All’insegna del mistero
Per trascorre un Halloween all’insegna del mistero, occorre porsi nelle giuste location per essere avvolti da esperienze spettrali. Castelli abbandonati, antiche rocche su cui aleggiano leggende che facciano rabbrividire, luoghi accomunati da una sensazione perenne di noir. Il 31 ottobre si avvicina ed InItaly propone quattro borghi, disseminati in Italia, che possano offrire queste esperienze.
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Emilia Romagna: San Leo
Prima tappa di questa nostra immersione tra i borghi del mistero è: San Leo.
La cittadina, nell’entroterra riminese dal 2009, non solo rappresenta uno straordinario gioiello della storia medievale, ma anche un centro nevralgico per leggende e storie drammatiche. Soprattutto, emerge la Rocca di San Leo, un’antica fortezza utilizzata a lungo come prigione per i peggiori criminali. Ecco, quindi, possibile ritrovare dagli omicidi, agli eretici, ai bestemmiatori, ai ladri seriali.
In questo scenario, nel 1671, venne rinchiuso il Conte di Cagliostro. Il nobile fu, infatti, accusato d’essere un autentico malfattore. Gli venivano imputati, infatti, i reati di massoneria, eresia, bestemmia, peculato. In virtù, della severa legge del tempo, venne recluso nel cosiddetto “pozzetto”, una cella estremamente angusta dotata di una sola porta d’ingresso, senza nè finestre nè altre porte. L’uomo, quindi, vi restò per ben 6 anni, giungendo praticamente alla follia. Morto, per paralisi e nevrosi, venne seppellito poco fuori la Rocca.
Ed ora? Leggenda vuole che la rocca sia impossessata dal suo spirito che, ogni giorno, strugge i visitatori col suo grido proveniente dal pozzetto!
Lazio: Sermoneta
Seconda tappa di questo Halloween tra i borghi è: Sermoneta.
Uno dei centri meglio conservati dell’intero Medioevo laziale, la città è fulcro nevralgico per il turismo del territorio ed anche scenario per alcune riprese del film “Non ci resta che piangere” ( con Benigni e Troisi).
Soprattutto, Sermoneta è ricordata, però, per la leggenda del fantasma bambino. Presso il Castello Caetani, che prende il nome dall’importantissima famiglia romana di papa Bonifacio VIII, si sostiene si siano consumati atroci delitti e cruente storie di sangue. In verità, però, emerge, tra tutte queste vicende, quella di un piccolo principe, che pare sia stato barbaramente ucciso nei sotterranei della fortezza.
I cittadini di Sermoneta e diversi visitatori hanno affermato, infatti, di avvertire tra le stanze del castello il grido straziante di un bambino, a cui fanno seguito lunghi e drammatici pianti. Attraverso alcune ricostruzioni, il bimbo pare sia il piccolo principe raffigurato in un quadro presente nella Stanza del Cardinale. La sua identità è tutt’ora ignota. Il bimbo è stato ucciso per cause dinastiche? Per ragioni politiche? Non lo sappiamo.
Resta, tuttavia, il suo spirito!
Liguria: Triora
Terza tappa di questo Halloween da passare nelle leggende italiane è: Triora
La cittadina, posta a pochi chilometri da Imperia, rappresenta un vero gioiello dell’entroterra ligure. Antiche abitazioni e vicoli che trasudano storia fanno da sfondo ad un scenario strabiliante.
Tuttavia, Triora è conosciuta anche per una terribile caccia alle streghe, realizzata nel 1587. In quell’anno correva una terribile carestia, che affamò ed uccise diversi abitanti del paese. Alla ricerca di un “capro espiatorio”, furono imputate alcune donne che si riunivano in un casolare poco fuori la città. Secondo i contemporanei, queste donne furono accusate di inaridire con le loro magie il terreno e di renderlo incolto. Comunicata la vicenda alla Sacra Inquisizione di Genova, le sospettate furono prima catturate e torturate e poi, a seguito delle sevizie, condotte alla morte.
Da questa vicenda, la cittadina ligure ha predisposto la formazione di un museo etnografico e della stregoneria. Al suo interno è possibile osservare manuali antichissimi ed unici, di rituali per l’invocazione del diavolo, di alchimia, di ricette stregate, di sortilegi. Il tutto, perché posto nei sotterranei, condito da un’atmosfera sinistra e tensiva.
Triora è, a tutti gli effetti, la città italiana delle streghe.
Per maggiori dettagli, consulatare: https://www.museotriora.it/
Basilicata: Acerenza
Quarta ed ultima tappa di un Halloween all’insegna del mistero è: Acerenza
Il borgo, in provincia di Potenza, è un crocevia enorme di importantissime leggende: in una sola cattedrale si uniscono, infatti, la sepoltura della figlia di Dracula e la custodia del Sacro Graal.
Procediamo con ordine. Tale Maria Balsa, moglie del conte Ferrillo di Acerenza, risulta essere figlia del conte Vlad III di Valacchia, meglio conosciuto come il Conte Dracula. Secondo degli studi effettuati, la donna approdò all’età di sette anni presso la corte di re Alfonso d’Aragona. Data la parentela della piccola, venne data in sposa al nipote del re, il conte Giacomo Alfonso Ferrillo di Acerena. Da quel momento, la città potentina pare sia divenuta meta prediletta per numerosi vampiri; in particolar modo la cattedrale, dove fu sepolta la presunta figlia di Dracula.
Sempre la Cattedrale di Acerenza, pare sia il nascondiglio del Sacro Graal. Secondo alcune fonti, fu lo stesso fondatore dei Cavalieri Templari, Hugo de Paganis, a stabilire che il Calice di Cristo fosse custodito nella struttura del borgo potentino. Ad avvalorare queste ipotesi, vi sono alcune coincidenze: San Caino (co-patrono della Cattedrale) deriva il suo nome dal gaelico (stessa origine del Graal) e significherebbe “magnifico sorvegliante”. Inoltre, fu proprio il Conte Ferrillo Balsa, “genero” di Dracula, a stabilire che una finestra della Cattedrale fosse murata; per custodire il Graal? – ci si chiede.
In un Halloween che si rispetti, una destinazione che congiunge le vicende di Dracula e del Graal è la metà ideale!
Perché trascorrere un Halloween tra i borghi italiani?
Il fascino dell’arte, congiunto al peso della storia ed alla forza del mistero, farà sì che si possa veramente trascorrere un giorno di Halloween che possa condurre al sapore del mistero … e della paura!
Dalla redazione: Buon Halloween a tutti!