Silvio Berlusconi nei ricordi del Direttore Lorenzo Crea
Non ho mai conosciuto Silvio Berlusconi. Ed è una cosa che, pur non avendolo mai votato, avrei sempre desiderato fare. Aveva, lo ha raccontato lei più volte, una grande simpatia e stima per mia madre. Nei primi anni 90 a Roma abitavamo vicini, noi in via del Governo Vecchio e il Presidente Berlusconi in via dell’Anima.
Qualche volta vedevo passare il lungo corteo delle sue auto sotto la mia finestra e ne restavo incuriosito. Nel tempo, al liceo, l’ho avversato come tutti i ragazzini dell’epoca con genitori di sinistra scendevo in piazza contro la riforma Moratti e le cosiddette leggi ad personam. Passato il furore giovanile ho riconsiderato tante cose e avuto un giudizio più equilibrato su di lui e su ciò che ha rappresentato.
Il Cavaliere Berlusconi un innegabile pezzo della Storia italiana
La sua morte mi intristisce, e mi dispiace profondamente. Nel bene e nel male se ne va un pezzo della nostra vita, dell’Italia a cavallo fra vecchio e nuovo millennio. Se ne va uno straordinario comunicatore, imprenditore e il più vincente fra i Presidenti di Serie A, un leader politico che ha avuto comunque il merito di tenere salda la posizione dell’Italia all’interno del Patto Atlantico e pienamente organica alla comunità europea.
Il centrodestra a guida Berlusconi non ha mai assunto posizioni nazionaliste e sovraniste ma piuttosto ha espresso un popolarismo liberale che ne ha consentito successi elettorali per tanti anni di seguito. Tante, e nessuno le nega, le ombre. Ma sarà la storia, come giusto che sia, a consegnare una valutazione più ampia di un uomo che ha indiscutibilmente segnato gli ultimi 30 anni di vita del nostro paese.
Silvio Berlusconi, un innovatore come pochi
È stato senza dubbio un modernizzatore. In politica, nello sport, nelle imprese. Ha rotto il monopolio tv creando un polo editoriale che dà lavoro a decine di migliaia di persone. Lo ricordava il Direttore Enrico Mentana al quale il Presidente Berlusconi affidò l’incarico di creare il Tg5. Il Berlusconi editore lasciava piena libertà ai suoi collaboratori.
Quello che si può, forse, appuntare al Berlusconi politico è di non aver mai seriamente pensato a creare una classe dirigente e perché no a individuare qualcuno capace di succedergli. Forse perché riteneva di essere immortale o, più banalmente, di essere insostituibile. E a pensarci bene, non aveva tutti i torti.
Il Saluto di Lorenzo Crea a Silvio Berlusconi
In queste ultime 24 ore, dalla notizia della sua morte in poi, ho letto considerazione velenose e a tratti ai limiti dello sciacallaggio. Forse il punto non è chiaro. Nessuno sostiene che si debba “beatificare” o “santificare” la figura di Silvio Berlusconi. Il tema è diverso.
I giudizi sprezzanti e carichi di livore o addirittura le manifestazioni di giubilo per la morte di una persona, sono sempre vomitevoli. Berlusconi non ha ammazzato nessuno, non ha commesso crimini contro l’umanità. Era una figura molto divisiva, certo.
Ma non merita assolutamente le parole cattive che pure sto leggendo in queste ore.
Sarà un bel giorno quando di fronte alla morte degli esseri umani si preferirà il silenzio all’odio. Detesto il servo encomio ma ancor di più il codardo oltraggio. Arrivederci Presidente. Riposi in Pace.
Ps: a Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi e alla moglie Marta le mie più affettuose Condoglianze