Un turista, un vacanziere, ma anche un semplice cittadino, passeggiando per le strade di Napoli e ammirando bellissimi paesaggi, edifici storici e bellezze artistiche, può imbattersi in numerosi luoghi, utilizzati come set cinematografici, infatti la città alle pendici del Vesuvio sta vivendo un momento d’oro, ormai da tutti è considerata la piccola Hollywood italiana anche perché tante produzioni internazionali stanno ambientando qui le loro storie.
InItaly vi porta alla scoperta di alcune di queste location, che ritroviamo in molte pellicole. Chi non ricorda la prosperosa Sophia Loren nei panni di un’audace pizzaiola nel film L’Oro di Napoli? L’episodio è quello in cui la bellissima puteolana pensa di aver perso l’anello nell’impasto della pizza fritta, il locale, in cui è stata girata la scena, esiste realmente e si trova a Materdei, ma in altre scene si vedono piazza Carità, via Toledo, la Sanità, i Quartieri Spagnoli, vico Purgatorio ad Arco e Palazzo Pandola, in Piazza del Gesù, la cui facciata rossa è utilizzata nell’episodio I giocatori, in cui Vittorio De Sica gioca a carte con Gennarino, il figlio del portiere. La stessa abitazione compare pure in Matrimonio all’italiana, l’omaggio di De Sica alla Filumena Marturano di Eduardo De Filippo, come casa della Loren e di Marcello Mastroianni, ma nel corso della trama ci sono anche Santa Maria di Costantinopoli, via Piave, il famoso balconcino di Palazzo Pandola, che affaccia su Piazza del Gesù, e piazza Bellini. Altra importante location è Palazzo Spinelli di Laurino, in via dei Tribunali, che conserva l’unico cortile circolare cittadino, scelto da De Filippo nel ’54 per la versione cinematografica di Questi fantasmi, mentre lo stesso Eduardo, per Napoli milionaria, ha usato la scalinata di via Parco Grifeo, via Manzoni e Castel dell’Ovo.
Una delle scene più famose di Miseria e Nobiltà, di Mario Mattoli con Totò, è ambientata sotto il porticato del Teatro San Carlo. Spostandoci nel quartiere Chiaia troviamo le scale Troisi, dedicate al regista napoletano Massimo Troisi, presenti nel film Scusate il ritardo, nella scena in cui il nostro Massimo discuteva delle pene d’amore di Lello Arena sotto la pioggia. L’attore e regista di San Giorgio a Cremano, in seguito, ha girato Pensavo fosse amore invece era un calesse quasi interamente nel Borgo Marinari. Il regista Nanni Loy ha mostrato il suo amore per Napoli tante volte, ad esempio in Mi manda Picone, l’edificio dove vive Salvatore Cannavacciuolo (Giancarlo Giannini) è il Palazzo dello Spagnolo, nei Vergini, con la sua facciata interna, fatta di archi stretti ed altissimi, e la sua caratteristica scalinata ad ali di falco, ornata con decorazioni a stucchi, invece, nella zona tra Salita Pontecorvo, Largo Tarsia, la Sanità e Posillipo ha ambientato alcune scene di Scugnizzi, degli episodi di Pacco, doppio pacco, e controppaccotto, e molte sequenze de Le Quattro Giornate di Napoli.
Il Palazzo dello Spagnolo compare anche nel film Così parlò Bellavista, dove Luciano De Crescenzo dipinge una Napoli atipica, un condominio in cui si affollano numerosi e pittoreschi personaggi, e in Passione di John Turturro nel video della canzone Comme facette mammeta, ma, nella stessa pellicola, possiamo ammirare anche il Pio Monte di Misericordia, che conserva una delle tre opere di Caravaggio visitabili a Napoli. Un altro luogo che ha segnato la storia del cinema delle origini è il Castel Capuano, il più antico castello di Napoli, che campeggia nel film Assunta Spina con la diva del muto Francesca Bertini, mentre il regista Ettore Scola, per Maccheroni, con Mastroianni e Jack Lemmon, ha usato la banchina di Santa Lucia, l’Hotel Excelsior, la Basilica di Santa Chiara con il Chiostro maiolicato delle Clarisse e il Borgo Marinari. La Piazza della Sanità, la Basilica di Santa Maria alla Sanità con il Cimitero delle Fontanelle e le Catacombe di San Gennaro sono inserite ne La banda degli onesti, il film girato da Camillo Mastrocinque nel 1956, mentre Pier Paolo Pasolini ha utilizzato i vicoli del centro partenopeo, nel Decameron. La pizzeria da Michele, a Forcella, è diventata il set del film Mangia, prega, ama con Julia Roberts. Pure Mario Martone ha girato spesso a Napoli: L’amore molesto, tratto dal libro di Elena Ferrante, si sofferma maggiormente sulla città notturna, Il giovane favoloso, dedicato a Giacomo Leopardi, mostra la suggestiva spiaggia di Via Posillipo, nei pressi dello storico Palazzo Donn’Anna, Qui rido io, che ripercorre le vicende di Eduardo Scarpetta e dei fratelli De Filippo, è ambientato nel Castel Capuano, mentre per Nostalgia, con Pierfrancesco Favino, il regista ha optato per il Vascio di Via Cristallini 133, la Porta San Gennaro, la più antica della città con l’affresco di Mattia Preti, un’opera commissionata dopo l’epidemia di peste del 1655, il mercato di Via Vergini, il Tondo di Capodimonte con la scala monumentale che permette l’accesso a uno dei luoghi magici di Napoli, ovvero i giardini Margherita di Savoia. La Chiesa dei Girolamini costituisce una location essenziale di Operazione San Gennaro di Dino Risi, anche piazza Mercato ha ospitato, tra i tanti set, Paisà, Carosello napoletano, Napoletani a Milano, Proibito rubare, La donna scimmia, Piedone lo sbirro, Le mani sulla città, invece, nel rione Sanità sono stati girati, tra gli altri, Ieri, oggi, domani, Le quattro giornate di Napoli, Mi manda Picone, mentre troviamo le vie dei Quartieri Spagnoli in Napoli Napoli Napoli di Abel Ferrara. Numerosi i film della regista Lina Wertmüller ambientati a Napoli: Io speriamo che me la cavo, tratto dai romanzi del maestro Marcello D’Orta, Ferdinando e Carolina, con scene tra il palazzo Reale di Napoli e la Reggia di Caserta, Sabato Domenica e Lunedì, Pasqualino Settebellezze, Un complicato intrigo di donne, vicoli e delitti e Francesca e Nunziata. Paolo Sorrentino, in È stata la mano di Dio, narra gli episodi della sua giovinezza in una Napoli degli anni ’80, diversa da quella di oggi con una Piazza del Plebiscito ancora con le auto e i bus, la Galleria Umberto I, via Toledo con lo storico palazzo del Banco di Napoli, il Vomero, i panorami del Golfo di Napoli, il lungomare Caracciolo visto dall’acqua e Posillipo con la bellissima Villa d’Abro, una palazzina neoromanica costruita nel 1870 dall’architetto Alfonso Guerra. Lo stesso Sorrentino sta girando a Napoli il suo nuovo film, in cui racconterà il mito di Partenope attraverso la storia di due fratelli, uno molto bello e l’altro meno avvenente, entrambi ossessionati dalla sorella di nome Partenope.
Non possiamo non citare Napoli velata, il capolavoro di Ferzan Ozpetek, che ci presenta una città impregnata di misteri e superstizioni e ci fa vedere, per lo più, la zona di Chiaia, il borgo di Marechiaro, il centro storico, il magnifico Palazzo Mannajuolo (con la sua scalinata ellittica che apre il film), il Museo Archeologico Nazionale, la Galleria Principe di Napoli, la Farmacia degli Incurabili, il Chiostro della Certosa di San Martino, la Cappella San Severo con la famosa statua del Cristo Velato, Piazza del Gesù, il Mercato del Borgo di Porta Nolana, il Lido Mappatella. E ancora, Napoli Magica di Marco d’Amore con i luoghi simbolo della città, da Castel dell’Ovo al cimitero delle Fontanelle, dalla cappella del Cristo Velato alle Catacombe di San Gaudioso, lo stesso regista è tornato nella sua città e tra le strade di via Carbonara, via Marina e la stazione Garibaldi ha ultimato le riprese del suo nuovo film, Caracas, tratto dal libro Napoli Ferrovia di Ermanno Rea con Toni Servillo come protagonista. E per concludere meritano di essere citati Gomorra di Matteo Garrone, tratto dal libro di Roberto Saviano, Song’ è Napule e Ammore e Malavita dei Manetti Bros, L’ombra di Caravaggio di Michele Placido, The Equalizer 3, con Denzel Washington, e la serie Disney Uonderboi con Serena Rossi, protagonista di una storia fantastica ambientata nella Napoli meno conosciuta, dove dodici ragazzini inseguono le tracce del loro supereroe, Uonderboi, che è un misto fra il munaciello e Robin Hood.