Una meta turistica amatissima dai visitatori provenienti da tutto il mondo è sicuramente Vico Equense, in provincia di Napoli, la cittadina più grande della penisola sorrentina, situata alle pendici del monte Sant’Angelo, bagnata dal Mar Tirreno, con paesaggi mozzafiato, bellissime spiagge, un mare cristallino, un caratteristico centro storico di origini medioevali e tante iniziative culturali.
Vico Equense: un assaggio di Storia
Di origini antichissime, Vico è stato territorio degli Etruschi, dei Greci e dei Romani, che la ritennero una meta preferita per le loro vacanze estive. In epoca medioevale, attorno a questo piccolo borgo costiero per motivi difensivi venne edificata una cinta muraria, al cui interno si trovavano la cattedrale e il castello.
Con il passar del tempo sorsero dei casali, 13 per l’esattezza, piccoli borghi organizzati come piccole città, con una chiesetta, un proprio Santo patrono e tutto l’occorrente per essere indipendenti.
Monumenti e luoghi di interesse a Vico Equense
Vico è dotata anche di spiagge attrezzate, dove rilassarsi, di
monumenti storici, di bellezze paesaggistiche e architettoniche e di ristoranti, dove assaggiare ottimi piatti della cucina tradizionale locale.
Da vedere assolutamente: l’ex Cattedrale di Santa Maria Annunziata, costruita agli inizi del XIV secolo su un costone roccioso alto circa 90 metri e a strapiombo sul mare, considerata una delle chiese più belle d’Italia. La facciata rosa è stata ricostruita in stile barocco nel Settecento, mentre l’interno è in stile gotico con una pianta divisa in tre navate, alle sue spalle si trova la Chiesa dell’Arciconfraternita.
Qui si può ammirare un bellissimo altare ligneo decorato con milioni di perline, coralli e pasta di vetro costruito nel Settecento dalle monache di clausura del vicino convento della Santissima Trinità. E ancora, il Castello Giusso, edificato, tra il 1284 ed 1289, per volere del re Carlo II d’Angiò per scopi difensivi, ma poi, negli anni, è stato adibito ad uso residenziale e militare.
L’Antiquarium Aequanum
Presso l’Antiquarium Silio Italico o Antiquarium Aequanum, un museo, dove sono esposti reperti archeologici ritrovati a Vico Equense nella seconda metà del Novecento, quando venne alla luce una necropoli, utilizzata dal VII al V secolo a.C., e costituita da oltre 200 tombe contenenti, come corredi tombali, oggetti di uso quotidiano, accessori, anfore, vasi e armi.
La Chiesetta di Santa Lucia
La piccola chiesa di Santa Lucia in stile gotico con dei meravigliosi affreschi di un anonimo allievo di Giotto, risalenti al 1300, che raccontano episodi di Santa Lucia e della vita di Cristo.
Vico Equense un connubio di storia, cultura, benessere e mare
Le Terme di Scrajo
In questo borgo, con un patrimonio storico-culturale davvero unico, sono presenti numerose sorgenti di acqua sulfurea, così dal 1895 sono state aperte le Terme di Scrajo, luogo ideale per la prevenzione e il trattamento di patologie osteo-articolari, dermatologiche e delle vie respiratorie.
Mare e spiagge
La città, Bandiera Blu per il suo mare, ha confortevoli spiagge tra cui il lido di Scrajo Mare, vicino alle Terme, circondato da alte scogliere rocciose con una spiaggia di sassi e acqua fresca e limpida, il complesso turistico Il Bikini, all’interno di un’insenatura, la Spiaggia del Pezzolo, dove si possono ammirare i resti di una villa romana del II secolo d.C.
Molto suggestive sono la secca nota come il Banco di Santa Croce, che ospita numerose specie animali e vegetali, come il corallo rosso, l’ideale per gli appassionati di snorkeling, e la Grotta dello Smeraldo, cavità carsica profonda circa 30 metri e in parte sommersa con stalattiti e stalagmiti che hanno formato scenografiche colonne calcaree alte dieci metri, habitat del rarissimo anemone di mare anemonactis mazeli.
Nel 1956 la mano dell’uomo depositò sul fondale un presepe di ceramica bianca, opera dei maestri di Vietri, poi sostituito con copie di materiale più resistente all’acqua e si è creata la tradizione di una processione di sub, che a Natale vanno a deporre fiori davanti al Bambinello.
Il Museo Mineralogico Campano
Una sosta al Museo Mineralogico Campano è d’obbligo: inaugurato il 22 ottobre del 1992, costituisce uno dei musei scientifici più importanti della Regione Campania. Qui, infatti, è esposta la collezione, raccolta in oltre 50 anni di ricerca, dall’Ing. Pasquale Discepolo, che contiene oltre 3.500 minerali di 1.400 specie provenienti da tutto il mondo, arricchita da molte donazioni successive.
Interessante la sezione dedicata ai minerali vesuviani, che presenta rarità quali i lapislazzuli del Monte Somma e splendidi cristalli di vesuvianite. Esposte anche meteoriti, gemme, fossili, 2 uova di dinosauro rispettivamente di Sauropode (erbivoro) e di Velociraptoide (carnivoro), lastre con impronte di rettili del Permiano (270-220 milioni di anni fa), fossili di anfibi, pesci del Cretaceo, denti (squali, dinosauro, mammuth, ecc.), un insetto in ambra, un Notosauro e un Mesosauro, una fedele riproduzione di “Ciro“, ovvero dello Scipionyx Samniticus, il cucciolo di dinosauro di Pietraroja (Benevento).
Vico Equense e la sua enogastronomia a 5 stelle
Per chi ama la natura può organizzare anche delle piacevoli escursioni sul Monte Faito, la cima più alta dei monti Lattari. Invece, chi è una buona forchetta può gustare i piatti tipici della cucina mediterranea. La Pizza a Metro, un tipo di pizza dall’impasto più alto e morbido rispetto alla tradizionale pizza napoletana e che viene servita al metro, in forme rettangolari da tagliare a fette.
E, ancora, il provolone del Monaco DOP, un tipo di formaggio a pasta dura dal sapore ora dolce o piccante pregiato, secondo i gradi di stagionatura che può arrivare anche a due anni, prodotto in pochissimi esemplari sulle colline di Vico Equense dal latte delle vacche Agerolesi. La prova di qualità e di giusta maturazione è la lacrima di grasso che si produce al taglio della fetta.
Originali della zona anche i Riavulilli (diavoletti), teneri cacetti, ripieni di olive e peperoncino, o farciti con prosciutto e sottoli, e i Caprignetti, stuzzicanti e colorate palline di formaggio di latte di capra, ricoperte da varie erbe aromatiche e condite con locale olio extravergine di oliva. Non meno ricercati sono il Caciocavallo, il Fiordilatte, la Provola, affumicata con paglia naturale, ed il Burrino (un cuore di burro racchiuso in un involucro di formaggio).
Pregiati anche l’olio extravergine di oliva, dal colore verde con riflessi dorati, il vino locale, bianco e rosso, le noci, i fichi, le castagne, il Limoncello, il Nocino o Nocillo, il Finocchietto, preparato con le sommità della pianta di finocchio selvatico, liquori al mandarino, all’arancia, alle fragole, al mirtillo, alla castagna, le creme alla frutta, il miele, la pappa reale e il polline.
Vico Equense e il cinema: il Social World Film Festival
Vico è anche una cittadina molto legata al mondo del cinema, infatti è sede del Museo del Cinema del Territorio e della Penisola Sorrentina, inaugurato nel 2014, una mostra permanente della cultura filmica che raccoglie immagini, manifesti, documenti d’epoca e testimonianze multimediali, un omaggio alla lunga tradizione cinematografica di Vico Equense e della Penisola Sorrentina.
Nel museo sono esposte decine di locandine, foto-buste originali dei film girati in penisola sorrentina, molti cimeli tra cui un proiettore Pathé di fine ‘800 e la rivista Cinema Nuovo con due dive protagoniste in copertina: Anna Magnani e Silvana Pampanini.
E proprio qui, da tredici anni, viene svolto il Social World Film Festival, organizzato dal Comune di Vico Equense in collaborazione con Italian Film Factory e sostenuto negli anni dal Ministero della Cultura, dalla Regione Campania e dalla Film Commission Regione Campania.
La Mostra Internazionale del Cinema Sociale, ideata e diretta dal regista Giuseppe Alessio Nuzzo, dedicata alla grande Gina Lollobrigida, il cui volto campeggia sulla locandina ufficiale 2023, si terrà dal 2 al 9 luglio a Vico Equense e vedrà tra i premiati l’attrice Mira Sorvino e l’autore newyorkese Abel Ferrara, che presenterà al pubblico il suo ultimo film “Padre Pio” con Shia Labeouf.
In programma 148 opere, divise nelle 12 sezioni competitive e non, giudicate da professionisti del cinema provenienti dal mondo della produzione, del giornalismo e dell’università. Film d’apertura, il 2 luglio, sarà “La stranezza” di Roberto Andò con Toni Servillo, durante una serata dedicata alla serie “Mare Fuori” alla presenza degli attori Serena Codato, Antonio D’Aquino, Alessandro Orrei, Francesco Panarella, Giuseppe Pirozzi, Giovanna Sannino, Clara Soccini, Maddalena Stornaiuolo.
E ancora, Simone Paciello in arte Awed, Casa Surace, Andrea Renzi e Angelo Curti, Giacomo Rizzo, Andrea Di Maria, Antonella Stefanucci, Brunella Cacciuni, Guglielmo Scilla, The Jackal, Gianfranco Gallo e Maria Vera Ratti.
Come di consueto gli ospiti d’onore firmeranno il Wall of Fame, monumento al cinema che vede già gli autografi in bronzo di Claudia Cardinale, Giancarlo Giannini, Silvio Orlando, Stefano Accorsi, Ornella Muti, Michele Placido, Stefania Sandrelli, Katherine Kelly Lang, Valeria Golino, Leo Gullotta, Franco Nero e Maria Grazia Cucinotta.