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Buon Anno Italia, appunti per un 2025 diverso dal solito

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L’anno che sta arrivando tra un anno passerà, io mi sto preparando e questa è la novità. Così cantava l’indimenticabile Lucio Dalla in uno dei suoi capolavori musicali. In realtà il 2025 è già arrivato e con esso i soliti buoni propositi per l’inizio di una nuova, forse, stagione. Si apre un anno molto importante per il nostro paese che, come già detto in altre occasioni si trova al centro di equilibri geopolitici molto fragili con i conflitti bellici in Ucraina e in Medio Oriente.

In questo quadro resta da capire quale sarà l’iniziativa politica sul piano internazionale del neo eletto Presidente degli Usa Trump che fra pochissimi giorni tornerà a sedere alla Casa Bianca. A preoccupare gli italiani sono i prezzi delle bollette, che rischiano ulteriormente di aumentare, e quelli del carrello della spesa (i prezzi delle materie prime risentono dell’economia di guerra).

Se è vero che i dati sull’occupazione sono positivi è pur vero che quelli relativi al PIL e alla produzione industriale lasciano molto a desiderare. Il Sud vede segnali di ripresa che però vanno corroborati da scelte strutturali e di ampio respiro per non perdere la grande occasione degli investimenti legati ai progetti del Pnrr, magari rafforzando il ruolo dei Comuni sempre più centrali nella vita dei cittadini. Il Governo italiano, unico in Europa, ha fatto della sua stabilità e in una ancora robusta dote di consenso la sua cifra.

Nessuno pensa che la legislatura terminerà prima della scadenza naturale del 2027 e del resto non ci sono grossi ostacoli all’orizzonte per il Presidente Meloni. Tuttavia l’attivismo dell’alleato Salvini, ringalluzzito dalla assoluzione nel processo Open Arms, potrebbe creare qualche grattacapo alla prima donna al vertice di Palazzo Chigi.

La quale sta tenendo la barra dritta nel posizionare, giustamente, il paese nel solco dell atlantismo senza scombussolare gli storici equilibri continentali nonostante le spinte verso destra che ogni tanto provengono sia dal leader della Lega sia da qualche sodale europeo.

Positivo è anche il rafforzamento, nell’altro campo, del principale partito di opposizione e nella leadership di Elly Schlein. Il bipolarismo italiano che regge sostanzialmente da 30 anni a questa parte è, nonostante tutto, un valore. Ed è importante, non sembri retorica, che a rappresentare le due forze politiche più grandi siano due giovani donne.

Le quali, mi sia consentito di dire, dovrebbero prestare sempre più attenzione ai diritti dei non garantiti, al senso di precarietà diffusa che c’è nelle giovani generazioni, alle gravi carenze di mezzi e strumenti che lamentano due settori cruciali della vita del nostro paese: la scuola e la sanità pubblica.

Senza dimenticare il fatto che la classe imprenditoriale nazionale va sostenuta affrontando finalmente i nodi atavici che vanno iniziati a sciogliere; il groviglio burocratico sempre più insopportabile ed un livello medio di tassazione sempre più insostenibile.

Insomma, come ogni anno, ci ritroviamo a parlare a ben vedere sempre delle stesse cose e probabilmente anche per questo la sfiducia verso le istituzioni ha raggiunto un livello altissimo segnalato anche dalla crescente diserzione degli italiani alle urne.

Ma se è vero che se non ti occupi di politica, sarà la politica ad occuparsi di te è pur vero che l’aforisma si chiude con “e non sempre è un bene”. Ecco, è ora di invertire radicalmente la rotta. Buon anno a tutti gli italiani.

Pubblicato il
2/01/2025
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