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Parco Nazionale del Vesuvio: una ricchezza territoriale da preservare

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Se vi venisse chiesto di rappresentare Napoli con un’immagine, molto probabilmente non mancherebbe, a farle da sfondo, il Vesuvio, affiancato dal Monte Somma.
Questo vulcano affascina tutto il mondo, sin dall’antichità: così il 5 giugno 1995 fu istituito, con un Decreto del Presidente della Repubblica, il Parco Nazionale del Vesuvio, per preservare al meglio le sue bellezze naturali.
Approfondiamo insieme!

Parco Nazionale del Vesuvio: l’importanza di tutelare il territorio

Il Vesuvio è ancora oggi oggetto di studi degli esperti, dal momento che esso è un vulcano attivo. Più precisamente, oggi è considerato un vulcano quiescente: la sua ultima eruzione risale ad oltre ottant’anni fa.
La scelta di fondare il Parco Nazionale del Vesuvio ha alla base lo scopo di proteggere la sua peculiare gamma animale e vegetale, di valorizzare le sue particolarità geologiche, di preservare il suo valore estetico e mantenere il suo equilibrio geologico ed ecologico. Il Parco pone l’accento anche sull’educazione ambientale e sulla necessità di instaurare nei giovani un senso di appartenenza alla patria e di far comprendere loro l’importanza di conoscere la propria storia, promuovendo attività culturali di vario genere.

Cratere del Vesuvio

Che il territorio vesuviano sia così ricco biologicamente non è una sorpresa. La formazione del complesso Somma-Vesuvio si fa risalire a circa 400mila anni fa e la cenere lasciata dalle continue eruzioni del Vesuvio, nel corso degli anni, ha reso il terreno particolarmente fertile: oggi è una delle aree più ricche di minerali del pianeta, nonché di specie vegetali se rapportate alla relativamente piccola dimensione del territorio. Già i Romani erano soliti coltivare il terreno: nelle fonti iconografiche romane, il Vesuvio veniva spesso rappresentato come coperto di vegetazione e di vigne.

Anche oggi, numerose sono le specialità agricole tipiche dell’area vesuviana.
Ricordiamo, ad esempio, l’albicocca vesuviana, detta localmente crisommola: il nome deriva dal greco chrysomelos, cioè mela d’oro (la forma richiama quella di una piccola mela di colore giallo). Ne esistono tantissime varietà: l’albicocco è l’albero più diffuso localmente dopo il fico. L’albicocca Pellecchiella è la più pregiata e famosa delle varietà di albicocche vesuviane.

Di notevole importanza è anche l’uva locale, da cui è possibile ricavare il vino DOC Vesuvio Lacryma Christi: già nell’epoca romana, i poeti latini, tra cui Plinio il Vecchio, elogiavano la qualità dei vini vesuviani. Una particolare uva vesuviana è l’uva catalanesca, dalla polpa bianca e carnosa e dal sapore molto dolce.

Uva catalanese

Ma non possiamo dimenticare il Pomodoro del Piennolo del Vesuvio. Ha ricevuto il marchio DOP nel 2009, dopo essere già stato riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale dalla regione Campania. Essi hanno una forma ovale allungata, e sono tipicamente raccolti a grappolo e appesi sui balconi, pertanto assumono il nome di “Piennolo”, cioè pendolo.

Oggi il Parco Nazionale del Vesuvio si inserisce in un contesto territoriale complicato. Il Vesuvio è uno dei più pericolosi vulcani attivi d’Europa e del mondo, non solo per la portata delle sue eruzioni (basti pensare all’eruzione del 79 d.C., che distrusse le zone di Ercolano e Pompei), ma anche a causa della forte urbanizzazione che circonda il vulcano. Diventa dunque una missione fondamentale quella di tutelare la ricchezza territoriale vesuviana.
Il Parco Nazionale del Vesuvio ha un’estensione di 8482 ettari e il suo territorio tocca tredici comuni appartenenti alla Provincia di Napoli.

Le attività per i visitatori del Parco

Il Parco Nazionale del Vesuvio offre undici diversi sentieri escursionistici che i visitatori possono percorrere.
Il più amato dai turisti è indubbiamente il Gran Cono, cioè il percorso che dal Piazzale Ercolano conduce al cratere del vulcano. Al termine del sentiero, i turisti potranno godersi una vista spettacolare sul Golfo di Napoli e sulle isole campane.

Gran Cono


Tra gli altri sentieri del Parco Nazionale del Vesuvio, ricordiamo quello della Riserva Naturale Tirone-Alto Vesuvio, un’area naturale protetta e zona forestale di circa mille ettari in cui si individua una ricca flora e fauna; Il Vallone della Profica, che risale le pendici del versante orientale del Monte Somma; Il Trenino a Cremagliera, un percorso che parte dalla collina su cui sorge l’Osservatorio Vesuviano e risale il vulcano; Il Fiume di Lava, per chi vuole provare il brivido di passeggiare su una colata lavica; L’Olivella, strada tra le campagne di Sant’Anastasia che conduce alle sorgenti omonime; La Pineta di Terzigno, sentiero pianeggiante ricco di vegetazione.

Un’altra attrazione di interesse all’interno del Parco Nazionale del Vesuvio è il Museo del Parco Nazionale del Vesuvio, articolato in cinque sale.
Situato nel Centro culturale di Villa Regina, è volto a presentare al visitatore l’evoluzione geologica del complesso vulcanico, l’interazione dell’uomo con il vulcano e lo sviluppo delle diverse specie vegetali e animali.

Museo del Parco Nazionale del Vesuvio

La sala del vulcano si incentra sull’evoluzione geologica del complesso vulcanico. Attraverso un plastico dell’edificio vulcanico, è possibile osservare le ricostruzioni delle eruzioni recenti del vulcano e le loro conseguenze sull’ambienta.
Nella sala della nascita e l’evoluzione del suolo vesuviano, è possibile approfondire la formazione e il cambiamento del tempo del suolo vulcanico.
Nella sala dedicata al suolo e la biodiversità, si possono osservare le principali specie vegetali ed animali che popolano l’ambiente vesuviano e dell’ambiente agricolo.
Una sala è dedicata al suolo antropizzato: educa il visitatore alle conseguenze di un uso “non corretto” del territorio e gli impatti negativi sull’ambiente e sull’uomo.
L’ultima sala si concentra sull’interazione uomo-Vesuvio: si approfondisce la storia dell’interazione dell’uomo con l’ambiente vulcanico.

In conclusione, venite ad ammirare con i vostri occhi una delle aree più ricche di storia e bellezze naturali del pianeta!
Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale del Parco.

Photo credit: sito ufficiale Parco Nazionale del Vesuvio

Pubblicato il
5/06/2025