Immaginate di dover scegliere un luogo romantico, rigoglioso, con vista sul mare, in cui costruire il vostro castello: quale scegliereste?
A metà dell’Ottocento, le esperienze dell’arciduca d’Austria Massimiliano d’Asburgo-Lorena portarono quest’ultimo a scegliere Trieste, città in cui fece costruire, dinanzi al Golfo, il Castello di Miramare, che oggi è un museo accessibile al pubblico.
Scopriamolo insieme!
Il Castello di Miramare: da dimora nobiliare a museo
Nel 1855, nel periodo asburgico, l’arciduca d’Austria Massimiliano d’Asburgo rimase incantato dalla vista panoramica del promontorio di Grignano, a Trieste. Fu quindi suo desiderio costruire una lussuosa dimora nobiliare, in cui vivere insieme alla moglie Carlotta d’Asburgo, in questa location unica, dove i colori del Mediterraneo si uniscono con le sontuose strutture europee.
Così, tra il 1856 e il 1860, fu costruito il Castello di Miramare, progettato dall’ingegnere austriaco Carl Junker. Questa residenza principesca si distingueva per il suo stile eclettico, tipico dell’epoca, che prendeva ispirazione dai modelli gotici, medievali e rinascimentali.
Perché Miramare? Il nome deriva dallo spagnolo, “mirar el mar”, che significa “guardare il mare”. L’arciduca fu, infatti, ispirato dai castelli spagnoli che affacciavano sulle coste dell’Oceano Atlantico.
Non sorprende che il Castello di Miramare sia stato costruito in un luogo circondato da un grande parco di 22 ettari: l’arciduca Massimiliano era fortemente appassionato di botanica! La sua idea era quella di realizzare un giardino in cui far crescere le specie botaniche rare.
L’idea fu tramutata in realtà grazie al giardiniere boemo Anton Jelinek, che vi realizzò un giardino ricco di terreno fertile e di pregiate specie arboree molto particolari, importate anche da Paesi extraeuropei.
D’altronde, in quanto ammiraglio della marina militare austriaca, Massimiliano ebbe molte occasioni per viaggiare e scoprire le realtà di tutto il mondo. Molte piante, ad esempio, provenivano dal Messico, di cui Massimiliano fu imperatore negli ultimi anni della sua vita.
Proprio in Messico, egli morì nel 1867: fu fucilato dagli oppositori repubblicani. Di conseguenza, non ebbe modo di godersi il suo parco in vita. Secondo una leggenda, l’arciduca sarebbe poi tornato nel parco da morto, come fantasma, e vi avrebbe passeggiato pacificamente ogni notte, prendendosi cura della vegetazione.

La storia dell’arciduca e lo stesso Castello di Miramare furono d’ispirazione anche per il poeta Giosuè Carducci. Egli raccontò la tragica morte di Massimiliano nel componimento poetico denominato “Miramar“, facente parte delle Odi barbare, scritte tra il 1877 e il 1879.
La poesia inizia proprio richiamando le “bianche torri” del Castello di Miramare, che incantarono Carducci in una visita al Castello nel 1878.
Con il ritorno di sua moglie in Belgio, il Castello rimase una residenza in cui soggiornavano, per brevi periodi, i membri della famiglia degli Asburgo.
Nel primo dopoguerra, l’intero complesso passò sotto l’amministrazione d’Italia e il Castello di Miramare si trasformò in un museo, inaugurato nel 1929. Esso è visitabile ancora oggi, e rappresenta una testimonianza di un castello ottocentesco, principesco, conservato in ottime condizioni: gli interni sono ancora adesso, infatti, decorati con gli arredi originali, realizzati dagli artigiani Franz e Julius Hofmann.
Il complesso di Miramare oggi
Sono ventidue le sale che costituiscono il museo, ed è suddiviso in due piani.
Visitando il museo, vari elementi vi faranno risultare evidente che il mare fosse molto caro a Massimiliano. Basta osservare, ad esempio, le decorazioni interne, che richiamano quelle dei velieri e dei galeoni. O anche la stanza da letto e lo studio dell’arciduca, che richiamano, negli arredi, la cabina di una nave.
Il colore azzurro del mare riveste le tappezzerie il piano terra, in cui domina un clima molto familiare, intimo: non a caso questo piano era, originariamente, riservato agli appartamenti privati, ed è qui che vivevano l’arciduca con la sua consorte.
Il primo piano, invece, presenta uno stile molto più sfarzoso, lussuoso: esso è decorato con tappezzerie di colore rosso e con i simboli imperiali, celebrativi della casata degli Asburgo-Lorena, e in origine era il piano della rappresentanza imperiale, riservato agli ospiti più importanti.
Al primo piano si trasferì, intorno al 1932, anche il Duca Amedeo d’Aosta e vi visse per circa sette anni: furono riarredate le stanze seguendo lo stile dell’epoca.

Il complesso di Miramare include anche altre piccole strutture. Tra esse si annoverano: il Castelletto, che è una riproduzione in scala ridotta del Castello di Miramare vero e proprio, e fu la residenza dei due sposi durante la fase di costruzione del Castello stesso; le Scuderie, che erano in principio destinate ad ospitare carrozze e cavalli; le Serre, usate per la coltivazione di piante; una piccola casa oggi utilizzata come coffee-shop (Kaffeehaus), in fondo al parterre; la casetta svizzera, in prossimità del Lago dei cigni; le Scuderie, destinate in origine ad ospitare cavalli e carrozze; e le rovine della cappella dedicata a San Canciano.
E dunque, se siete dei romantici, degli appassionati di arte e della natura, non perdetevi il Museo storico del Castello di Miramare!
Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale.
E se decidete di far tappa in Friuli-Venezia Giulia, tenete d’occhio le tante altre attrazioni che ha da offrirvi!
foto di copertina credit Official website Castello di Miramare