasta scala, per fondare una “nuova convivenza” con il bene più prezioso.
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