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Festa dei Gigli di Nola: una storia lunga 1594 edizioni

Tipo di attivitàEventi
StagioneTutto l'anno
RegioneCampania

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Trovarsi dinanzi ad una tradizione millenaria, come avviene per la Festa dei Gigli di Nola, significa farsi avvolgere da spaesamento (iniziale) e stupore. Come può, in una società tanto veloce e frenetica, persistere una storia che dura da 1594 edizioni? Come possono ripetersi rituali e liturgie, in maniera totalmente aderente alla tradizione, se è trascorso così tanto tempo dalle prime manifestazioni devozionali?

Qualcuno può ricostruire il tutto entro il grembo della fede e della devozione. Un occhio più attento, invece, comprende che l’aspetto religioso e devozionale è solo una sfaccettatura di una festa che ricorda ai Nolani d’essere membri di un’unica grande comunità. Si assiste, insomma, ad uno sforamento spazio – temporale che vede lo spazio di una famiglia dilatarsi entro il corpo di un’intera città ed il tempo presente essere debitore col passato e propiziatorio del futuro.

Ma, nel dettaglio, in che cosa consiste la Festa dei Gigli?

Origini e storia della Festa dei Gigli

La Festa dei Gigli è a tutti gli effetti una festa patronale, dedicata al santo protettore della città di Nola, San Paolino, vescovo di Nola. Ed è proprio a questa figura, avvolta tra storia e leggenda, che è legato il principio di questa Festa che perdura – possiamo dirlo – nei millenni.

Iconografia raffigurante San Paolino da Nola

Paolino, in realtà, nasce in Francia e, figlio di famiglia aristocratica, eredita, alla morte del padre, un’ingente dote che gli consente di far carriera, al punto da diventare prefetto di Roma. Durante la sua ascesa politica si trasferisce a Nola e, dopo la morte di suo figlio (di soli 8 giorni), decide di darsi alla vita monastica, trasferendosi definitivamente nella città campana.

Qui, date le sue capacità, viene eletto dal popolo vescovo. Una scelta, questa, quantomai saggia. Quando, infatti, nel 409 d.C. , Alarico saccheggia Roma, i suoi soldati arrivano anche a Nola, la saccheggiano e ne rapiscono i cittadini. Paolino, per liberare i suoi figli spirituali, vende tutti i suoi averi per pagare la libertà di molti cittadini nolani. Fin quando, non avendo più nulla, si offre anche lui come prigioniero.

Come riportato da papa Gregorio Magno, il vescovo viene trasferito in Africa e qui diviene giardiniere di fiducia del re dei Vandali. Ma, riuscendo a predire al re la sua fine imminente, Paolino con i nolani ancora prigionieri viene liberato. Al ritorno in patria, il vescovo viene accolto con dei gigli bianchi e profumati, in segno di gratitudine e riconoscenza per l’eroismo mostrato.

Dalla sua morte, avvenuta il 22 giugno del 431 d.C., ogni anno (di questa data), i nolani hanno iniziato a commemorare il santo vescovo attraverso un corteo recante dei gigli in suo onore. Così, allora, è nata, secondo leggenda, la Festa dei Gigli.

Tuttavia, secondo alcune nuove interpretazioni, la Festa dei Gigli pare sia nata dall’acquisizione di un rito pagano da parte del cristianesimo. Un rito che, il giorno dopo il solstizio d’estate, faceva portare in processione alti alberi e fusti per invocare fertilità e prosperità per tutto il periodo del raccolto.

Aldilà della dubbia origine, resistono comunque due elementi sostanziale: la tradizione millenaria ed i Gigli.

I Gigli di Nola con la Barca di San Paolino

Ma che cosa sono, oggi, i Gigli, protagonisti della Festa dei Gigli di Nola?

I Gigli sono delle altissime (25 metri) strutture lignee, portate a spalla – tramite una fitta rete di varre e varrtielli (barre e barrette) – da 128 cullatori, noti come paranze. Per comprendere l’eccezionalità dell’evento, ne semplifichiamo la descrizione: si tratta di 8 strutture di legno, alte 25 metri ciascuna, che vengono manovrate ciascuna da 128 persone, che reggono il peso a spalla. Ci troviamo dinanzi insomma, non solo ad un’organizzazione capillare enorme, ma anche ad uno sforzo fisico sovrumano.

La Festa dei Gigli, ogni anno, cambia la sua veste spettacolare. Infatti, ogni anno, vengono rinnovate le decorazioni e le strutture in cartapesta, che adornano le strutture in legno; ogni anno vengono rimusicati i brani tipici sui quali balleranno (si culleranno: da qui i cullatori) i Gigli.

Cullatori dei Gigli

È presente, inoltre, anche la Barca di San Paolino, una struttura più bassa che ricorda il viaggio in mare del vescovo per raggiungere l’Italia. I Gigli sono ciascuno dedicato alle corporazioni artigianali della città. Abbiamo infatti il Giglio dell’ortolano, quello del panettiere, quello del salumiere, quello del bettoliere, quello del beccaio, quello del calzolaio, quello del fabbro e quello del sarto. Essi seguono rigorosamente, da 1594 edizioni, sempre lo stesso percorso e compiono sempre le stesse quattro tappe.

Dal 2013 la Festa dei Gigli è riconosciuta come PATRIMONIO IMMATERIALE DALL’UNESCO, rappresentando la Festa Patronale più antica al mondo ed uno scorcio di storia e tradizione assolutamente inestimabile.

Festa dei Gigli 2024: Faith in the Future

Il motto della Festa dei Gigli di quest’anno è Faith in the Future. Un motto quantomai azzeccato: non si può che avere fede e fiducia in un futuro che è costruito su un passato e su un presente tanto grande e che si compone di un amore per la propria terra così vigoroso. Anche perché la Festa dei Gigli non è una tradizione che riguarda il solo mese di giugno, ma investe tutto l’anno, con i preparativi e le organizzazioni che culmineranno nell’evento finale, il 30 giugno (evento che seguiremo nel dettaglio).

La Festa dei Gigli, infatti, offre un vasto programma che esalta l’intera essenza nolana, coniugando cultura, enogastronomia, divertimento. Un programma, visibile anche sulle pagine social della Fondazione Festa dei Gigli , ricchissimo che, fino al 22 giugno (Festa liturgica di San Paolino), prevede anzitutto l’innalzamento della Borda (la struttura in legno del Giglio, che sarà addobbata) nelle centrali piazze di Nola e, durante tutto il periodo di Festeggiamenti, grandi commistioni di eventi.

Dal Food village, dove sarà possibile gustare le specialità enogastronomiche del territorio e ballare al ritmo dei vari dj set durante le varie serate presentate da Giovanni De Filippis; ai vari special guests: Enzo Avitabile, Tony Tammaro, i 99 Posse. Non mancherà, quindi, la comicità nostrana: con i Ditelo Voi ed una serata dedicata totalmente ai comici di Made in Sud.

Quindi, le serate speciali di cultura e di apprendimento del patrimonio storico e tradizionale di Nola a cui si uniscono, per tutti i turisti d’Italia e non solo, i tuor organizzati da Napoli (dal 24 al 28 giugno) che condurranno alla scoperta dei Gigli e della loro storia. A tal proposito, ricordiamo che, ogni giorno, avverranno due tour: uno, con partenza da Napoli alle ore 16.00 e ritorno a Napoli alle ore 19.00; l’altro, con partenza da Napoli alle ore 19.00 e ritorno a Napoli alle ore 22.00.

Evento culmine – che noi di InItaly seguiremo – sarà il 30 giugno, quando la città di Nola si vestirà a festa e darà vita alla Festa dei Gigli così come noi la conosciamo. Massiccia è sempre stata, e sarà anche quest’anno, la presenza di nolani e turisti da tutto il mondo per questo che è l’evento culminante dell’intero anno di preparazione. Un evento suggestivo e da pelle d’oca!

Il 3 ed il 4 luglio, a conclusione della Festa dei Gigli, si esibiranno in concerto gli Zero Assoluto ed Elettra Lamborghini.

Per il programma completo, visita il sito.

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Pubblicato il
13/06/2024