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Borgo Civita: la città che muore

Tipo di attivitàTurismo, Vacanze
StagioneTutto l'anno
RegioneLazio

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Civita di Bagnoregio è considerato uno dei Borghi più belli d’Italia e ogni anno viene visitato da centinaia di migliaia di persone che arrivano da tutto il mondo per ammirare il suo aspetto fuori dal tempo e l’atmosfera magica che si può percepire passeggiando tra i suoi stretti vicoli.

Civita di Bagnoregio è un luogo magico, surreale, fantastico, situato sulla vetta di un’altura di tufo e raggiungibile solo attraverso uno stretto ponte pedonale dal quale si gode di uno dei panorami più spettacolari di tutta la regione Lazio.

Il borgo, che costituisce una frazione del Comune di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, è stato soprannominato “La città che muore” in quanto poggia su uno sperone di tufo che, a causa di una costante erosione, rischiava in passato di far scomparire lentamente la città. Per fortuna però, grazie alle importanti opere di sostegno alla rupe dove sorge il borgo, Civita di Bagnoregio sta lentamente lasciando alle spalle i suoi trascorsi da “borgo fantasma”, tornando pian piano a vivere.

Il paese che muore si trova al centro della Valle dei Calanchi, tra le due valli chiamate Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio Chiaro, che un tempo erano la via d’accesso e dalla valle del Tevere portavano fino al Lago di Bolsena.

Come nasce il borgo di Civita

La storia di questa piccola realtà affonda le sue radici in epoca etrusca, quando un popolo misterioso aveva colonizzato molte aree del Centro Italia, per poi diventare una vivace civitas in età romana. Per secoli gli abitanti di Civita hanno dovuto lottare contro l’erosione e le frane che progressivamente limitavano l’area del centro storico e realizzare sempre nuove vie d’accesso alla cittadina, come il Bucaione, il tunnel d’accesso scavato direttamente nella roccia sedimentaria del monte. L’aspetto attuale del borgo risale alla fine del Medioevo e da allora è rimasto quasi intatto, donando a  questo luogo l’aura affascinante di un luogo dove il tempo si è fermato.

Nel Rinascimento, Civita ebbe il sopravvento su Rota e conobbe un momento di grande sviluppo, con la costruzione di nuovi palazzi e del Duomo. Dal XV secolo a oggi, però, il territorio di Civita si è letteralmente assottigliato a causa di ben 134 frane che sono state documentate in manoscritti, cronache e varie altre fonti. Nel 1695 un terremoto fece franare dalla rupe l’intero quartiere della contrada Carcere, quella che la collegava a Bagnoregio. Altri importanti crolli si sono verificati nel 1764 e nei secoli successivi. Dal 1965 Civita di Bagnoregio è raggiungibile solo attraverso un viadotto pedonale. Attualmente ci vivono stabilmente una decina di persone.

Gli Etruschi stessi erano a conoscenza dell’instabilità sismica di quest’area e misero in atto alcune opere allo scopo di proteggerla dai terremoti, arginando fiumi e costruendo dei canali di scolo per il corretto deflusso delle acque piovane. I romani, a loro volta, ripresero le opere ma dopo di loro queste furono trascurate ed il territorio ebbe un rapido degrado che portò, infine, all’abbandono.

Ad aggravare la situazione, il colle di tufo su cui sorge Civita è minato alla base da una continua erosione provocata sia dall’azione dei due torrenti sia da quella della pioggia e del vento. Lentamente e inesorabilmente Civita si sta sgretolando e non è certo un caso che lo scrittore Bonaventura Tecchi l’abbia definita “la città che muore“.

Il meraviglioso borgo di Civita di Bagnoregio, oggi è un piccolissimo centro dove il tempo sembra essersi fermato, raggiungibile solo a piedi, percorrendo un ponte in cemento armato realizzato a vantaggio dei pochi cittadini rimasti e dei turisti che la visitano da tutto il mondo.

Come arrivare al borgo di Civita

Visitare Bagnoregio è sicuramente una delle esperienze più entusiasmanti che è possibile fare nel territorio della Tuscia. La bellezza della sua Civita, nota come “la città che muore”, rende questo piccolo comune del Viterbese una meta ambita dal turismo nazionale e internazionale.

Ogni anno più di 700mila persone da tutto il mondo arrivano qui per vedere da vicino una bellezza antica, che sfida il tempo e l’erosione dello sperone tufaceo su cui è posizionata. Tutt’intorno la Valle dei Calanchi, uno spettacolo meraviglioso figlio del vento e della pioggia.

Per arrivare a Civita è necessario prima passare dal Comune di Bagnoregio per poi arrivare in via Bonaventura Tecchi dove si può lasciare l’auto e proseguire per il lungo ponte che conduce fino al centro del “Paese che Muore”. Appena prima del percorso si può ammirare la suggestiva statua posta dall’amministrazione di Bagnoregio che ogni giorno saluta Civita dall’altro lato della profonda valle.

Mentre si attraversa il ponte si può ammirare lo spettacolare paesaggio di questa zona dell’alto Lazio, un panorama fatto di valli e calanchi scavati da millenni di erosione dell’acqua, per poi arrivare fino alla Porta Santa Maria. In passato Civita aveva ben cinque porte di accesso che, nel corso dei secoli, sono state resi inutilizzabili dal progressivo smottamento e dall’erosione che ha colpito questo luogo.

Porta Santa Maria è a oggi l’unico accesso al borgo e, passando sotto di essa, si possono ammirare le splendide decorazioni di leoni che schiacciano alcune figure umane: sono il simbolo degli abitanti di Bagnoregio che schiacciano i tiranni. Per accedere al centro di Civita i visitatori devono pagare una piccola tassa di entrata (5 euro) che permette all’amministrazione comunale di compiere i lavori di restauro e stabilizzazione e mantenere visitabile il borgo.

Civita è sempre più un luogo gettonatissimo dagli innamorati, che insieme passeggiano sul ponte e arrivano nel borgo per scambiarsi promesse d’amore eterno. Siamo nella terra di San Bonaventura, padre della Chiesa e figura centrale nel Medioevo. Terra francescana, dunque. Essendo San Bonaventura l’autore della biografia sulla vita del Santo d’Assisi, la Legenda Maior.

Il paese sta vivendo una grande fase di crescita, legata essenzialmente allo sviluppo turistico. Sviluppo turistico che sta facendo da traino a tutto l’indotto dell’accoglienza e del benessere del turista. Attraversare il paese, dall’aspetto Rinascimentale, a piedi è il modo migliore per respirare il clima più autentico della provincia italiana. Si può decidere di percorrere Corso Mazzini, dove hanno preso vita caratteristici negozietti, e scendere così fino al Belvedere oppure concedersi un po’ più di tempo per scendere nei piccoli vicoli alla ricerca di panorami mozzafiato.

Cosa vedere nel borgo di Civita

Appena entrati nel paese si rimane incantati dal suo aspetto senza tempo, con le strutture medievali abbracciate agli stretti vicoli che si inerpicano sul colle come un labirinto. Il centro storico è di per sé un’attrazione, ma per vedere il meglio di questa località si possono visitare i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel corso del Rinascimento.

In particolare, all’interno di Palazzo degli Alemanni si può visitare il Museo geologico e delle frane, una interessante istituzione museale che, riunendo una vasta gamma di discipline, dalla geologia alla sismologia fino all’archeologia, illustra il particolare rapporto tra Civita e il suo territorio, con una grande attenzione al tema del dissesto idrogeologico.

L’intero centro urbano è orientato in funzione della piazza principale di Civita, la piazza San Donato, dove si trova la chiesa principale del centro abitato, costruita sul sito di un antichissimo tempio etrusco. La chiesa è un magnifico esempio di architettura cinquecentesca viterbese e al suo interno si può ammirare uno splendido crocifisso in legno realizzato in area fiamminga alla fine del XVI secolo.

Vale la pena “perdersi” tra le viuzze ed esplorare gli anfratti più segreti per ammirare gli scorci più suggestivi senza seguire un itinerario preciso, lasciando che la bellezza stessa di questo luogo vi guidi alla scoperta. Uno dei punti più spettacolari del centro di Civita è il Belvedere, una piazzetta affacciata direttamente sullo strapiombo dei calanchi a Nord del paese, da dove si può ammirare una meravigliosa vista su tutta la Valle dei Calanchi.

Sebbene oggi risiedano a Civita solo pochi abitanti, nel centro si possono trovare alcune ottime trattorie e osterie dove poter assaggiare i prodotti tipici umbro-laziali e lasciarsi ammaliare da questo incredibile borgo. Gli amanti dei gatti scopriranno con piacere che in questo splendido luogo vive una vivace colonia felina, molto probabilmente più numerosa degli abitanti stessi.

Come già detto, per raggiungere il borgo di Civita dovete attraversare il ponte sospeso di 300 metri che la collega con Bagnoregio. Armatevi di macchina fotografica perché ad ogni passo vi ritroverete davanti un panorama mozzafiato!

Una volta superato il ponte, il primo importante monumento che incontrerete è la Porta San Maria, sormontata da una coppia di leoni che artigliano due teste umane, simbolo dei tiranni sconfitti dai bagnoresi.

Più avanti la via San Maria si apre nella piazza principale, dove si può ammirare la chiesa romanica di San Donato restaurata nel XVI secolo. Qui sono custodite opere davvero interessanti come lo stupendo Crocefisso ligneo quattrocentesco della scuola di Donatello, e un affresco della scuola del Perugino.

I palazzi rinascimentali dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni si impongono nelle viuzze con le tipiche case basse con balconcini e scalette esterne tipiche dell’architettura medioevale.

Le cosa da fare e da vedere qui a Civita non mancano di certo e tra queste vi segnaliamo il piccolo Museo Antica Civitas, realizzato all’interno di una abitazione o la grotta di San Bonaventura, un’antica tomba a camera scavata a strapiombo sul muro di tufo che prende il nome da Frate Bonaventura da Bagnoregio (1217-1274) biografo di San Francesco di Assisi.

Si racconta che durante un suo soggiorno a Civita, San Francesco curò salvando da morte certa un giovane di nome Giovanni di Fidanza. La madre del ragazzo promise al Santo che una volta grande, il figlio sarebbe diventato un servitore di Dio. E così Giovanni divenne Frate Bonaventura da Bagnoregio.

Gli eventi

La bellezza e l’unicità di Civita di Bagnoregio ben si prestano all’organizzazione di eventi particolari.

Il Venerdì santo per la rievocazione della Passione la statua lignea del Cristo della chiesa di San Donato viene trasportata con una suggestiva processione dalla chiesa di San Donato alla cattedrale di Bagnoregio.

Il primo maggio è tradizione trascorrerlo passeggiando tra i calanchi. La prima domenica di giugno e poi ancora la seconda di settembre si tiene il Palio della Tonna, una corsa di quattro asini montati a pelo da fantini, che si svolge nella piazza della chiesa. Il 15 luglio si festeggia il patrono. In ottobre il borgo profuma di caldarroste per la festa delle castagne. A Natale, Civita si illumina con le torce del suggestivo presepe vivente.

Dove mangiare

Dopo una passeggiata nella storia non c’è niente di meglio di una pausa rigenerante assaporando i piatti della tradizione dell’alta Tuscia Viterbese, ed anche in questo Civita di Bagnoregio è imbattibile! Percorrete i vicoli più nascosti e fermatevi in uno dei locali della cittadina, siamo sicuri che non ne rimarrete delusi… con vista panoramica sulla valle dei calanchi o sugli edifici antichi di Civita di Bagnoregio, ogni ristorante è unico e particolare. Vi consigliamo i migliori ristoranti a Civita di Bagnoregio :

  • Alma Civita in Via Civita snc – Tel. 0761792415
  • Arco del Gusto in Via Santa Maria del Cassero -Tel. 0761792524
  • Hostaria La Cantina in Via Madonna della Maestà 121 – Cell. 3395886654
  • Locanda dei Desideri in Via Santa Maria del Cassero – Cell. 3480387815
  • Trattoria Antico Forno in Via della Fraticella 4 – Tel. 0761760016
  • Wine Bar Profili DiVini in Via Civita Bonaventura – Cell. 3272307304
  • Bar Enoteca La Piazzetta in Via Porta S.Maria – Tel. +39 0761 780893

L’ingresso alla città di Civita di Bagnoregio è possibile esclusivamente attraverso l’acquisto di un biglietto giornaliero. Dall’infopoint si accede poi lungo ponte che collega, esclusivamente a piedi, alla “Città che Muore” attraversando la suggestiva Valle dei Calanchi.

Visitare il borgo di Civita Bagnoregio è sicuramente una delle esperienze più entusiasmanti che è possibile fare nel territorio della Tuscia. La bellezza della sua Civita, nota come “la città che muore”, rende questo piccolo comune del Viterbese una meta ambita dal turismo nazionale e internazionale.

Visita la città di Civita di Bagnoregio e scopri di più sul sito ufficiale!

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foto credit Lavaligiadigio.it

Pubblicato il
17/06/2024