Lo scorso 7 dicembre si è aperta la nuova stagione alla Scala di Milano e, da quanto emerge, la stagione teatrale 2024-2025 vedrà tra i suoi titoli di punta la Tosca di Giacomo Puccini, diretta in modo del tutto nuovo. Questa scelta segue l’andamento del tempio del Teatro Milano, che punta a riproporre le grandi opere della lirica di tutti i tempi, entro un’accezione contemporanea, senza svilirne forma e contenuto. Già da oggi, è possibile avere dettagli su questo bellissimo spettacolo che, per circa 1 mese, brillerà ne La Scala.
La Tosca di Giacomo Puccini
La Tosca di Giacomo Puccini rappresenta, senza dubbio, una delle più grandi opere del leggendario compositore toscano ed assume già le fattezze di un primo lungo addio alla composizione, che si concluderà con l’incompiuta Turandot.
È considerata l’opera più drammatica di Giacomo Puccini sia per l’intreccio narrativo, al cui secondo atto la sofferenza è mostrata in tutta la sua voracità e – a tratti – in tutto il suo sadismo, sia per la stesura musicale. Tosca, infatti, è l’esito di una grande ricerca d’avanguardia da parte del compositore toscano. La variazione rapida di registri musicali, i pochi intervalli di “lirica” classica, l’avvicinamento all’espressionismo tedesco sono tutte trovate stilistiche che àncorano lo spettatore al plot sia musicale che narrativo, offrendo un’esperienza emotiva magistralmente pucciniana.
Non c’è da sorprendersi, tuttavia, che, per l’avanguardia e la concitazione suscitata, quest’opera non convinse inizialmente parte della critica. Questa, infatti, era ritenuta troppo diversa dalle altre opere. Ma dal 1903, la Tosca colse, anche per il suo scheletro rivoluzionario, il consenso di un così vasto pubblico da spingere lo stesso Puccini a licenziare un libretto, col titolo di La Tosca.
In Tosca il tema amoroso tragico è portato al suo estremo, entro un incatenamemto d’intrecci che, come poche volte in Puccini, si raccorda con un’estrema quotidianità politica. All’amore di Mario e Tosca, segnato dalle vette liriche pucciniane, si contrappone il tono grave e sferzante del sopruso e dell’attrazione violenta e vigliacca di Scarpia. Al tono glorioso della fede bonapartista di Mario e di Angiolotto si contrappone il celestiale inneggiare del Te Deum per una falsa vittoria. Alla morte, sotto inganno, di Mario risponde la morte disperata di Tosca.
In quest’opera, insomma, coesistono le armonie della lucida disperazione d’amore con un nuova struttura musicale, un nuovo intendere il dramma in note: Tosca è, infatti, il trionfo dello stridere, dello spezzato, degli accordi forti, delle tirate a carne senza ritorno!
La Tosca alla Scala di Milano
Dal 15 marzo al 4 aprile 2025, in una nuova veste, la Tosca ri-conquisterà il pubblico de La Scala di Milano. E lo farà strizzando l’occhio contemporaneità, senza tradire il suo nucleo già ultra-morderno.
“Raramente l’interpretazione di Tosca come opera di struttura “cinematografica” ha avuto più rigorosa applicazione che nell’allestimento pensato da Davide Livermore e dalla sua squadra, a cominciare dall’impressionante “piano sequenza” iniziale sulla fuga di Angelotti. L’imponente produzione, nata come titolo inaugurale della Stagione 2019/2020 con la bacchetta di Riccardo Chailly e costruita sui fastosi elementi architettonici disegnati da Giò Forma, è ora diretta da Michele Gamba che torna alla Scala dopo i successi ottenuti per Rigoletto e Médée con un cast che alterna nella parte eponima Chiara Isotton e Elena Stikhina e come barone Scarpia Luca Salsi e Amartuvshin Enkhbat mentre Cavaradossi sono Francesco Meli e Fabio Sartori”. Si legge dalla pagina evento de La Scala.
Si tratta, dunque, di un evento unico, che sarà in grado di empatizzare col personaggio di Tosca, con le sue sventure ed il suo amore incondizionato. Sarà l’opportunità di farsi ammaliare dall’arte, come solo essa sa fare. Sarà l’opportunità di vivere nel tempio della musica lirica, senza sentirsi enormemente piccoli.
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