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Bosa: un borgo magnifico nel cuore della Sardegna

StagioneTutto l'anno
RegioneSardegna

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Bosa vuol dire volersi bene e consegnarsi ad una bellezza senza tempo. Perché il comune sardo non è solo un borgo, non è solo il limpido e poetico cristallino del mare, non è solo moderne infrastrutture che sanno coesistere col borgo del XII secolo: Bosa è un vero angolo di paradiso, un borgo che esalta il dialogo tra l’uomo e la natura.

Scopriamo, allora, insieme che cosa visitare.

Il centro storico

Il centro storico di Bosa è il più esteso della Sardegna ed è ben noto per la pluralità dei colori che lo costituiscono. Non a caso è noto anche come borgo arcobaleno, in virtù dei colori accesi e variegati delle case che lo costituiscono.

Visione panoramica del centro storico

È stati edificato già dal XII secolo e raccoglie le antiche abitazioni dei lavoratori delle concerie di cuoio locali, vero fiore all’occhiello per l’economia di Bosa. Non a caso, in virtù della necessità d’acqua per l’attività produttiva, è questo anche l’unico centro storico sardo a sorgere presso il fiume Temo, attualmente navigabile e sormontato dall’antico Ponte Vecchio.

Imbattersi in questo nucleo di Bosa significa vivere un’esperienza unica: camminare tra antichi portoni, strade ancora ricoperte di ciottoli, scendere nelle viuzze che danno sul mare, essere contornati dalla grande varietà di colori che armonizzano le abitazioni, sono tutte queste condizioni che rapiscono gli occhi ed il cuore.

Nel centro storico di Bosa, sorge la Cattedrale dell’Immacolata Concezione. Di tipico stile barocco, fa dell’imponenza la sua caratteristica dominante. Si compone, infatti, di due cupole, ambo ricoperte da maioliche, e da un campanile in pietra arenaria rossa. La facciata, in tipico stile rococò, conferma la forza e la grandezza di quest’opera architettonica.

Cattedrale dell’Immacolata Concenzione

L’interno, composto di quattro navate, è illuminata da ben 10 finestroni con vetri da 17 metri per ciascuno. La luce splendida che vi entra si armonizza alle statue di culto ivi presenti: dell’Immacolata, della Madonna del Carmelo, della Madonna del Mare, dei Santi Pietro e Paolo. Il presbiterio, invece, è adornato da un maestoso ed ellittico scalone in marmo.

Il colle di Serravalle, ai cui piedi sorge il centro storico di Bosa, è dominato dal Castello di Malaspina, qui edificato dalla potente famiglia dei Malaspina nei primi decenni del XII secolo. Si racconta che il geloso marchese costruì un sottopassaggio dal castello alla cattedrale perché la bella moglie andasse in chiesa al riparo da occhi indiscreti. Un giorno in preda a raptus, le tagliò le dita delle mani e le avvolse in un fazzoletto, che, scordata la follia, davanti agli amici tirò fuori dalla tasca. Le dita caddero, lui fu scoperto e imprigionato. Sempre per la leggenda alcune rocce del castello sarebbero le dita pietrificate o i testimoni impietriti dall’orrore.

Castello di Bosa – Malaspina

Dentro le mura c’è la chiesa di Nostra Signora de sos Regnos Altos (XIV-XV secolo), impreziosita da affreschi spagnoli. Qui si svolgono a fine settembre suggestive celebrazioni.

Su potrà, dunque, immaginare la Bosa del XVII secolo, completamente protetta da mura. Dal castello si godrà di uno spettacolare panorama sulle case dalle facciate multicolori lungo la riva destra del Temo, sulle antiche concerie in quella opposta e sul Ponte Vecchio che collega le due rive.

Museo delle Conce

Bosa, come già precisato, è però nota anzitutto per le sue concerie. È sulla riva sinistra del fiume Temo, che sorge lo splendido Museo delle Conce. Il museo, infatti, nasce a seguito di un percorso di rivalutazione degli edifici che componevano le antiche concerie, attive fin dal 1700.

Museo delle Conce

Dal 1970, il Comune ha compreso quanto fosse importante riqualificare un’area che fosse testimonianza non solo dell’antica attività produttiva del comune, ma anche dell’architettura protoindustriale. Gli edifici, infatti, sorgono tutti l’uno accanto all’altro lungo la riva del temo. Si compongono di due piani e mantengono inalterati i colori ed i materiali di costruzione del tempo (solitamente pietra di tufo).

In uno di questi edifici si sviluppa il Museo.Al piano terra si trovano il pozzo,​ la pressa​ e i vasconi dove le pelli venivano immerse. Le fasi della conciatura, colorazione​ e lavaggio sono al primo piano, mentre al piano superiore si trova la fase della finitura da cui si ottenevano la suola e vacchetta, materiali molto richiesti dai legatori di libri cagliaritani.

Si tratta, insomma, di un vero e proprio percorso storico e tecnico, in cui si possono ammirare arnesi e procedure dell’antica lavorazione del cuoio e della pelle.

Il visitatore, inoltre,  può camminare su una superficie vetrata che ricopre le vasche originali dove la manipolazione delle pelli fresche otteneva produzioni di altissima qualità apprezzate e vendute nella in Italia e all’Estero e che fecero della cittadina di Bosa la capitale dell’industria conciaria in Italia.

Bosa: un mare cristallino

Ciò che rende ancor più magica Bosa è senza dubbio il mare cristallino. Un diamante di architettura che si congiunge che l’imperdibile ed incontaminato mare sardo. In particolare, si ricorsa il Cane Malu, una vera e propria piscina naturale.

Cane Malu

Scavata dalla natura nella trachite bianca di Bosa, si tratta di un luogo speciale, assai caro ai bosani, meta di passeggiate e nuotate, persino di gran bei tuffi nella sua acqua turchese. Piuttosto è opportuno fare attenzione al fondo: dove si tocca, è scivoloso; sul fondale si trovano ancora dei ricci. Per questo si consiglia di entrare in acqua con delle scarpe da mare.

La piscina naturale si estende per 90 metri di lunghezza e 20 metri di larghezza, coprendo una superficie di 1600 metri quadrati. Orientata da nordovest a sudest, questa piscina naturale offre una vista spettacolare e un’atmosfera particolare, soprattutto al tramonto.

Il nome, che in lingua sarda significa “cane cattivo” ha un’origine non chiara. Si ritiene possa derivare dalla forma stretta e allungata, simile alla coda di un cane, delle rocce che separano la piscina naturale dal mare aperto.

Il termine “malu” cioè “cattivo” o “difficile”, potrebbe riferirsi alle condizioni pericolose del mare o alle onde particolarmente violente che si infrangono contro la roccia in quel punto durante le forti mareggiate di maestrale.

Dinanzi a simile bellezza, Bosa è la meta ideale per un viaggio nella bellezza!

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Pubblicato il
27/05/2024