Vittorio Brumotti noto conduttore televisivo, ciclista italiano e campione di bike trial, nel corso degli anni si è battuto per la difesa dell’ambiente e per la salvaguardia dei contesti sociali e civili più difficili, alla ricerca di un riscatto. Le sue inchieste televisive hanno portato alla luce fenomeni di degrado e di micro e macro-criminalità.
Inoltre, grazie alla sua visibilità mediatica si è reso disponibile al FAI per tutelare le ricchezze del territorio nazionale.
Ed è proprio da quest’ultimo punto che partirà la nostra intervista di quest’oggi.
Ciao Vittorio, benvenuto sul nostro magazine, ci racconti delle tue esperienze con il FAI finalizzate alla promozione del territorio e del Made in Italy?
È stata una delle tappe fondamentali della mia vita: sono passato dal mondo delle competizioni al poter far parte di un’organizzazione che tutela le bellezze dell’Italia, ma soprattutto che lascerà qualcosa di eterno alle generazioni future. Mi sento quasi un loro inviato speciale.
Alla luce del tuo impegno per il patrimonio paesaggistico italiano, si può leggere anche il tuo impegno per riscattare un altro paesaggio, quello umano, in contesti particolarmente complessi come quelli indagati da te per Striscia La Notizia. Quali sono stati i momenti e le esperienze che maggiormente hanno segnato la tua missione da inviato sul campo?
Quella che mi ha segnato di più è stata l’inchiesta sulle sostanze stupefacenti che ha preso diverse forme. Sono partito disturbando con un megafono nelle piazze, poi ho iniziato a entrare con mezzi blindati in luoghi dimenticati dalle istituzioni, dove Striscia andava a difendere i più deboli. Negli ultimi due anni e mezzo, ho fatto uno switch: entro nei boschi con la bici e vado a caccia di spacciatori. Siamo riusciti a sottrarre diversi chili di sostanze e a consegnarle alle Forze dell’Ordine.

Da circa 12 anni sei al timone della conduzione di Paperissima Sprint.
Come ti trovi con i tuoi compagni di squadra Juliana Moreira ed il Gabibbo?
Lavoro con professionisti eccezionali. Juliana è una super mamma, super moglie e un esempio di donna, molto legata al nucleo familiare. È un perfetto esperimento di persona integrata nella società essendo arrivata dal Brasile da sola. Il Gabibbo è il grande maestro. Purtroppo, essendo molto preso dall’Università non riesco ad approfondire i rapporti oltre il lavoro come vorrei.
Ogni tanto scappa qualche “papera” durante le registrazioni?
Capita spesso durante i balletti perché io sono un tronco mentre Juliana ha il ritmo nel sangue. Prova a farmi ballare ma sbaglio tutti i passi! Ma le immagini montate bene mi salvano!
Tutte queste tue esperienze sono maturate solo su due ruote; al punto da ritenere che la tua sia una vita in bicicletta.
Quando e come hai scelto per la tua vita un simile destino sia sportivo che educativo?
Il ciclismo è uno sport di nicchia, a volte demoralizzante, ma mi ha dato un orientamento. Tutto lo sport è disciplina e anche nei momenti di difficoltà uno sportivo sa gestire meglio le situazioni sotto pressione. Lo sport, se fatto a livello agonistico con costanza e passione, si ripercuote positivamente sulla vita e serve a crescere e a migliorarsi. Ai genitori consiglio: fate fare tanto sport ai vostri figli, oltre a farli studiare. È una palestra di vita.

La tua carriera sportiva è segnata da numerosi Guinness World Records, ben 11.
Che cosa ti ha permesso di raggiungere questi risultati sportivi e qual è il record al quale sei più legato?
La prima cosa è crederci. Anche se ti danno del pazzo o se vai controcorrente, devi credere in quello che fai. Il Guinness a cui sono più affezionato è la scalata dei 3.000 gradini del Burj Khalifa a Dubai in 2 ore e 20 minuti. Un’impresa centratissima che mi ha aperto tante porte del Medio Oriente.
Grazie alla tua maturità raggiunta sul piano educativo quali sono i consigli che ti sentiresti di dare alle giovani generazioni ed ai nostri lettori?
Vi consiglio di fare le cose con serietà e nel modo giusto. Evitate ciò che è superficiale o dura poco. Quando qualcosa cresce troppo in fretta — come la fama o i soldi facili — spesso finisce per crollare altrettanto velocemente. È meglio costruire il proprio percorso in modo graduale, ma solido e duraturo. Se hai delle basi forti, non cadi. Non credete troppo a quello che vedete sui social: tutti sembrano felici, ma molte volte è tutta apparenza. Cercate invece di diventare pilastri per la società.
Mi piacerebbe che un giorno le mie ruote e il sottoscritto entrassero nella storia con una legge che non punisca soltanto, ma aiuti a reinserire. Ad esempio, vorrei che chi spaccia o fa uso di droghe fosse obbligato a fare lavori utili alla comunità, così da potersi rimettere in gioco. Mettere queste persone in carcere rappresenta solo dei costi per lo Stato, spesso vengono dimenticate.
Fate sport, studiate e ascoltate i vostri genitori. Nella vita è importante avere equilibrio, non essere estremisti.
Ti ringraziamo per la tua disponibilità mostrata quest’oggi e chiudiamo con il tuo slogan “Abbombazza!”