I David di Donatello non finiscono mai di stupire: tra emozioni e polemiche, trionfa il duo femminile Delpero – Vicario. Applausi per Elio Germano, il premio speciale a Muti, Tornatore e Ozpetek
Non è una serata come tutte le altre quella dei David di Donatello. Lo si avverte sin da qualche ora prima, nell’aria frizzantina romana tra gli abbracci e i sorrisi abbastanza tesi dei suoi protagonisti. La stampa è in attesa del red carpet, mentre le star chiacchierano tra di loro tra battute e pronostici. Sulla bocca dei partecipanti molti dei favoriti agli oscar italiani: Favino, Ranieri, Germano, Delpero, Sorrentino, Orlando. Solo alcuni tra questi ahimè, riceveranno in seguito la celebre statuetta d’oro.
L’apertura della notte delle stelle fa bene al cuore: sulle note di Ennio Morricone e “Nuovo Cinema Paradiso” scorrono le immagini di un cinema immortale; ad accompagnarle, la voce sottile e soave di un Mika emozionatissimo. E che importa del suo italiano buffo e un po’ precario quando il cinema si trasforma in magia?
Anche Elena Sofia Ricci, con la sua eleganza e spontaneità, ci regala il ricordo intelligente di quanti hanno reso grande la storia del cinema italiano, di quanti con profonda tristezza ci hanno lasciati, con un bagaglio indelebile da portare ora sulle nostre spalle. E soprattutto da tramandare a tutti quei ragazzi desiderosi di intraprendere questo splendido e faticoso viaggio.

Ma per qualcuno che vince una statuetta, ci sono tanti altri che perdono. Ce lo ricorda Elio Germano, da sempre attivo e attivista in materia di cultura e diritti, con il suo splendido discorso della vittoria, un po’ alla Massimo Troisi dei bei tempi: “Voglio dedicare questo premio proprio a tutte le persone che lottano, che lotteranno ancora e che continueranno a lottare per il raggiungimento di quella parità di dignità che c’è scritta nella nostra Costituzione”.
Ce lo ricorda un cinema a cui pian piano è stata tolta la dignità e l’anima di esistere e resistere. Quello che racconta la storia delle nostre origini, del movimento operaio e femminista, delle faticose conquiste che ci hanno permesso di essere qui oggi.
Non è vero che il cinema non insegna nulla: prendi quello che ti arriva, ma rifletti su quello che ti viene comunicato. E film come “Berlinguer” o “Napoli New York” forse meritavano qualche considerazione in più. Cosa invece accaduta alla splendida “Gloria!” di Margherita Vicario. Un podio tutto al femminile, quello con l’acclamatissima Maura Delpero, che fa ben sperare, proprio nell’ottica delle parole pronunciate da Elio.

“Parità di dignità vuol dire che tutte le persone devono essere degne allo stesso modo. Una persona povera deve avere la stessa dignità di una persona ricca, deve poter accedere all’istruzione, alla sanità. E una donna deve avere la stessa dignità di un uomo, un nero la stessa dignità di un bianco, un italiano la stessa dignità di uno straniero, e permettetemi di dire: un palestinese la stessa dignità di un israeliano“. Altre parole non servono.
Emozionantissimi anche i premi David speciali agli immensi Ferzan Ozpetek, Giuseppe Tornatore, Pupi Avati e Ornella Muti, luminose icone di un cinema che unisce le anime e riempie di bellezza gli occhi.
Il più significativo forse, agli occhi di una giornalista, è stato il David a Francesca Mannocchi per la sua Lirica Ucraina. Un riconoscimento importante, di impegno e denuncia per un documentario che ferisce per i suoi contenuti, ma illumina le coscienze.
David di Donatello, tutti i vincitori per categorie
MIGLIOR FILM
Vermiglio – Prodotto da Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema, in collaborazione con Charades (coproduzione con la Francia), Versus (coproduzione con il Belgio) per la regia di Maura Delpero
MIGLIOR REGIA
Maura Delpero per Vermiglio
MIGLIOR ESORDIO ALLA REGIA
Margherita Vicario per Gloria!
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Maura Delpero per Vermiglio
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo per L’arte della gioia
MIGLIOR PRODUTTORE
Francesca Andreoli, Leonardo Guerra Seràgnoli, Santiago Fondevila Sancet, Maura Delpero per Cinedora, con Rai Cinema, in collaborazione con Charades (coproduzione con la Francia), Versus (coproduzione con il Belgio) per Vermiglio
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Tecla Insolia per L’arte della gioia
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA
Elio Germano per Berlinguer – La grande ambizione
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Valeria Bruni Tedeschi per L’arte della gioia
MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA
Francesco Di Leva per Familia
MIGLIOR CASTING
Stefania Rodà, Maurilio Mangano per Vermiglio
MIGLIORE AUTORE DELLA FOTOGRAFIA
Mikhail Krichman per Vermiglio
MIGLIORE COMPOSITORE
Margherita Vicario, Davide Pavanello per Gloria!
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
Aria! – Musica e testi di Margherita Vicario, Davide Pavanello, Edwyn Clark Roberts, Andrea Bonomo, Gianluigi Fazio interpretata da Margherita Vicario per Gloria!
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Scenografia: Tonino Zera – Arredamento: Maria Grazia Schirripa, Carlotta Desmann per Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
MIGLIORI COSTUMI
Massimo Cantini Parrini per Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
MIGLIOR TRUCCO
Trucco: Alessandra Vita – Prostetico: Valentina Visintin per Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
MIGLIOR ACCONCIATURA
Aldo Signoretti, Domingo Santoro per Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
MIGLIORE MONTAGGIO
Jacopo Quadri per Berlinguer – La grande ambizione
MIGLIOR SUONO
Presa diretta: Dana Farzanehpour – Montaggio del suono: Hervé Guyader – Creazioni suoni: Hervé Guyader – Mix: Emmanuel De Boissieu per Vermiglio!
MIGLIORI EFFETTI VISIVI – VFX
Supervisore VFX: Victor Perez per Napoli – New York
MIGLIOR DOCUMENTARIO – PREMIO DAVID CECILIA MANGINI
Lirica Ucraina di Francesca Mannocchi
DAVID GIOVANI
Napoli – New York per la regia di Gabriele Salvatores
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
Domenica sera di Matteo Tortone
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
Anora di Sean Baker – Universal Pictures International Italy
DAVID DELLO SPETTATORE
Diamanti per la regia di Ferzan Özpetek
DAVID ALLA CARRIERA
Pupi Avati
DAVID SPECIALE
Ornella Muti
Timothée Chalamet
PREMIO SPECIALE CINECITTÀ DAVID 70
Giuseppe Tornatore


David di Donatello, i numeri e le statuette
Vermiglio – 7
Le déluge – Gli ultimi giorni di Maria Antonietta – 4
Gloria! – 3
L’arte della gioia – 3
Berlinguer – La grande ambizione – 2
Napoli – New York – 2
Anora – 1
Diamanti – 1
Domenica sera – 1
Familia – 1
Lirica Ucraina – 1
Ai prossimi David 71!
“La magia del cinema non sta in quello che si vede, ma in quello che si sente”. Diamanti, F. Ozpetek.
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