E’ raro riuscire a trovare luoghi autenticamente paradisiaci. Alfedena, tuttavia, è uno di questi: il suo antico centro, congiunto alla bellezza naturalistica del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, rappresenta un vero gioiello che non lascia indifferente i visitatori. In un tripudio di verdura, aria fresca e salutare d’alta montagna, splendidi corsi d’acqua ed un ritmo vitale assolutamente anti-frenetico, il visitatore è immerso in una natura che rigenera corpo e spirito, facendo davvero percepire la bellezza del vivere in natura.
Scopriamo insieme, allora, Alfedena!
Alfedena: un gioiello medievale tra gli Appennini
Con i suoi soli 914 abitanti, Alfedena rappresenta un vero gioiello della tradizione medievale nostrana. Il borgo, infatti, vanta una lunga storia che è testimoniata dagli antichi monumenti ivi presenti.
Il primo centro storico di Alfedena è rintracciabile entro un’antica necropoli, scoperta nel 1882. La necropoli, risalente ad un’epoca datata tra il VI secolo a. C. ed il III secolo a.C., è tranquillamente ascrivibile ed equiparabile ad altre necropoli ritrovate nell’alto Sangro. Nuovi cenni storici specifici su Alfedena sono rintracciabili, poi, nel VI secolo d.C. , quando Alfedena fu annessa al ducato di Benevento, che già comprendeva buona parte dei territori appertenenti ora al Molise. Non a caso, Alfedena è storicamente ricondotta al territorio del Sannio, nucleo originario d’influenza beneventana.
E’ dall’XI secolo che Alfedena raggiunge la sua massima prosperità. Prosperità che, nel dettaglio, è testimoniata dalle architetture medievali presenti. Presso il cosiddetto “Borgo Veroli” si colloca, infatti, il cuore pulsante della cittadina abruzzese. E’ qui, per esempio, che è possibile rinvenire la Porta Antica che, sita all’ingresso di Piazza Umberto I, delimita l’ingresso al centro più antico di Alfedena e possiede lo stemma storico della città.
Particolarmente importante è anche il Castello di Alfedena, fondato nel X secolo, ed ancora recante buona parte della sua struttura originaria. Si può ancora mirare la cinta che poggia le fondamenta direttamente sopra lo spessore roccioso del colle montuoso che sovrasta Alfedena. Ha un aspetto circolare irregolare, a più strati di mura, e si preservano doppie cortine murarie con degli accessi a fornice. La torre, benché mozzata in cima, è l’elemento che meglio è conservato.
Nel cuore del Parco Nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise
Ma Alfedena è, soprattutto, uno dei centri d’attrazione del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Posta al confine con Lazio e Molise, Alfedena è senza dubbio una delle mete privilegiate del Parco.
Gli appassionati del paesaggio montuoso, i desiderosi di vivere un’esperienza sciistica e di escursione unica, non possono far altro che recarsi ad Alfedena. La città abruzzese, infatti, non solo disloca un numero importante di tracciati , ma anche diversi percorsi da percorrere. Si ricorda per esempio, il tracciato Rifugio Campitelli – Passo dei Monaci – Monte Meta. Si tratta di un tracciato lungo 5,8 km, percorribile da chiunque, e che richiede, in media un tempo di percorrenza di poco più di 4 ore. Oppure, il più breve Rifugio Campitelli – Rio Torto, lungo 1,5 km e richiedente un tempo di percorrenza di 1 ora.
Data la sua storicità, Alfedena è anche terriotorio di storiche e culturali celebrazioni. Si ricorda, per esempio, La Fiasca, una serenata che viene fatta agli sposi la prima notte di nozze; oppure la festa tradizionale in onore di Sant’Antonio Abate. Durante questa giornata, infatti, in tutti i vicoli del paese viene costruito un falò che viene acceso nel primo pomeriggio, segue la processione con la benedizione dei fuochi ed infine la festa continua attorno ai fuochi con piatti tipici (lullitte e faciule, la panonda, re ciceranate), patate sotto la brace e vino.
Si ricorda anche l’ A te Pumba mé, festa dedicata alla Dea Pomona (divinità della campagna). Durante questa festa, gruppi di ragazzi passano per i vicoli del paese festeggiando l’arrivo della primavera ed esortando la Dea con un frasi e con suoni di corni e campanacci. Forte è anche la tradizione culinaria di Alfedena. Piatti tipici sono, in tal senso, la pizza fritta (lunghi tortiglioni a spirale fritti, preparati con uova, farina, lievito, rosmarino, semi di anice, acqua e sale). Anticamente veniva offerta a tutto il paese per il matrimonio. La zuppa della sposa (brodo di carne con indivia, pezzetti di pane fritti, scamorza tagliata a dadini e polpettine di carne), che veniva preparata il giorno dopo il matrimonio.
Oppure le Lullitte e faciule (gnochetti di acqua e farina con fagioli); l’ agnello cacie e ova; la frittata con la curatella (frittata con fegatini di agnello),che viene mangiata il giorno di Pasqua. Dinanzi ad una simile bellezza, non resta che raggiungere Alfedena e godersi uno scenario tanto incantevole!
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