Eventi in cui immergersi e lasciarsi travolgere: non solo la Pasqua di Ribera… La Sicilia è un vero e proprio caleidoscopio culturale e spirituale, e il periodo della Pasqua è il momento in cui il carattere di questa terra raggiunge il parossismo emotivo. Durante la Settimana Santa, sacro e profano si uniscono per celebrare un momento particolarmente intenso, le vie delle città e dei paesi dell’entroterra si animano di colori, suoni e profumi, in un tripudio di emozioni e suggestioni che conquistano i sensi e il cuore di chiunque. Se vuoi scoprire i segreti di una delle tradizioni più antiche e affascinanti, non puoi perderti la magia della Pasqua in Sicilia.
Lu ‘Ncontru di Ribera
La Pasqua vissuta da protagonista, seguimi e capirai perché
Per capire cos’è la Pasqua per i siciliani basta leggere le parole di Gesualdo Bufalino:
“A Pasqua ogni siciliano si sente non solo uno spettatore, ma un attore, prima dolente e poi esultante, per un Mistero che è la sua stessa esistenza. Il tempo dell’evento è quello della Primavera, la stagione della metamorfosi, così come metamorfica è la natura stessa del rito nel quale, come in un racconto dell’Opera dei Pupi, si combatte la lotta del Bene contro il Male. Sono presenti l’Inganno, il Dolore e il Trionfo, la Passione, la Morte e la Resurrezione di Cristo”.
Tanti sono gli eventi e i paesi coinvolti. Ogni paese ha la sua particolarità come, ad esempio, Trapani con la “processione dei misteri”, Prizzi, in provincia di Palermo, con “Il ballo dei diavoli”, Piana degli albanesi, sempre in provincia di Palermo, con la Pasqua bizantina. In questo articolo, ti porterò a Ribera, un paese della provincia di Agrigento, per farti conoscere uno degli eventi che non devi assolutamente perdere.
Lu ‘Ncontru di Pasqua.
Ti troverai a vivere l’evento ed essere non solo spettatore ma anche attore partecipante. Due sono le giornate più significative, ma andiamo con ordine:
La Processione folkloristica del Venerdì Santo.
Il Venerdì Santo è una giornata dedicata alla commemorazione della Passione e Crocifissione di Gesù. La processione inizia verso le 11 del mattino e vede la partecipazione dei Sacerdoti delle Parrocchie di Ribera, dei rappresentanti delle istituzioni e delle autorità, e di molti fedeli che formano la cosiddetta “Condotta“. Questa segue l’urna, contenente la statua del Cristo morto, al Calvario, posto nella parte alta a nord della città, vicino al cimitero. Durante la processione, si intonano marce funebri suonate dalla banda musicale.
Alla fine della processione, la Crocifissione di Gesù viene celebrata da una Messa all’aperto. La statua del Cristo Morto rimane sulla croce fino al tardo pomeriggio, quando viene riposta nell’urna. Un momento particolarmente toccante è quando la statua della Madonna Addolorata viene accompagnata, a spalla dalle donne del paese, dalla Chiesa Madre fino al Calvario. Una processione molto partecipata, resa ancora più emozionante dai canti del coro amatoriale “Lu coru ca canta cu lu cori” diretto dal Maestro Pietro Giacomazzo. Munito di un foglietto con il testo di “Ah sì versate lacrime” e “Ai tuoi piedi” che viene distribuito a tutti i presenti, ti ritroverai a cantare assieme al coro, diventando partecipe del momento più struggente della Passione.
La Pasqua di Ribera e “Lu ‘Ncontru”
La domenica di Pasqua di Ribera è il momento più importante della festa, quando il corso principale si riempie di persone, locali e stranieri, e diventa un corollario di suoni, colori e gioia.
Ti assicuro che partecipare a “Lu ‘Ncontru” è un esperienza che non dimenticherai.
Nella lingua siciliana, l’evento descritto è chiamato “‘Ncontru” e rappresenta l’incontro tra la Madonna e Gesù Risorto nella domenica di Pasqua. Durante l’evento, i gonfaloni (chiamati anche “li pali“) sfilano lungo il Corso Umberto I, portando con sé teloni decorati con immagini sacre, che rappresentano gruppi parrocchiali e associazioni locali. La processione si dirige verso la Chiesa di San Pellegrino, dove viene prelevata la statua di San Michele e dove inizia la celebrazione della resurrezione di Gesù. In seguito, la processione si dirige verso la Chiesa di San Giovanni Bosco, dove viene aggregata la statua del Gesù Risorto e vengono esplosi i fuochi d’artificio.
La Resurrezione
Verso mezzogiorno, il simulacro della Madonna Addolorata, coperto da un mantello nero, viene portato davanti alla Chiesa del Rosario, sita nella piazza del corso principale, mentre la statua di San Michele e quella del Cristo Risorto vengono sistemate davanti alla Villa Comunale, ovvero all’estremità opposta della via del corso. I gonfaloni iniziano a scendere dal corso Umberto I verso la Madonna, annunciando la notizia della Resurrezione. Dopo tre solenni inchini del simulacro di San Michele, la Madonna apprende finalmente la notizia e la festa inizia. Il velo nero viene tolto, i fuochi d’artificio esplodono e la musica della banda musicale riempie l’aria con la tradizionale marcia della Pasqua di Ribera.
La folkloristica ed emozionante liturgia
Questo è il momento parossistico della festa, dove la tensione emotiva si palpa nell’aria. Decine e decine di giovani e meno giovani, abbracciati, iniziano a saltare e gridare ebbri dell’euforia del momento, fino a quando finalmente si parte e la Madonna viene accompagnata, in una corsa colma di giubilo, al cospetto del Figlio Risorto. Ti ritroverai insieme a centinaia di persone a saltare e correre risalendo il corso al grido di “Largo, largo“.
Quando i due simulacri si incontrano, vengono fatti saltare più volte per aria, come a rappresentare una danza. La Madonna si inchina tre volte davanti al Figlio Risorto e la processione si conclude tra gli applausi dei presenti. Con una miscela di sensazioni ed emozioni dalle sfumature degne delle tavolozze dei grandi pittori viene messa in scena una variegata liturgia di sentimenti. Colpa e redenzione, peccato e pentimento, morte e rinascita. Una serie di emozioni che disegnano i colori delle nostre vite.
La cittadina di Francesco Crispi e delle Arance Ribera D.O.P.
L’occasione della Pasqua è anche un modo per visitare questa cittadina, conosciuta anche come città delle Arance.
Storicamente importante perché diede i natali a Francesco Crispi. Qui, nel corso principale, potrai ammirare il palazzo dove abitò lo statista. Approfittando delle belle giornate potrai anche contemplare la bellezza delle coste agrigentine e nei giorni più caldi sentire l’inebriante odore della zagara d’arancio che si espande come il profumo di una dama vestita a festa per le vie del paese.
Cosa mangiare per Pasqua a Ribera
Per completare l’esperienza di queste giornate ti consiglio di assaggiare le pecorelle pasquali, fatte con la pasta di mandorle, ma soprattutto a Ribera non è Pasqua se non mangi “li Cannileri” ovvero biscotti di frolla a forma di cesto che all’interno contengono uova sode.
Link per ammirare il momento clou della manifestazione girato dal Dott. Mimmo Macaluso
https://www.youtube.com/watch?v=po9dtzPGOXI