Villalago, il borgo tra le acque. Storia, natura ed un presepe natalizio davvero unico.
Nell’Abruzzo aquilano, a 25 km a sud di Sulmona, c’è un antico borgo arroccato sulla punta del Monte Argoneta, il suo nome è Villalago.
Il nome Villalago deriva dal latino parlato “Valle de Lacu”, e si riferisce alla presenza nelle vicinanze di nove laghi, alcuni dei quali ormai prosciugati.
Il borgo sulle acque
Villalago si affaccia sullo splendido specchio d’acqua smeraldo del lago di San Domenico e l’affascinante lago di Scanno. Un paradiso per gli amanti della natura, che possono avventurarsi lungo i sentieri della riserva naturale delle Gole del Sagittario, dove ammirare rupi, cascate e corsi d’acqua, altissime falesie e sorgenti.
L’acqua è l’elemento principe di Villalago: quella che si scorge dalla bifora dell’eremo di Prato Cardoso, dove visse il monaco itinerante che fondò il borgo; l’acqua del lago di Scanno e del lago Pio; quella dei fiumi Sagittario, Giordano e Sega.
Da non perdere è lo spettacolare canyon creatosi grazie all’erosione delle acque del fiume Sagittario, che non ha nulla da invidiare alle note Gole del Verdon, situate a Sud della Francia e che attirano migliaia di turisti ogni anno.
La Riserva naturale delle Gole del Sagittario, nel comune di Villalago, è inoltre un’importante Oasi WWF. Qui è facile incontrare cervi, lupi, falchi ma anche orsi marziani, una specie protetta a rischio estinzione.
La riserva naturale ha un’estensione di circa 450 ettari e passa dai 500 metri di altitudine a valle fino a quota 1500 del Pizzo Marcello, che lambisce il Parco nazionale d’Abruzzo.
La riserva è riconosciuta anche come Parco Letterario “D’Annunzio”. Durante tutto l’anno infatti si organizzano visite e programmi culturali con letture, eventi musicali e teatrali sia nel centro storico del paese sia lungo le gole. All’interno della riserva si può passeggiare anche in un giardino botanico, visitare un museo o fermarsi per uno spuntino nell’area pic-nic. L’oasi è aperta tutto l’anno ed è a ingresso libero e gratuito.
Il fondatore e Santo Patrono di Villalago
Si narra che il primo vero cittadino di Villalago sia stato un monaco itinerante eremita che ricercando la pace la trovò proprio in una profonda grotta in località Prato Cardoso, nelle vicinanze della futura Villalago, dove vi fissò la sua dimora. La ripidezza delle montagne, lo scorrere selvaggio del fiume Sagittario, danno ancora al paesaggio una bellezza mozzafiato.
L’anacoreta era San Domenico Abate.
La leggenda vuole che il monaco benedettino abbia lui stesso scavato la grotta dove visse per un lungo tempo in solitudine intorno al 1010 d. C. . Oggi quella grotta è meta di numerosi pellegrinaggi ed è sicuramente il luogo più rappresentativo di Villalago. L’eremo sorge su di una collina come una gemma incastonata tra rocce e acque di uno splendido verde smeraldo.
San Domenico Abate chiamò questo luogo “Eremo di San Pietro”. Nel 1017, per volere dei Conti di Valva, fondò a circa un miglio dalla grotta, il monastero di San Pietro in Lago. Prima di lasciare il suo Eremo, fece edificare all’entrata della grotta una chiesetta.
Il portale in pietra della chiesa, risalente al XII secolo, riporta disegni bizantineggianti ma è la bifora che conduce lo sguardo sul lago dove albergano germani reali, oche, folaghe, a far pensare che Dio vi abbia trasferito il paradiso terrestre. Oggi questo luogo è riserva naturale insieme al lago Pio, circondato da montagne con boschi di cerri e faggi, ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo.
Intorno a San Domenico, patrono di Villalago, sono sorte diverse leggende e particolari tradizionali, legate soprattutto al suo potere taumaturgico contro i morsi dei serpenti velenosi.
Da tradizione sono tre le feste che a Villalago celebrano il santo patrono:
La prima, quella del 22 gennaio, ricorda la Sua morte, avvenuta a Sora nel 1031. La sera della vigilia e del giorno di festa si usa tuttora accendere in ogni rione le “FANOGLIE”, grosse cataste di legna, che ardono sino a notte inoltrata.
La seconda festa, celebrata il lunedì di Pasqua, è per la Traslazione delle Reliquie del Santo, e tutto il popolo si reca in preghiera all’Eremo, dove si sofferma per il picnic di pasquetta.
La terza è il 22 agosto. Qui si celebra la data del 1104, quando San Domenico venne santificato, ed è la più solenne. Alla vigilia della festa si accolgono i pellegrini di Fornelli, ricevuti in processione, mentre giungono a piedi dall’Eremo. Fino a qualche anno fa, la Statua del Santo veniva, durante la processione, circondata di serpenti.
Quest’usanza è venuta meno con la scomparsa degli ultimi “ciarmatari” villalaghesi, di coloro che facevano professione di serpari e andavano per le campagne a “ciarmare” le persone, per immunizzarle, con particolari riti.
Cosa vedere a Villalago
Sicuramente da visitare è l’eremo di San Domenico che si raggiunge attraversando un passaggio su una diga che collega le due sponde del lago di San Domenico nella valle del Sagittario. Nel piccolo portico antistante la facciata, che si apre sul lago, sono dipinte 4 scene illustranti altrettanti miracoli di S. Domenico. Una porta in fondo all’edificio porta ad una ripida e stretta scala in pietra che conduce alla buia spelonca dove fino a pochi anni fa si conservavano le travi di legno su cui dormiva il santo, ora trasferite nella chiesa parrocchiale.
Villalago è molto caratteristico per il suo centro storico che si presenta come un tipico borgo medievale in cima ad una montagna con stradine arroccate, piccole viuzze e gradinate dalle quali si può godere di uno splendido panorama.
All’interno del paese si possono visitare numerose bellezze artistiche come la torre longobarda e la suggestiva Rocca medievale. Caratteristica del luogo sono gli archi che supportano sopra di loro un’abitazione costruita in pietra e travi di legno. Lungo le vie del centro storico si notano molti stemmi in pietra sui portoni delle case, che raffigurano animali, fiori e volti.
Interessante e assolutamente da visitare è la chiesa parrocchiale in stile romanico abruzzese. L’edificio conserva al suo interno un dipinto in tela del 1521 raffigurante la Madonna del Rosario e l’altare di San Domenico, prezioso monumento del XII secolo scolpito in pietra.
Un presepe che non ti aspetti
Il 26 dicembre al Lago di San Domenico viene allestito il presepe subacqueo. Una processione sui generis, prepara tutta la scenografia con sei statue di ceramica, quelle che raffigurano i personaggi principali del presepe tradizionale per intenderci, che vengono trasportate con apposite zattere e che si lasciano inabissare sul fondo delle acque. Tutt’intorno in superficie, decine di fiaccole e ceri fanno risplendere quest’usanza davvero originale, che si conclude solitamente con magici fuochi d’artificio.
Per scoprire tutti gli eventi natalizi del borgo visita il sito: https://www.rivieraeventi.it/it/natale-2023-villalago