Siamo in Trentino, ai piedi delle Dolomiti di Brenta, a pochi chilometri dal Lago di Molveno e dalle Terme di Comano. Sembra che il tempo scorra lentamente, e che regni la pace: è il borgo di San Lorenzo Dorsino, facente parte della Riserva della Biosfera UNESCO grazie alle sue ricchezze naturali. Sorge su un territorio montano sostanzialmente intatto, con un panorama mozzafiato sulle Giudicarie Esteriori.
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San Lorenzo Dorsino: un tuffo nel passato tra scorci naturali intatti
San Lorenzo Dorsino si è formato come comune sparso il 1° gennaio 2015, dalla fusione dei comuni di San Lorenzo in Banale e Dorsino, antichi borghi rurali che costituiscono due delle frazioni del comune. Il territorio include altri due borghi contadini: Tavodo e Andogno.
San Lorenzo in Banale è stato nominato tra i borghi più belli d’Italia, grazie alle sue caratteristiche case di pietra e legno, immerse nel verde.
Un percorso unisce le sue sette ville più significative: Villa di Berghi, Pergnano, Senaso, Dolaso, Prato, Prusa e Glolo. Sebbene oggi facciano parte di un’unica frazione, ognuna era anticamente dotata di un proprio centro storico e di proprie case rurali, piazze, fontane e chiesette.
Il discorso si può estendere a tutta San Lorenzo Dorsino, che accoglie molteplici case storiche. Ad esempio: Casa Mazoleti a Prusa e Casa Sartorei a Senas, entrambe dalla spiccata architettura rurale; oppure Casa Martinoni a Berghi, che si dice fosse sede di un convento nell’antichità.
Non mancano, naturalmente, chiese e monumenti religiosi. D’altronde, la religione è sempre stata centrale nella vita dei cittadini del passato. In particolare, ricordiamo:
- la chiesa di San Rocco e Sebastiano a Pergnano e la chiesa di San Giorgio a Dorsino, in cui è possibile ammirare gli affreschi dei Baschenis de Averaria, famiglia di pittori bergamaschi che realizzarono importanti opere nelle Valli Giudicarie a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
- la chiesa curaziale San Lorenzo a Prato, sconsacrata nel 1911 e poi trasformata in teatro comunale.
- la chiesa pievana dell’Assunta a Tavodo, sede dell’antica Pieve del Banale, in cui è possibile osservare strutture paleocristiane e medievali.
- a Deggia troviamo il santuario della Madonna del Caravaggio, nato da una piccola cappella che risale all’epoca dell’epidemia di colera del 1855.
Inoltre, nelle vicinanze della Villa di Dolaso, salta immediatamente all’occhio un capitello votivo risalente al XVIII secolo, attribuito a Marin Cornela, che omaggia la Madonna. Dolaso è anche sede di tante casette con tetti anticamente fatti di paglia, tra cui Casa Bosetti, distrutta da un incendio nel 1926 e ricostruita nel 1927.
Ma oltre che dalle costruzioni antiche, il fascino di San Lorenzo Dorsino proviene dai suoi scorci naturali. Il borgo si affaccia sulle Giudicarie Esteriori e sulle Dolomiti di Brenta, Patrimonio dell’Umanità UNESCO: non sorprende che sia meta di escursioni, in particolare sul colle Beo, su cui è possibile ammirare il panorama, oppure nella valle di Jon. È possibile anche camminare su sentieri a lunga percorrenza, come il sentiero di San Vili, lungo 100 km, che unisce Trento a Madonna di Campiglio.
A Nembia ha sede l’Oasi WWF, in cui è possibile passeggiare tra i ciottoli alla scoperta della flora e della fauna locale, attraverso un percorso didattico. L’Oasi si trova nei pressi dell’omonimo laghetto, che ospita acque cristalline balneabili d’estate.
Passando per la vicina Val d’Ambiéz si può giungere al Parco Naturale Adamello Brenta, dove si avrà l’occasione di incontrare gli orsi della Brenta. Il Parco ha avviato il progetto di reintroduzione Life Ursus per evitare l’estinzione della specie: attualmente vi è una popolazione di oltre 50 esemplari.
La Ciuìga: un insaccato tradizionale unico in Italia
Specialità culinaria di San Lorenzo Dorsino è la Ciuìga del Banale. Si tratta di un insaccato prodotto con carne suina scelta e rape bianche del Trentino. Una inconfondibile prelibatezza dalle umili origini: esso risale alla seconda metà del XIX secolo, quando, in un periodo di povertà e di mancanze di carne, si mescolava quest’ultima con la rapa bianca, la quale matura nei campi proprio nel periodo autunnale.
Si tratta di una specialità senza eguali in Italia, che da piatto povero è diventata presidio Slow Food. A San Lorenzo in Banale si tiene ogni anno, nel primo week-end di novembre, la tradizionale Sagra della Ciuìga.
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foto credit Marzia Piccinelli,dolomiti.it