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Un viaggio virtuale nelle stazioni dell’arte di Napoli

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Gli ultimi anni sono stati di grande splendore per la città di Napoli, con la vittoria di due scudetti dell’SSC Napoli, ma anche con la riscoperta dei suoi quartieri ed il successo dei tanti concerti che si svolgono in città. Sempre più turisti visitano la città partenopea e rimangono sorpresi dalla bellezza delle stazioni della metropolitana della città.

Ma prima di arrivare alla situazione odierna, facciamo un viaggio a ritroso negli anni ’90.

Nel marzo del 1993, venne inaugurato il primo tratto della metropolitana collinare di Napoli, che collegava la stazione di Colli Aminei alla stazione di Vanvitelli.

Da allora fino ad oggi, sono state tante le stazioni aperte, favorendo i collegamenti tra i vari quartieri napoletani con la periferia Nord e con i vettori di trasporto nazionali come la stazione di Napoli Centrale, il porto e prossimamente anche l’aeroporto internazionale di Capodichino.

Andiamo ora a scoprire quelle che, oltre ad essere dei punti strategici della città, racchiudono al loro interno straordinarie opere d’arte che ne fanno stazioni-museo.

Le stazioni dell’arte della Linea 1 e della Linea 6

Lungo la Linea 1 e la Linea 6, numerose sono le stazioni che si prestano ad essere dei set fotografici e, in talune situazioni, anche set cinematografici.

A partire dalla stazione di Rione Alto, cuore pulsante della zona ospedaliera di Napoli, sino ad arrivare al Centro Direzionale, asse strategico con Tribunale, stazione di interscambio con FS ed Eav e polo economico-finanziario della città, le stazioni contengono dei veri e propri tesori ed opere d’arte.

Inoltre, un importante contributo artistico è stato dato anche dalle stazioni della Linea 6 che, a pochi mesi dalla loro apertura, annoverano numerosi riconoscimenti internazionali.

Il nostro viaggio tra le gemme della metropolitana di Napoli parte dalla stazione di Quattro Giornate.

Quattro Giornate

stazioni dell'arte Quattro Giornate
Combattenti Ph F. Donato

La stazione di Quattro Giornate, precedentemente denominata Cilea, vanta una proprietà ingegneristica e architettonica che la rende unica nel suo genere: le banchine sono disposte su due livelli differenti.

Inaugurata nel 2001, la stazione venne completata grazie al contributo dell’architetto Domenico Orlacchio.

Numerose sono le installazioni presenti all’interno della stazione, di cui le principali celebrano l’incredibile resistenza da parte del popolo partenopeo in occasione delle Quattro Giornate di Napoli. Tra queste, troviamo l’installazione di Marisa Albanese, “Combattenti”, una scultura in bronzo dipinto e acciaio che raffigura quattro figure femminili, ispirate alle donne della Resistenza, che siedono in meditazione.

Salvator Rosa

Proseguiamo il nostro percorso tra le meraviglie artistiche della metropolitana di Napoli raggiungendo la stazione di Salvator Rosa.

Potreste pensare che raggiungiamo questa stazione a bordo di un treno, ma la cosa che vi sconvolgerà è che all’interno di essa troveremo quattro Fiat 500. Come ci sono arrivate? È ovvio che si tratta dell’ennesima opera d’arte che incanta turisti e cittadini che si affacciano in questa stazione.

Ph Luciano Romano

Anche gli spazi esterni di questa stazione sono stati interessati da una profonda riqualificazione che ha riportato allo splendore i resti di un ponte romano e una graziosa cappella neoclassica. Inoltre, anche i palazzi adiacenti alla stazione sono stati trasformati in opere d’arte.

Ma ora ritorniamo alle Fiat 500 presenti in stazione. Quest’opera, denominata “’A Subway è chiù sicura” è stata pensata e progettata da Emiliano Perino e Luca Vele. Lo stesso nome ne chiarisce il messaggio poetico. Meglio la metropolitana dell’automobile: è più sicura e più ecologica.

A subway è chiù sicura

Ph Luciano Romano

Museo

Ercole Farnese
ph. P.Avallone

Progettata dall’architetto Gae Aulenti ed inaugurata nel 2001, la stazione di Museo replica fedelmente alcune delle sculture presenti nell’adiacente Museo Archeologico Nazionale.

Infatti, al suo interno, sono presenti le riproduzioni dell’Ercole Farnese, del calco in bronzo della testa del cavallo Carafa, e della statua in vetroresina, realizzata dall’Accademia delle Belle Arti,

L’Ercole Farnese, che accoglie i viaggiatori nell’atrio della stazione, rappresenta l’eroe al termine della prima delle sue dodici fatiche, dopo aver ucciso il leone di Nemea e recando, nella mano destra, i tre pomi d’oro, rubati dal giardino delle Esperidi.

Interessante è la galleria fotografica presente nel corridoio di collegamento con la Linea 2, dove sono esposte le stampe fotografiche di Biasucci, D’Alessandro, Donato e Mariniello.

Dante

La stazione di Dante prende il nome dal Sommo Poeta. Progettata da Gae Aulenti, inaugurata nel 2002, essa è al centro dell’omonima piazza, anch’essa interessata dalla risistemazione urbanistica progettata dall’architetto.

Gli interni ospitano le opere d’arte di protagonisti dell’arte contemporanea internazionale, tra cui Joseph Kosuth, Jannis Kounellis, Nicola De Maria e tanti altri.

Tra le opere più importanti individuiamo “Queste cose visibili”. Realizzata grazie a un neon tubolare bianco, celebra l’arte di Dante Alighieri estrapolando una frase sulla percezione visiva dal terzo trattato del Convivio.

Degna di nota è anche l’opera “Universo senza bombe, regno dei fiori, 7 angeli rossi”. Una composizione astratta in mosaico, realizzata da Nicola De Maria e dedicata a suo padre Francesco, che esprime l’idea di un’arte che accolga la felicità di tutti gli esseri viventi.

“Universo senza bombe, regno dei fiori, 7 angeli rossi”
Ph P.Avallone

Toledo

Realizzata dall’architetto Oscar Tusquets Blanca, la stazione di Toledo è ubicata nel cuore dell’omonima via, nei dintorni dei Quartieri Spagnoli.

Appena giunti in stazione, è possibile ammirare l’opera di William Kentridge che, tramite un mosaico, rappresenta, con figure ispirate alla storia della città, una processione guidata da San Gennaro.

(c) Anm

Continuando il percorso verso la banchina, ci si può imbattere nel meraviglioso Crater de Luz di Tusquets. Esso, partendo dal piano stradale, giunge in una “sala sommersa” a 40 metri di profondità.

Il successivo intervento di Robert Wilson ha arricchito l’opera con ben 144 led full colors, che creano suggestive scenografie luminose.

Le pareti della grande hall sono rivestite da onde metalliche, ovvero le Olas di Tusquets.

Nel corridoio che collega le banchine e l’uscita di Montecalvario, si viene accompagnati da due lunghi light-box a luce led che riproducono l’immagine di un mare appena increspato dal movimento continuo delle onde.

Crater de Luz Ph P.Avallone

Tutte queste straordinarie installazioni hanno permesso alla stazione di Toledo e all’ANM di ottenere numerosi riconoscimenti internazionali, venendo:

•             Nominata dal Daily Telegraph in data 3-12-2012 la stazione più bella d’Europa,

•             Premiata a Londra nel settembre del 2013 con il LEAF Awards, sezione Trasporti ed Infrastrutture;

•             Premiata a Berlino il 18 ottobre del 2013 con il LEAF Interior Design Awards

•             Nominata per il “PLDR Award Gala Dinner 2013” a Copenaghen come “Best Daylighting Project” e “Miglior progetto di illuminazione naturale”.

•             Nominata nel 2014 tra le stazioni più belle del mondo secondo la classifica stilata dall’emittente americana CNN.

Municipio

La stazione di Municipio è uno dei principali varchi strategici della Linea 1. È anche capolinea della Linea 6, riaperta nel 2024, che la collega con la stazione di Mostra.

Il sito, progettato da Alvaro Siza ed Edoardo Souto de Moura, si trova a Piazza Municipio, sede del comune di Napoli.

Questa stazione è soprannominata “La porta del mare”: è collegata al porto di Napoli per mezzo di un tunnel pedonale lungo 225 metri aperto il 10 luglio del 2023. Al termine del tunnel si trovano i resti dell’antico molo angioino, recuperati durante i lavori.

Difatti, durante gli scavi di realizzazione, è stata rinvenuta un’enorme quantità di reperti archeologici.

Nel progetto finale trova spazio un importante museo, nel quale verranno conservate e valorizzate la maggior parte dei ritrovamenti, sottoposti ad un’attenta opera di restauro.

La vicinanza della stazione al Castel Nuovo ha permesso di rinvenire i resti di mura di epoca angioina ed aragonese visibili, come i torrioni del Molo e dell’Incoronata, nel basamento all’interno della stazione.

Torrione Incoronata
(c) ANM

Il progetto include anche la riqualificazione urbana di piazza Municipio, con la ricollocazione restaurata della fontana del Nettuno e la creazione di una piazza pedonale su due livelli. Una lunga apertura centrale, contornata da alberi, illumina naturalmente il corridoio sotterraneo che la collega al porto.

Il design della stazione è minimalista e richiama il modernismo, con finiture in pietra lavica, mattoni e superfici intonacate.

Michal Rovner ha realizzato nel 2014 una videoinstallazione denominata Passages che riflette sul movimento continuo dei viaggiatori, mentre Mimmo Jodice ha installato sette fotografie che dialogano con i reperti archeologici emersi durante gli scavi.

Università

La stazione di Università, realizzata da Karim Rashid, è situata a pochi passi da Piazza Borsa e dalla sede centrale dell’Università degli Studi Federico II di Napoli.

Nel 2011 è stata premiata a Londra con l’“Emirates Leaf International Award”. Durante gli scavi sono emersi importanti reperti archeologici: un isolato urbano attivo dal XII al XIX secolo, un bacino costiero romano con quartiere artigianale (VI secolo) e una fortificazione bizantina.

L’interno della stazione è concepito come un viaggio sensoriale grazie alle opere del designer Karim Rashid. Al piano biglietteria si trovano i pilastri Conversational profile (2010), che raffigurano volti simbolo del dialogo umano, e la scultura in alluminio Synapsi (2010), realizzata dall’artigiano Corrado Tamborra, rappresentazione delle connessioni neuronali.

Ph P.Avallone

 Alle loro spalle, Ikon Lenticular (2010) è un’opera luminosa con figure in movimento grazie alla stampa lenticolare.

Al piano intermedio si trovano i light box Fusion (2010), uno per direzione, e i ritratti di Dante e Beatrice sulle scale.

Il percorso prosegue con Transpose blu e Transpose lime, mentre al piano banchine, pannelli lenticolari H3D danno l’illusione del movimento. Qui si trovano Mutablob Pink (cuore) e Mutablob Lime (mente), in un connubio tra arte e flusso urbano.

Ph P.Avallone

Duomo, Garibaldi, Centro Direzionale

A completare, almeno per ora, il percorso ferroviario della Linea 1, troviamo le stazioni di Duomo, Garibaldi e Centro Direzionale, considerate “le stazioni dell’arte”.

Duomo

La stazione di Duomo, situata al centro di Corso Umberto I, precisamente in Piazza Nicola Amore, soprannominata “I quattro palazzi”, è una delle ultime stazioni della Linea 1 aperte al pubblico.

La sua realizzazione è avvenuta in concomitanza con una riqualificazione urbana che ha cambiato l’aspetto della piazza, rendendola pedonale ed eliminando la rotatoria preesistente.

All’interno di questa stazione, grazie al percorso creato da Fuksas, è possibile notare le geometrie esagonali d’acciaio e retroilluminate con led multicolor che simulano una passeggiata lungo le ore della giornata. Difatti, i diversi giochi di luce partono da un celeste molto chiaro che preannuncia le prime ore dell’alba, passando al colore arancione che simula l’alba, fino ad arrivare ai colori scuri, che indicano la fine della giornata.

Al termine dei lavori, i viaggiatori potranno ammirare anche un piano museale che ospiterà il tempio dei Giochi Isolimpici.

(c) Metropolitana di Napoli

Garibaldi

La stazione di Garibaldi è il secondo dei tre vettori di scambio realizzati finora.

Infatti, questo sito permette l’interscambio con la stazione di Napoli Centrale della Linea 2, ed è per tale motivo denominata “La porta del ferro”.

(c) Anm

La stazione Garibaldi è concepita come uno spazio luminoso, attraversato da scenografiche scale mobili “sospese” e caratterizzato da superfici in acciaio satinato o riflettente, con dettagli in arancione brillante. Fa parte del “Sistema delle Stazioni dell’Arte” sotto la direzione artistica di Achille Bonito Oliva.

All’ultimo piano intermedio sono presenti due opere di Michelangelo Pistoletto, Stazione 1 e Stazione 2 (2013). Si tratta di pannelli in acciaio specchiante che raffigurano passeggeri a grandezza naturale, fermi o in cammino. Le opere intendono rappresentare una soglia simbolica tra arte e vita, in cui il viaggiatore si riconosce come parte integrante della scena artistica.

ph P.Avallone

Centro Direzionale

La stazione del Centro Direzionale di Napoli, progettata dall’architetto Benedetta Tagliabue ed aperta il 1° aprile 2025, è divenuta un nodo strategico per il trasporto regionale. Collocata nel cuore dell’Isola F, sede di numerosi uffici pubblici, la stazione permette l’interscambio tra la Linea 1 della Metropolitana e la Linea EAV Nola-Baiano.

Sviluppata su due livelli, con binari centrali e banchine laterali al piano inferiore, la stazione si distingue per un progetto architettonico ispirato alla morfologia della città di Napoli, volto a fare della stazione un luogo fluido, organico, in cui il viaggiatore possa percepire il dinamismo della città sotterranea.

Inoltre, i quattro colori dominanti del piano banchina della stazione sono un chiaro riferimento alle dimore Pompeiane visibili negli scavi di Pompei.

(c) Metropolitana di Napoli

Il piano biglietteria, in superficie, è coperto da una struttura in legno lamellare ondulata e retta da pilastri ad albero, evocando la sensazione di un bosco urbano. L’area circostante, disegnata su più livelli pedonali e inondata di luce naturale, culmina in una grande piazza ipogea pensata come nuovo spazio di accoglienza e socialità per la città.

Sembrerebbe che, per realizzare la copertura esterna della stazione, l’architetto Tagliabue si sia ispirata alle volte sotterranee della Piscina Mirabilis, sito archeologico romano che si trova nel comune di Bacoli.

(c) Metropolitana di Napoli

Linea 6

Terminato il viaggio della Linea 1, andiamo ora alla scoperta delle stazioni della Linea 6, che collega la stazione di Municipio alla stazione di Mostra.

Chiaia

Progettata da Uberto Siola, la stazione Chiaia collega due quote urbane distinte, con ingressi a piazza Santa Maria degli Angeli (36 m) e via Chiaia (25 m). L’edificio è composto da volumi sovrapposti — cilindro, cubo e cupola semisferica — concepiti per portare la luce naturale fino al piano banchine, profondo circa 36 metri. La stazione presenta due binari in canna singola e banchine laterali.

Inserita nel “Sistema delle Stazioni dell’Arte”, la stazione è stata curata artisticamente da Peter Greenaway sotto la direzione di Achille Bonito Oliva. L’artista britannico ha ideato un percorso mitologico che accompagna i passeggeri attraverso ambienti simbolici: si parte con la statua di Iupiter/Zeus in piazza, si attraversa il regno marino di Neptunus/Poseidon, si incontra Cerere/Demetra nel grande cubo verde con copie di statue Farnese, si scende nel mondo di Proserpina/Persefone tra i melograni, fino ad arrivare all’Ade, evocato dal rosso acceso del piano banchine e dalla cupola “dai cento occhi” che rappresenta lo sguardo di Plutone.

Il 2 dicembre 2024, la stazione ha ricevuto il Prix Versailles 2024, classificandosi seconda nella categoria “Stazioni Ferroviarie”, dopo la Grand Central Madison di New York.

San Pasquale

La costruzione della stazione San Pasquale ha permesso di riqualificare Largo Pignatelli, trasformandolo in una piazzetta ispirata al mare, con banchine che richiamano gli scogli e una pavimentazione ondulata, arricchita da nuove alberature. La struttura su cinque livelli, lunga circa 100 metri e alta 35, evoca un relitto inabissato.

L’immersione marina è rafforzata dai pannelli modulari blu creati dall’artista Peter Kogler, che simulano le onde del mare, mentre una rete gialla con videowall alla quota biglietteria richiama la vela del vascello. In aggiunta, degli oblò luminosi nelle pareti in corten illuminano il piano banchine, posto a circa 26 metri di profondità. La stazione dispone di due binari in canna singola e banchine laterali.

L’architetto Boris Podrecca ha contribuito artisticamente, applicando sui lati del torrino ascensore esterno una lettera di Benedetto Croce.

San Pasquale fa parte delle “Stazioni dell’Arte”, con il coordinamento di Achille Bonito Oliva.  Nel 2025, la stazione ha vinto il Big See Architecture Award.

Arco Mirelli

La stazione Arco Mirelli è caratterizzata da un elegante padiglione d’ingresso in vetro e acciaio, progettato da Hans Kollhoff e ispirato ai padiglioni dell’Expo di Igiene del 1900 nella Villa Comunale. Il padiglione permette alla luce naturale di raggiungere i cinque livelli sotterranei, realizzati con travertino di Tivoli e pietra di Pietrarsa. Un secondo padiglione, più piccolo e di forma circolare, si trova su viale Dohrn nei pressi del Tennis Club, pensato come sala espositiva.

La stazione, con due binari in canna singola e banchine laterali, si trova a circa 26 metri di profondità. L’opera ha comportato anche la riqualificazione di piazza della Repubblica, arricchita con nuove alberature e una riorganizzazione della viabilità.

Inserita nel circuito delle “Stazioni dell’Arte”, la stazione ospita al piano intermedio un’installazione dell’artista Rebecca Horn, curata da Achille Bonito Oliva. Essa è composta da trenta corni in rame, dodici dei quali contengono dischi specchianti che generano riflessi luminosi, accompagnati da una composizione musicale di André Baum, “Sound Piece for Naples Metro”. Quest’ultima utilizza voci e suoni registrati in città e nei siti archeologici campani, intensificando l’esperienza immersiva del passeggero.

(c) Metropolitana di Napoli

Curiosità

Come abbiamo detto, le stazioni dell’arte della Metropolitana di Napoli si sono prestate, in diverse occasioni, a dei veri e propri set cinematografici.

La stazione di Toledo ha fatto da cornice al film del regista turco Ferzan Özpetek “Napoli velata”.

La stazione di Municipio, invece, ha visto al suo interno scene da puro sfondo americano. Difatti, la stazione ha ospitato lo spot mondiale di Nike per presentare la nuova linea Nocta in collaborazione con il rapper canadese Drake.

Durante questo spot, una moto guidata da un coniglio ha seminato il panico dall’ingresso sino ai binari, venendo inseguita da un personaggio “cattivo” a bordo del treno.

Potrebbe sembrare un qualcosa di assurdo, ma invece non lo è affatto: a Napoli può anche accadere che una motocicletta venga inseguita da un treno.

La stazione di Chiaia, vincitrice del Grand Prix di Versailles, ha portato fortuna ai nuovi Campioni d’Italia: infatti, in un contesto davvero blindato, è stata scattata la foto poi inserita nel calendario annuale della squadra. Dopo le moto che corrono davanti ai treni, in questa città si può trovare addirittura il capitano della SSC Napoli che si presta a fare il capotreno.

Per le stazioni dell’arte della metropolitana di Napoli ci sarebbe da parlare davvero tanto, non basterebbero decine di articoli per racchiudere al meglio la profondità artistica di questi siti.

Ci auguriamo presto di raccontare le altre stazioni che non abbiamo citato in quest’occasione, realizzando contenuti ad hoc per raccontarle ai nostri lettori.

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Pubblicato il
19/06/2025