Torna puntuale uno degli eventi più carichi di storia, folklore e adrenalina. Il Palio di Siena che, come ogni anno, si tiene il 2 luglio e il 16 agosto. Un momento di trepidazione che tiene i senesi con il fiato sospeso da secoli e secoli or sono. Ma andiamo per gradi: mettetevi comodi e godetevi questo affascinante racconto…
«Il Palio non è una farsa, non è una coreografia cui si può assistere in perfetta indifferenza, è molto, molto di più. […] Il Palio è Siena tutta colla sua civiltà continua, coll’immanenza delle sue alte passioni»
Tommaso Landolfi, scrittore, poeta, traduttore e glottoteta italiano
Cenni su Siena tesoro UNESCO
Siena sorge nel cuore della Regione Toscana, incastonata tra le valli dei fiumi Arbia, Merse ed Elsa, le colline del Chianti famose per l’omonimo vino, i dolci rilievi della Montagnola e il paesaggio quasi lunare delle Crete Senesi. È una città di chiaro stampo medievale, indubbiamente tra le più pittoresche e fascinose del nostro Paese.
Testimonianza ne sono le mura di cinta, conservate quasi intatte, risalenti addirittura all’XI secolo. Il suo centro storico, marcatamente medievale, è uno dei più rilevanti di tutta Italia. Non a caso, dal 1995 è stato dichiarato Patrimonio UNESCO per aver preservato il suo aspetto e la sua struttura in modo straordinario. Numerosissimi e degni di nota gli edifici civili, religiosi, monumenti e siti di interesse.
Città nota anche per il panforte, i cantucci e la chianina, Siena è sede della banca più antica al mondo, fondata nel 1472 e tutt’ora operativa. Dopo questo breve e necessario excursus, non indugiamo ancora… entriamo nel vivo di una manifestazione unica al mondo.
«L’ammasso umano compatto contratto rattrappito, nel crepuscolo denso, sangue e viola, si disfà. […] Ma su tutto un sorriso, io pensavo il dì seguente, dopo una scena di colore, come non vidi mai più bella, mentre il treno correva portandomi lontano da quelle mura che un miracolo conservava ai nostri occhi, e dove i più schietti parlatori d’italiano giuocavano con tanta grazia alla discordia, astutamente solleticando l’istinto profondo che dorme nell’uomo e sonnecchia»
Aldo Palazzeschi
Il Palio di Siena: le origini
Se c’è qualcosa che caratterizza il Palio è sicuramente la longevità, unitamente al carattere genuino profondamente radicato alla storia di Siena e dei suoi abitanti. Le prime tracce documentali che attestano la presenza delle contrade risalgono al 1208, mentre invece bisognerà attendere l’anno 1281 per sentir parlare di “Spese per la Festa di Santa Maria d’agosto“.
Un evento storico senza eguali
La manifestazione, antesignana del Palio attuale, non prevedeva il coinvolgimento delle odierne Contrade che iniziano a fare la loro comparsa tra la fine del XV secolo e la prima metà del XVI. Le corse dei cavalli erano già un’usanza consolidata nelle vie cittadine. Tuttavia, il primo Palio come lo conosciamo ora, nella spettacolare location di Piazza del Campo, trova le sue attestazioni solamente nel 1633.
A partire da questa data, la manifestazione ha conosciuto solamente delle battute di arresto per cause di forza maggiore. Nel 1801 la presenza di Napoleone in Italia, i moti insurrezionali del 1848, le Guerre d’Indipendenza del 1859 e del 1866. Nel XX secolo, furono le due guerre mondiali (1915/1918 e 1940/1944) a interrompere l’evento e, infine, più recentemente nel 2020 e 2021, la pandemia.
Il Palio di Siena: Bene Culturale Immateriale di portata mondiale
Il Palio, che non ha nulla del fenomeno turistico e commerciale, è l’espressione più intima e verace di Siena e dei senesi. Rappresenta l’ anima, l’ essenza profonda di una cultura e di un folklore vivi più che mai.
Iscritto come Bene Culturale Immateriale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Turistiche, è un tesoro che tutela e promuove le diversità di uno straordinario patrimonio intangibile. Intangibile, sì, ma capace di infiammare gli animi di chiunque vi partecipi: autoctoni e visitatori provenienti da ogni dove.
Il Palio di Siena
Si tiene due volte l’anno, ovvero il 2 luglio, in onore della Madonna di Provenzano, e il 16 agosto, in onore della Madonna Assunta in Cielo. Il Palio consiste in una corsa durante la quale si cavalcano cavalli montati “a pelo”, ovvero senza sella. Esso vede coinvolte 10 contrade storiche che si contendono il palio, dal latino pallium cioè stoffa pregiata.
Di diritto, competono 10 Contrade: 7 che non hanno disputato l’edizione precedente, mentre 3 vengono estratte a sorte tra le restanti per completare lo schieramento delle contendenti. Le corse di luglio e agosto sono indipendenti, per cui le Contrade possono essere presenti a entrambe, a una sola o, nel caso più sfortunato, a nessuna delle due.
Il 2 luglio 2023, vedremo sfidarsi Aquila, Giraffa, Selva, Onda, Nicchio, Istrice, Drago, Torre e Chiocciola. Le combinazioni possibili tra le 10 contrade, su un totale di 17, sono 19.448. Ciò equivale a dire che la possibilità che le stesse 1o possano gareggiare insieme è davvero molto, molto bassa.
L’atmosfera quasi surreale del momento clou del Palio
Nonostante le migliaia di persone accorse in una Piazza del Campo a dir poco gremita, aleggia un silenzio inverosimile a dir poco metafisico. Si attende l’ordine di ingresso letto dalla figura del Mossiere, in altre parole, una sorta di starter. Una volta pronunciato il nome della decima contrada, questa entrerà di rincorsa. Ciò scandirà i tempi esatti della partenza e l’abbassamento dei canapi, o meglio, le corde che delimitano l’area della partenza di questa singolare gara ippica.
Lo scoppio di un mortaretto indica una mossa (partenza) nulla che costringerà i fantini ad arrestare i loro cavalli in corsa, a tornare dietro i canapi e ripetere nuovamente l’entrata.
Diversamente, se tutto è regolare la corsa ha inizio e i cavalli effettueranno 3 giri della piazza, percorso che copre circa 1 km.
Il vincitore della gara
A vincere è il primo cavallo che conclude la gara, anche se “scosso” cioè privo di fantino, nel frattempo caduto.
La gloria è riservata solo a lui, tra le urla e l’esultanza dei contradaioli che ricevono il “cencio” o Drappellone al grido di «Daccelo! daccelo!». Il fantino e il cavallo si dirigono alla volta della Basilica di Provenzano (per il Palio di luglio) o a del Duomo (per quello di agosto) come segno di ringraziamento alla Vergine Maria. Solenne il momento coronato dalle note di Maria Mater, in un tripudio di colori, vessilli, rulli di tamburi e la contrada in festa.
Le 17 Contrade rivali
In origine, si contavano ben 40 contrade, ridotte poi a 17 a seguito del flagello della peste nel 1348.
Nella cinta muraria senese, il territorio è ripartito in 3 sezioni dette, appunto, Terzi che rispondono ai nomi di Città, San Martino e Camollia. Questa è la divisione più antica accertata dagli storici che coincide con i confini sanciti nel 1729 dal Bando di Beatrice Violante di Baviera, l’allora Governatrice di Siena. I Terzi, a loro volta, sono suddivisi in contrade.
I Terzi e le rispettive Contrade
Il Terzo di Città, il fulcro originario cittadino, include: la Nobile Contrada dell’Aquila, la Contrada della Chiocciola, la Contrada Capitana dell’Onda, la Contrada della Pantera, la Contrada della Selva, la Contrada della Tartuca.
A Camollia, ovvero la porzione più a nord di Siena, appartengono la Nobile Contrada del Bruco, la Contrada del Drago, l’Imperiale Contrada della Giraffa, la Contrada Sovrana dell’Istrice, la Contrada della Lupa, la Nobile Contrada dell’Oca.
Infine, San Martino, il cui nucleo è sorto attorno al percorso della Francigena senese, fanno parte: la Contrada Priora della Civetta, la Contrada del Leocorno, la Contrada del Nicchio, la Contrada della Torre, la Contrada di Valdimontone.
Il significato profondo di Contrada
Ciascuna contrada, coi suoi colori e stemmi tradizionali, aveva un ruolo militare a protezione della città. Coi secoli, si è andati perdendo questa connotazione difensiva e, al giorno, d’oggi parliamo di autentiche fucine di tradizione e folklore.
Alla stregua di uno staterello, a capo di ogni contrada, vi è un Priore che rappresenta un Seggio direttivo. Inoltre, è presente una chiesa e una sede in cui viene conservato gelosamente il patrimonio artistico-culturale accumulato col passare degli anni. I palii vinti, i costumi antichi e quelli più recenti, vecchi vessilli, archivi documentali storici. In sostanza, il DNA della contrada non solo dal punto di vista storico, bensì sociale e antropologico.
Piazza del Campo: teatro della manifestazione
Si tratta del suggestivo scenario in cui si svolge questa storica usanza. Oltre ad essere la principale piazza cittadina, ha una particolarità che la contraddistingue: la sua forma. Emiciclo a forma di conchiglia, possiede un’inclinazione verso sud ed è costituita da una pavimentazione in pietra serena suddivisa in 9 spicchi contornati da bande bianche.
Il suo perimetro (circa 333 metri) è circondato da una linea quasi ininterrotta, anche cromaticamente, di edifici tra i quali spiccano la Torre del Mangia, la Cappella di Piazza, la Fonte Gaia e diversi palazzi nobiliari. Infine, il Palazzo Comunale che sembra quasi essere il completamento ed emblema della manifestazione e della città stessa.
Per l’occasione, viene transennata e riempita da uno strato, in media di circa 15 cm, composta da polvere di tufo mista a sabbia. Convenzionalmente Piazza del Campo è terreno neutro: non appartiene a nessuna delle 17 contrade. Fino al 1270, la piazza, che oggi ospita il Palio, un tempo era adibita a spazio per fiere e mercati.
Come assistere al Palio di Siena
Sarà possibile presenziare in forma del tutto gratuita sia al Palio che alle prove che si effettuano durante i 3 giorni precedenti direttamente nella scenografica Piazza del Campo. Tenete presente, però, che l’ingresso è consentito fino alla chiusura dei varchi.
Chi invece vuole godersi lo spettacolo lontano della folla, potrà farlo comodamente dai palchi intorno alla piazza o dalle finestre o balconi degli edifici che si affacciano sulla piazza. Pur essendo a pagamento, non vi è una biglietteria, per cui dovrete rivolgervi ai cosiddetti palcaioli o ai fortunati proprietari degli immobili con vista sul cuore pulsante della vita senese.
Chi non ha la possibilità di essere a Siena, può seguire il Palio sul canale La7 in diretta a partire dalle ore 17:30 del 2 luglio o in streaming su Canale 3.
Curiosità sul Palio che probabilmente non conosci
Contradaiolo si nasce, non si diventa
Tale status si ottiene esclusivamente attraverso una sorta di ius soli, cioè per nascita. Analogamente, viene riconosciuto anche a chi proviene da una famiglia originaria di quella contrada. Si dice, infatti, che a Siena i bambini vengono battezzati due volte: la prima in chiesa, la seconda in contrada…
Il Palio di Provenzano e il Miracolo della Madonna
Il Palio di Siena è conosciuto anche come Palio di Provenzano. Ne conoscete il motivo? Ve lo raccontiamo noi. Stando ad alcuni manoscritti dell’epoca, sembra che proprio il 2 luglio del 1594, un soldato spagnolo al servizio De’ Medici sparò al piccolo busto della Madonna custodito nella Basilica di Santa Maria in Provenzano.
«Crescendo di giorno in giorno la brama di rimostrare a Maria Vergine il filiale ossequio, fu nel 1656 istituita la Magnifica Festa del Pallio fatto correre in Piazza nel 2 Luglio alle Contrade della Città da Tre Gentiluomini detti i Sig.ri Nobili in onore della Visitazione di Maria a S. Elisabetta»
Stordito dagli effetti dei fumi dell’alcool, per oltraggio alla Vergine o chissà per quale altro motivo, dal suo archibugio partì un colpo che colpì l’immagine creando una fessura. Al contempo, tuttavia, il soldato morì a causa della letale esplosione dell’arma. L’episodio venne considerato un segno di protezione di Maria nei confronti di Siena e dei senesi.
Il Corteo Storico
Fin dalle origini delle feste senesi, il coreografico e suggestivo corteo precede lo svolgimento del Palio vero e proprio. Questa scenografica parata in costumi d’epoca rievoca e celebra la gloria dell’antica Repubblica Senese.
Uno schieramento di 14 gruppi, per un totale di circa 700 figuranti, sfila in Piazza del Campo per lasciare, poi, il testimone alla competizione ippica. Altro momento davvero emozionante tra squilli di trombe e rulli di tamburi in un mare di vessilli che sventolano. Da non perdere assolutamente!
Per ulteriori informazioni e approfondimenti, vi consigliamo di consultare le pagine ufficiali di riferimento: il Consorzio per la Tutela del Palio di Siena e il Palio.org autorizzato dal Consorzio del Palio