Nell’affascinante quartiere di Posillipo, noto per le sue viste mozzafiato sul Golfo di Napoli, ha recentemente aperto un nuovo locale che promette di diventare una meta imperdibile per gli amanti della buona cucina. “To Live”, il nuovo locale gestito dallo chef Eduardo Estatico, si distingue non solo per l’eccellenza culinaria ma anche per l’atmosfera raffinata e accogliente. Abbiamo avuto il piacere di parlare con lo chef per scoprire la sua ispirazione dietro questo ambizioso progetto e un po’ della sua storia.
Benvenuto ad Initaly, Chef Eduardo. Grazie per averci concesso questa intervista. Il suo nuovo ristorante, “To Live”, ha recentemente aperto a Posillipo e ha già suscitato grande interesse, ci può dire qual è la filosofia culinaria che guida il vostro locale e come si riflette nei piatti che offrite?
La cucina del To live è una cucina di matrice partenopea, mediterranea con una apertura internazionale apparentemente semplice , creativa ed una cucina d’autore.
Come selezionate gli ingredienti per i vostri piatti e quanto è importante per voi l’uso di prodotti locali e stagionali?
La ricerca e la selezione delle materie prime è il lavoro più importante che io faccio regolarmente tutti i giorni. Non amo il prodotto omologato, non faccio spesa dai cataloghi, ma amo ricercare prodotti di nicchia. Mi sento ambasciatore dei piccoli produttori e dei piccoli artigiani. Odio tutto quello che da catalogo e tutto quello che è omologato perché credo che la cucina debba essere personale così come deve poter rispecchiare il territorio , la stagionalità e soprattutto la storia della nostra cultura.
Qual è la vostra storia e cosa vi ha ispirato ad aprire questo locale a Posillipo?
La società che ha pensato a questo questo locale, il To live dall’inglese “vivere”, ha voluto creare un posto per far si che l’ospite si sentisse a casa. Questo nome rispecchia appieno tutto quello che la società vuole mettere a disposizione degli avventori, degli ospiti e dei commensali.
Tutte le persone che si apprestano ad entrare al To live arrivano per un’esperienza unica da un punto di vista gastronomico.
Potete raccontarci di un piatto speciale nel vostro menù e cosa lo rende unico?
La proposta culinaria del To live a Posillipo è molto ampia: dalle 7 alle 11 presentiamo la prima colazione, successivamente alle ore 12 presentiamo un pranzo tradizionale, con ingredienti del territorio rispettando appieno la tradizione.
Ecco alcuni esempi di piatti tipici di stagione del To live:
- la pasta e zucchine
- insalatina di polpo e patate con fagiolini
- calamaro scottato con pappa al pomodoro
- una linguina con il polpo verace alla luciana
- i ravioli capresi fatti a mano( che rispecchiano il mio passato dell’isola di Capri)
Insomma, tutto quello che un albergo potrebbe offrire io l’ho portato all’interno di questo locale fronte strada quindi è un po’ poliedrico da questo punto di vista.
Invece a cena il locale cambia veste: in questo caso diventa cocktail bar in esterno e presentiamo solo la cena all’interno perché il locale è piccolino e accoglie un massimo di 30 persone.
A settembre la proposta del locale sarà completa a 360° :essendo il locale in una zona residenziale e non turistica ho preferito completarla quando questa estate torbida sarà finita , per garantire al 100% una esperienza gastronomica unica.
Quali sono le sfide più grandi che affrontate nel settore della ristorazione e come le superate?
La sfida più grande è soprattutto creare un posto unico, esclusivo , un ambiente accogliente ed un’offerta commerciale variegata.
Io ho sempre lavorato in alberghi quindi, la mia idea ,quella che ho proposto alla società ,è stata quella di diversificare la proposta gastronomica appositamente.
Ci vuole il tempo che ci vuole per far si che l’azienda inizi la sua attività e si regga in piedi da sola. La proposta diventa una proposta capace di auto sostenimento dopo almeno un anno di attività, negli alberghi, per esempio, sono le camere che attutiscono “questo costo”.
In questo caso, essendo questa una proposta gastronomica variegata può far si che per auto sostenersi ci vorrà un pochino di tempo; io sono fiducioso perché in questa zona della città di Napoli mancava un locale del genere e soprattutto nel quartiere di Posillipo, a due passi passi dove abitava a Maradona per me ha un senso ben specifico. So che questa attività si potrà soltanto fortificare e con un giusto posizionamento e comunicazione si potrà fare un ottimo lavoro.
Ci può raccontare la sua storia lavorativa, come è passato da Capri a Napoli e soprattutto dalla gestione di hotel alla gestione di un locale nel cuore di Posillipo?
A volte quando bisogna prendere un progetto improvvisamente, lo valuti e lo prendi in considerazione. La società è parsa da subito molto, molto curiosa. Se mi avesse chiamato una settimana dopo, (a fine marzo), probabilmente sarei già andato a Milano perché avevo un accordo pregresso con un albergo importante, un cinque stelle in città. Ho sempre lavorato in alberghi per una deformazione professionale, perché il mio ruolo è un ruolo manageriale.
Non mi occupo soltanto di cucina, ma della gestione totale della struttura, con competenze a 360o: food, wine, beverage, tutto quello che potrebbe essere l’accoglienza e il know-how di una struttura ristorativa e alberghiera.
Per me è una sfida perché, non avendo l’opportunità di aprire e sostenere un locale da solo, avevo abbandonato questa pista. L’idea di scegliere un’azienda importante che potesse anche sostenere il mio compenso, perché è un compenso importante, è stata determinante.
Un’azienda che ti lascia esprimere e ti da carta bianca come un albergo, probabilmente in città a Napoli ancora non c’è.
Ho effettuato l’apertura dell’Hotel Britannique al Corso Vittorio Emanuele dopo tanti anni di chiusura. Ho lavorato a Capri per sette anni, al Capo La Gala di Vico Equense, mi sono formato da Gualtiero Marchesi all’Albereta e all’Hotel Bauer di Venezia. Inoltre, ho gestito alberghi come il Boscolo Alef a Piazza Barberini, che oggi non c’è più: è diventato un Hilton.
Conosco molto bene gli standard alberghieri e tutti i servizi ristorativi, dai protocolli di sicurezza a tutto quello che riguarda il marketing e gli accordi commerciali per la vendita dei servizi ristorativi.
Ho scelto questo posto perché ho capito che potrebbe essere un luogo sartoriale per il mio know- how, che potrebbe valorizzarmi e darmi l’opportunità di esprimermi, trovando la giusta casa, quella che aspettavo da tempo senza dover andare a Milano, Roma o in altre città d’Italia, perché io sono molto legato alla mia.
Credo che Napoli possa diventare un luogo di eccellenza nei prossimi cinque anni. Il turismo è aumentato. Napoli è sempre stata una città d’arte, ma oggi si è riscoperta.
Le proposte di qualità si devono ancora forgiare, sono sicuro che questa offerta gastronomica e questo investimento importante da parte della società nei prossimi anni possa dare il giusto contributo alla città di Napoli. Quest’ultima merita, i napoletani meritano posti del genere, e soprattutto professionisti che fanno questo lavoro per vocazione e per professione. Questo per me non è un lavoro, ma è un progetto!
Con queste parole, lo chef Eduardo Estatico ci lascia intravedere un futuro promettente per il “To Live”. Oltre alla sua grande professionalità, il locale non è solo un luogo dove mangiare, ma una vera e propria esperienza sensoriale nel cuore di Posillipo. Non resta che visitarlo e lasciarsi trasportare dalla magia dei suoi sapori.
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