Un successo che sembrava già annunciato grazie alle sue 13 candidature.
Oppenheimer, kolossal di Christopher Nolan, ha raccontato magistralmente la storia del padre della bomba atomica.
Ed è proprio con lo stesso effetto di una bomba che questo film ha surclassato i competitor portando a casa ben sette premi: miglior film, regia, attore protagonista (Cillian Murphy) e non protagonista (Robert Downey Jr), fotografia, montaggio, colonna sonora originale.
Questo trionfo, dato quasi per scontato da tanti, riporta il cinema d’autore per le masse al centro della scena.
La forza commerciale e simbolica di Oppenheimer, con le sue tre ore di potenza visiva e drammaturgica non poteva non essere celebrata al giusto modo.
Dice Christopher Nolan mentre ritira il premio per la miglior regia: «Il cinema ha circa un centinaio di anni, ed essere qui a distanza di cent’anni è un grandissimo onore per me».
“Povere creature!”, unico “antagonista” al successo di Oppenheimer
L’unico film che ha dato filo da torcere al kolossal di Nolen è stato Povere creature!, fiaba femminista di Yorgos Lanthimos, che è stata in grado di portare a casa ben quattro statuette: scenografia, costumi, trucco e, la più importante, per la miglior attrice protagonista con Emma Stone.
Per Emma Stone, la vittoria della statuetta, è stato come vivere un sogno.
Difatti, la favorita al successo era Lily Gladstone, la nativa americana che ha fatto innamorare critica e pubblico per la sua Molly in Killers of the Flower Moon di Scorsese, e sul palco, la Stone, dice la cosa più giusta:
«Grazie Yorgos, perché con Bella Baxter mi hai regalato il ruolo della vita».
Bella Baxter è la donna-Frankenstein con un cervello da neonato che dunque cresce libera e senza pregiudizi, un po’ Barbie che va nel mondo reale ma in versione film da festival.
Oppenheimer: il successo che ha consacrato Cillian Murphy
Oppenheimer, come dicevamo in apertura, ha fatto quasi bottino pieno durante la notte degli Oscar, ma la vittoria da sottolineare è quella di Cillian Murphy.
Murphy, da anni, ha conquistato i grandi palcoscenici e la critica grazie agli importanti ruoli che ha interpretato.
A renderlo uno degli attori più acclamati dal pubblico è stata la serie di successo “Peaky Blinders”, ma con la vittoria, alla sua prima candidatura agli Oscar, è senza dubbio rientrato nell’Olimpo del cinema.
La dedica, durante il ritiro della statuetta, è per chi “porta la pace nel mondo”.
Per Robert Downey Jr., miglior non protagonista, la statuetta rappresenta la chiusura di un cerchio, il coronamento di una seconda opportunità che piace molto agli americani e che lui, in effetti, incarna dopo un passato di abusi ed eccessi. Durante il suo discorso di ringraziamento, ha espresso gratitudine alla moglie che lo ha trovato “come un cucciolo abbandonato” e lo ha curato.
Gli altri successi e gli sconfitti “di lusso” degli Oscar 2024
Lacrime e commozione per l’altra super favorita come miglior attrice non protagonista, Da’Vine Joy Randolph. Nel film The Holdovers, interpreta la cuoca dolente e umanissima. In un momento toccante, dice in lacrime: «Grazie per avermi vista, anche quando ero l’unica ragazza nera nella stanza».
Nella categoria più combattuta della serata, Cord Jefferson, il regista esordiente e sceneggiatore del film a basso budget American Fiction, si aggiudica il premio per la migliore sceneggiatura adattata. Ha sconfitto concorrenti di grande calibro, tra cui il team Greta Gerwig-Noah Baumbach e la star Christopher Nolan. Anatomia di una caduta, l’outsider straniero che poteva sparigliare le carte, ha ottenuto un ottimo risultato, portando a casa l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale («non sappiamo ancora se lei ha ucciso lui», si dice a un certo punto dal palco: è vero).
Purtroppo, Matteo Garrone non ha avuto successo: la sua Io capitano, che racconta l’odissea dei migranti, è stata battuta da La zona d’interesse di Jonathan Glazer, un film inglese sulla banalità del male, incentrato sulla famiglia che vive la sua placida vita al di là del muro del campo di Auschwitz.
I grandi sconfitti di questi Oscar includono Barbie, che ha vinto solo con la canzone originale What Was I Made For? di Billie Eilish, la cui esibizione minimalista ha commosso tutta la platea.
Altri sconfitti notevoli sono Martin Scorsese e il suo Killers of the Flower Moon, sulla storia del genocidio della nazione Osage, e Bradley Cooper con il suo grande Leonard Bernstein di Maestro, forse «schiacciato» dai titoli più pesanti in gara.
Di seguito, tutti i vincitori degli Oscar 2024 per ogni categoria:
MIGLIOR FILM
Vincitore: Oppenheimer
MIGLIORE REGIA
Vincitore: Christopher Nolan, Oppenheimer
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA
Vincitrice: Emma Stone per Povere Creature!
MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA
Vincitore: Cillian Murphy per Oppenheimer
MIGLIOR ATTORE NON PROTAGONISTA
Vincitore: Robert Downey Jr. per Oppenheimer
MIGLIORE ATTRICE NON PROTAGONISTA
Vincitrice: Da’Vine Joy Randolph per The Holdovers – Lezioni di vita
MIGLIORE SCENEGGIATURA ORIGINALE
Vincitore: Justine Triet e Arthur Harari, Anatomia di una caduta
MIGLIORE SCENEGGIATURA NON ORIGINALE
Vincitore: Cord Jefferson, American Fiction
MIGLIOR FILM INTERNAZIONALE
Vincitore: La zona d’interesse, Regno Unito
MIGLIOR FILM D’ANIMAZIONE
Vincitore: Il ragazzo e l’airone
MIGLIOR DOCUMENTARIO
Vincitore: 20 Days in Mariupol
MIGLIORE FOTOGRAFIA
Vincitore: Oppenheimer
MIGLIORI COSTUMI
Vincitore: Povere creature!
MIGLIOR MONTAGGIO
Vincitore: Oppenheimer
MIGLIORE SCENOGRAFIA
Vincitore: Povere creature!
MIGLIOR TRUCCO E ACCONCIATURA
Vincitore: Povere creature!
MIGLIOR SONORO
Vincitore: La zona d’interesse
MIGLIORI EFFETTI VISIVI
Vincitore: Godzilla: Minus One
MIGLIORE CANZONE ORIGINALE
Vincitrice: What Was I Made For? di Billie Eilish e Finneas O’Connell da Barbie
MIGLIORE COLONNA SONORA ORIGINALE
Vincitore: Oppenheimer
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO LIVE-ACTION
Vincitore: La meravigliosa storia di Henry Sugar
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO D’ANIMAZIONE
Vincitore: War is Over!
MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DOCUMENTARIO
Vincitore: The Last Repair Shop