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Imane Khelif vs Angela Carini: è veramente un’ingiustizia?

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Nella giornata di oggi, durante le Olimpiadi di Parigi 2024, ha avuto luogo il match tra la pugile iraniana Imane Khelif e la pugile italiana Angela Carini. Un match che sarà destinato a far discutere molto non per il suo verdetto finale, quanto per il prima ed il dopo di questa sfida olimpica. Anche perché, in sé e per sé, la gara è durata solo 46 secondi, in virtù del ritiro da parte dell’atleta italiana e la conseguente vittoria dell’atleta iraniana. Da come si evince, allora, più che il clamore di un risultato sportivo, ha destato particolare interesse il come si è giunti a questa gara e come questo come abbia tenuto banco molto più dell’evento in sé.

Cerchiamo, tuttavia, di fare chiarezza e capire i contorni di questa vicenda.

Chi è Imane Khelif?

Imane Khelif è una pugile algerina, affetta da iperandrogenismo, che, dopo aver seguito le Olimpiadi di Rio 2016, ha deciso di avvicinarsi alla boxe partecipando per la prima volta ai Mondiali nel 2018, dove si è classificata al 17esimo posto. Quindi ha partecipato ai Mondiali del 2019, classificandosi al 33esimo posto ed alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dove è giunta fino ai quarti di finale. Nel 2022, invece, è arrivata fino alla finale, per poi essere battuta.  Fin qui, ci si ritrova dinanzi alla narrazione di una normale biografia sportiva.

Imane Khelif

Il grande cambiamento lo si ha nel 2023, quando il Comitato Mondiale di dilettanti pugilato femminili riscontra livelli di testosterone più alti rispetto alla quota massima consentita ad una pugile ed opta per la squalifica della Khelif. Il CIO (Comitato Olimpico) ha, invece, ammesso l’atleta algerina, precisando che dagli esami clinici tutti i valori fossero completamente in regola, dunque adeguati per la partecipazione alla competizione.

Un’unica certezza: Imane Khelif è donna!

In virtù di questo precedente, poiché l’atleta algerina è stata sorteggiata con l’italiana Angela Carini, ha avuto inizio un percorso di diffusione di vere e proprie fake news, che hanno alimentato una bagarre mediatica senza precedenti. Diversi, infatti, hanno ritenuto che Imane Khelif non fosse una donna: qualcuno ha definito la pugile un caso di transgender e qualcun altro ha definito la Khelif addirittura un uomo, rivolgendosi nei suoi confronti con tutte le specie grammaticali proprie di un maschio e non di una femmina.

Se esiste una certezza, tuttavia, in un caso così controverso, è senza dubbio che Imane Khelif sia una donna. E questo non lo precisa chi vi scrive su sua arbitraria presa di posizione, ma lo chiarisce la ricerca medico-genetica che, credo, abbia maggiore autorità di ogni ipotesi ideologica o personale. Sono gli stessi endrocrinologi, infatti, che precisano:

L’iperandrogenismo in una donna indica una eccessiva produzione di ormoni maschili (androgeni), in particolare di testosterone, da parte delle ghiandole endocrine, surreni e ovaie. Questa condizione può avere molteplici cause e conseguenze, e va senza dubbio indagata perché può compromettere anche la fertilità femminile. Gli ormoni androgeni in piccola percentuale vengono normalmente prodotti anche dalle donne, ma solo quando il loro livello aumenta eccessivamente nel sangue allora è sempre sintomo di una qualche disfunzione per lo più a livello ovarico”

Semenya, altra atleta affetta da iperandrogenismo

Tale definizione credo ponga in fuga ogni dubbio: l’iperandrogenismo non rende una donna uomo, ma è una patologia specifica che è riscontrata nelle donne e che non ha ragion d’essere, se non in una donna. Per cui, lo stesso essere affetti da iperandrogenismo certifica che stiamo parlando di una paziente e che tale stadio non altera la femminilità genetica della stessa. Quindi? Quindi Imane Khelif, proprio perché affetta da iperandrogenismo, è una donna!

Si facciano domande… non semplici conclusioni superficiali!

Dal momento in cui Imane Khelif è stata sorteggiata contro Angela Carini è iniziata una campagna mediatica (non solo giornalistica, non solo politica; ma anche e soprattutto social) che ha più volte sentenziato l’ingiustizia di questo confronto. Un grido all’ingiustizia che è divenuto ancora più forte, dopo che lo scontro tra Khelif e Carini è durato solo 46 secondi. A seguito di due colpi dell’atleta algerina, Carini ha deciso di ritirarsi, lamentando che i colpi facessero male in maniera anche abbastanza eloquente. Da questa vicenda, la bagarre mediatica si è triplicata, diventando una ragnatela di commenti, a parere di chi scrive, estremamente affrettati.

Fine dell’incontro tra Khelif e Carini

A differenza, infatti, dell’impersonale che sentenzia e dà ragioni di verità, io entro in campo e lo faccio non per prendere una posizione ma per porre a ciascuno delle domande. E lo faccio nella più totale serenità e schiettezza, ammettendo con onestà che non posso schierarmi a favore o contro di … senza avere a mia disposizione la risposta a questi interrogativi.

Perché la copertura mediatica e social ha costruito questo clima stressato, privandosi di evidenze scientifiche? Questo clima – malgrado la pugile italiana abbia sostenuto di non esserne stata condizionata – quanto ha influito sulla sua resa mentale e quanto ha contribuito a costruire un clima anche di terrore entro di lei? Siamo convinti che, allo stesso tempo, la Carini volesse lasciare così velocemente le Olimpiadi? Sappiamo quanto i due colpi subiti siano stati forti, o quanto siano stati percepiti come forti?

Pur essendo una donna, abbiamo certezze che i livelli aumentati naturalmente (dunque non è un caso di doping) di testosterone non abbiano degli effetti nella resa sportiva dell’atleta? Come mai in altri tornei la Khelif è stata battuta? Sappiamo quanto, con il giusto allenamento, l’iperandrogenismo può costituire un elemento naturalmente favorevole a chi ne è affetto, soprattutto se in uno sport fisico come la boxe? Come mai il CIO l’ha giudicata idonea ed il Comitato Mondiale si è espresso negativamente? I parametri valutativi coincidono? La scienza, in tali condizioni, cosa dice?

Una persona, che ha molta più esperienza nel giornalismo di quanto io ne possa avere, mi rimproverava: più dubbi e meno certezze! Faccio mio questo invito ed esorto a cercare attentamente la risposta ad ogni singola domanda posta, prima di giungere ad una conclusione. In fondo le evidenze sono due: Imane Khelif è una donna affetta da iperandrogenismo e la gara con Angela Carini è durata 46 secondi. Il resto è mera discussione infondata, se non suffragata da attenta analisi!

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Pubblicato il
1/08/2024