Da Degas alla mostra esperienziale di Van Gogh, passando per Artemisia Gentileschi.
Napoli inaugura il nuovo anno all’insegna dell’arte.
Edgar Degas
Per la prima volta in assoluto Napoli ospiterà le opere del grande impressionista francese Edgar Degas, soprannominato il pittore del movimento perché in grado di immortalare su tela il passo sinuoso delle ballerine.
Da sabato 14 gennaio e fino al 10 aprile, dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 19.30 mentre sabato e domenica fino alle 20.30, nella grande Sala del Refettorio del Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore a Napoli sarà esposta la mostra Degas il ritorno a Napoli che propone oltre 200 opere del pittore francese.
L’allestimento prevede tre aree tematiche: i temi che più lo ispirarono, come ballerine, corse di cavalli, serate tra teatri, caffè-concerto e Maison Close; la vita sociale e le frequentazioni con altri artisti, tra i quali Toulouse-Lautrec, Giovanni Boldini, Edouard Manet, Domenico Morelli, Filippo Palizzi, Marcellin Desboutin, Giuseppe Canova, Jules Pascin, Pierre August Renoir e Pablo Picasso, presenti in mostra con alcune opere grafiche e dipinti e soprattutto il suo rapporto con Napoli.
La mostra, infatti, vuole rappresentare un ipotetico ‘ritorno’ dell’artista nella città partenopea che ha certamente contribuito alla sua formazione e al suo definitivo approdo nel mondo dell’Arte. Degas è stato molto legato alla città di Napoli dove ha vissuto a lungo da giovane e dove ha mosso i primi passi nel mondo dell’arte frequentando l’Accademia delle Belle Arti di Napoli.
Nipote del banchiere Renè Hilaire Degas che, dopo la Rivoluzione francese si è trasferito a Napoli dove si è sposato con una napoletana e ha acquistato Palazzo Pignatelli di Monteleone vicino Piazza del Gesù Nuovo.
Il padre di Edgar Degas, Auguste, dopo molti anni trascorsi nel capoluogo campano si è trasferito a Parigi ed avrebbe voluto per suo figlio Edgar un futuro da banchiere, ma a vent’anni il figlio Degas è ritornato a Napoli, andando a vivere nel palazzo comprato dal nonno, e da allora la luce della Città partenopea è entrata nei suoi quadri per sempre.
Artemisia Gentileschi
Legame intenso con Napoli è anche quello che ha caratterizzato la vita artistica di Artemisia Gentileschi. Figlia del pittore Orazio Gentileschi e formatasi alla scuola di Caravaggio, Artemisia è stata una delle rarissime pittrici donne del ‘600.
Nata a Roma nel 1593 è morta a Napoli nel 1653 dove si è avvalsa della collaborazione dei migliori artisti locali, da Massimo Stanzione a Onofrio Palumbo a Bernardo Cavallino, lasciando nella nostra città molti suoi capolavori.
E proprio a questa grande pittrice che Napoli intende rendere omaggio attraverso la mostra Artemisia Gentileschi a Napoli.
Fino al 19 marzo 2023, dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00 e sabato e domenica fino alle 20.00 a Palazzo Piacentini, nuova sede delle Gallerie D’Italia i musei del gruppo Intesa San Paolo, che attualmente si trovano nello storico edificio dell’ex Banco di Napoli in via Toledo 177, sarà possibile ammirare la prima grande esposizione monografica mai realizzata a Napoli su questa grande artista.
La mostra, che si concentra proprio sul lungo soggiorno napoletano della pittrice, documentato tra il 1630 e il 1640 e interrotto solo da un viaggio a Londra tra il 1638 e il 1640, è stata realizzata in collaborazione con la National Gallery di Londra, con il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’Archivio di Stato di Napoli e l’Università di Napoli L’Orientale, e presenta un’accurata selezione di opere provenienti da raccolte pubbliche e private, italiane ed internazionali.
La narrazione espositiva intende procedere secondo una scansione tematica e iconografica, coprendo l’arco cronologico in cui Artemisia fu a Napoli, per esplorare l’enorme successo incontrato nella capitale del Vice Regno, e restituire un’immagine attendibile della grandezza artistica di questo complesso momento storico.
Van Gogh
Arte e tecnologia, invece, si fondono insieme nella spettacolare mostra internazionale Van Gogh: the Immersive Experience che torna a Napoli, in una forma totalmente rinnovata, per festeggiare i 170 anni dalla nascita di questo artista geniale.
L’esposizione giunge nella città partenopea dopo aver entusiasmato 5.000.000 di visitatori in tutto il mondo tra Belgio, Cina, Israele, Inghilterra e Stati Uniti. Dal 2 gennaio, infatti, nella seicentesca Chiesa di San Potito, in via Salvatore Tommasi 1, dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 20.00 sarà possibile vivere un viaggio nel mondo di Van Gogh e della sua arte pittorica attraverso una mostra esperienziale che mescola arte, cultura, tecnologia e informazioni didattiche.
I visitatori vengono accolti da un documentario di 5 minuti che fornisce informazioni sulle tecniche utilizzate dal grande artista. Segue un’altra sala che ricostruisce il capolavoro di Van Gogh La camera da letto.
Tanti i pannelli informativi sulla vita e sul lavoro dell’artista lungo il percorso.
Colora e pubblica, invece, è lo spazio dedicato ai più piccoli, ma apprezzato anche dagli adulti. In quest’area si risveglia la creatività dei visitatori, consentendo loro di produrre ed esporre i propri capolavori, a partire dai più famosi quadri dell’artista. Il percorso si conclude con l’esperienza della realtà virtuale: una stanza completamente immersiva, con un vero e proprio spettacolo digitale a 360°.
Circa 60 proiettori danno vita a 350 capolavori di Van Gogh su una superficie di 1000 metri quadrati.
Le proiezioni animano il pavimento e tutte le pareti attorno ai visitatori, che ‘entrano nei quadri’. Lo spettacolo di suoni e luci si svolge senza inizio né fine, consentendo così ai visitatori di scivolare ancora di più in profondità nella mente di questo artista geniale.