Hai mai visto una panchina gigante?
Sono delle panchine grandi, colorate, alte quasi 2 metri e mezzo.
È un’esperienza divertente che nello stesso tempo ci fa sentire davvero piccolini, rispetto a tutto ciò che ci circonda, un po’ come i lillipuziani davanti a Gulliver, all’inizio si sentono piccoli, indifesi e minacciati, ma poi gli aprono il loro mondo e tutto cambia.
E anche qui la sensazione è proprio quella di vedere il mondo da un’altra prospettiva immersi completamente nella natura, oltre a un incredibile effetto scenografico.
Favole a parte, ti racconto come nascono.
La prima panchina
La prima Big Bench nasce nel 2010 dal designer americano Chris Bangle che per esaudire il desiderio della moglie Catherine crea un’installazione fuori scala nella vigna della loro casa a Clavesana, nelle langhe in provincia di Cuneo, da cui ammirare il meraviglioso panorama circostante divenuto la loro casa insieme a tutta la famiglia un anno prima.
È proprio lui a volerle così grandi per incoraggiare gli adulti a riscoprire la meraviglia che li circonda osservando il territorio con occhi diversi.
Ha fornito gratuitamente disegni e indicazioni ai costruttori delle successive panchine, chiedendo come unica condizione che fossero tutte ubicate in posizioni panoramiche e aperte al pubblico e che rispettassero lo spirito con cui era nata la prima: non un’installazione privata, ma parte di un’esperienza collettiva da condividere e sperimentare per chiunque si voglia recare in quei luoghi, o semplicemente un momento per noi, dove ritrovare noi stessi e il contatto con la natura.
Il fenomeno si è talmente diffuso che si è venuta a creare una vera e propria community: www.bigbenchcommunityprogect.org
Big Bench Community Project (BBCP)
La fondazione è un’iniziativa no profit, coperta da copyright, che promuove l’installazione della panchina e nello stesso tempo contribuisce all’incremento del turismo nei luoghi dove viene ubicata, contribuendo a sostenere le comunità locali e le loro eccellenze artigiane.
Attualmente le panchine in costruzione sono circa 66, mentre quelle esistenti sono 270, ma crescono giorno dopo giorno; il fenomeno si è subito sviluppato nel Piemonte dove ne possiamo ammirare la maggior parte, ma il fenomeno “big bench” si è allargato subito a macchia d’olio raggiungendo anche il centro e il sud Italia.
Realizza la tua panchina
Per la realizzazione della “big bench” si sono decise delle condizioni da seguire per fare in modo che si continui a seguire quello che è l’anima del progetto: quindi perché siano approvate devono rispondere a determinati requisiti:
1 – posizione:
isolata, facilmente raggiungibile (non è necessario che siano in prossimità di parcheggi, anche una piccola camminata per arrivare va bene).
Immagina un posto dove puoi rilassarti senza nessun rumore, se non il canto dei grilli, degli uccellini, e perché no magari dei vostri figli che mentre respirate il panorama, scorazzano nei prati sottostanti liberi da ogni pericolo e lontano da centri abitati, strade, macchine, centri di culto, cimiteri ( per non disturbare), ecco una volta trovato potete anche immaginare di costruire la panchina lì dove l’avete sognata.
Perché il secondo punto da rispettare è proprio
2 – no fondi pubblici:
quindi nessun fondo pubblico può essere utilizzato per l’installazione, possono essere finanziate dalle attività delle pro loco e con donazioni private.
La realizzazione può essere effettuata da qualunque artigiano attraverso i disegni forniti dopo l’approvazione della location.
Quindi chiunque può realizzarla o partecipare alla realizzazione, purché si rispettino tutti i punti!
3 – colori specifici:
tu proponi il colore che preferisci, dalla mazzetta Ral, loro verificano che non ci siano altre panchine uguali e te lo confermano! Facile no?
Non sono però ammessi colori di squadre, pattern, arcobaleni etc…
Ogni colore è legato al territorio che le ospita: il giallo dei girasoli, il blu del cielo, il viola della lavanda, il rosso del vino, il marrone delle nocciole….
Inoltre ci sarà un’iscrizione frontale libera, ovviamente no pubblicità o qualsiasi riferimento commerciale, né “in memoria di…” visto che lo scopo è un altro; infine, l’ultimo punto prevede:
4 – progetto passaporto:
i promotori della grande panchina devono trovare un luogo dove nelle vicinanze ci sia un’attività commerciale (bar, trattoria, ristorante) che sia aperta almeno in parte nel week-end disposta a vendere i passaporti al prezzo imposto e ad acquistare un timbro per timbrare i passaporti ai panchinisti in visita. Eh siiiiii hai capito bene, e adesso yi spiego cos’è.
Passaporto big bench
Come sopra riportato, per rendere la vostra visita alle big bench ancora più divertente potrete collezionare i timbri di ogni panchina visitata sul tuo passaporto BBCP!
Ogni timbro ha il logo delle panchine giganti e il nome del paese in cui sono situate, collezionare i timbri può diventare una scusa per degli appuntamenti frequenti in natura, così il tuo passaporto potrà diventare un perfetto souvenir.
Dove si trovano le big bench
Come già accennato precedentemente le big bench sono nella maggior parte situate nel territorio piemontese, ma nel corso degli anni sono arrivate un po’ dappertutto in Italia.
Per sapere esattamente dove si trovano si può utilizzare l’applicazione gratuita big bench (Tabui), Google fornisce la mappa con la geolocalizzazione in modo da condurvi direttamente dove si trova la panchina che volete raggiungere fra le Langhe, Roero e Monferrato; inoltre la app vi fornisce indicazioni del territorio circostante e il grado di difficoltà per raggiungerla.
Adesso non ti resta che scoprire se nelle vicinanze del posto dove vivi ci sono delle big bench, come è successo a me che ho scoperto che dalle mie parti è stata installata la panchina n. 131 di colore viola, è bellissima!
Ah si dimenticavo, le panchine giganti sono tutte numerate, quindi nel caso volessi collezionare i timbri, non puoi sbagliare, basta contarle!
Ora non mi resta che augurarti buon divertimento, e mi raccomando: scarpe comode!