Sei un tifoso italiano nostalgico dei grandi successi della Nazionale? Abbiamo il posto perfetto per te: il Museo del Calcio di Coverciano, il museo ufficiale della Nazionale italiana.
Un luogo magico, che racchiude la passione dei tifosi e ripercorre le tappe più emozionanti della storia della maglia azzurra. Il Museo racconta l’epopea della Nazionale a partire dalla prima partita nel 1910, fino ad arrivare ai giorni nostri, passando per il trionfo agli Europei del 2021 e il recente successo dell’Under 17.
Inaugurato il 22 maggio 2000, il Museo è nato grazie all’intuizione di Fino Fini, che durante i preparativi per i Mondiali del 1990 propose la creazione di uno spazio dedicato alla memoria azzurra.
Entriamo nel cuore della storia del calcio italiano.
Le sale del Museo del Calcio di Coverciano
Il percorso si apre con un pezzo di storia: il gagliardetto della partita Italia-Austria del 1922, una storica amichevole disputata a Milano, terminata 3-3, che registrò un’affluenza record di 20.000 spettatori.

Proseguendo nella prima sala, ci si imbatte nelle casacche nere del periodo fascista. Questa scelta cromatica, ufficialmente motivata dalla necessità di distinguersi dagli avversari nelle partite casalinghe, rappresentò in realtà una netta rottura con la tradizione azzurra. Le maglie erano infatti arricchite dallo stemma sabaudo sormontato da una corona, e dal fascio littorio, chiaro simbolo dell’influenza politica di quel tempo. In quegli anni, anche la maglia diventava un manifesto ideologico.
Fu proprio in questo contesto che Silvio Piola fece il suo debutto con la Nazionale a Vienna. Dopo aver segnato una doppietta decisiva, chiese al commissario tecnico Vittorio Pozzo di poter conservare la maglia della partita. Una volta tornato a casa, la madre ricamò con cura sulla casacca la frase:
“Piola à segnato entrambi i goal nella prima partita di Piola in Nazionale”.
Una testimonianza preziosa, non solo per il valore sportivo, ma anche per la presenza della forma arcaica del verbo “à” (con accento), all’epoca ancora in uso.

Nel 1939, durante l’amichevole Finlandia-Italia, la Nazionale tornò a vestire la tradizionale maglia azzurra, questa volta per la prima volta numerata. Protagonista fu ancora una volta Piola, autore di una tripletta con la maglia numero 9, oggi esposta al Museo. Quella fu anche l’ultima partita in azzurro per il leggendario Giuseppe Meazza.
La visita prosegue con il commovente ricordo del dramma di Superga, che nel 1949 segnò la scomparsa del Grande Torino, squadra che aveva dato ossatura alla Nazionale. A Pozzo toccò il doloroso compito di riconoscere le salme. Tra i resti dell’incidente, spiccava la spilla appartenente a Romeo Menti, oggi conservata a Coverciano.
La Nazionale giocò con il lutto al braccio, in ricordo della tragedia, per un anno intero. La fascia nera diventò parte integrante della divisa.
Al Museo del Calcio di Coverciano sono custoditi la maglia numero 5 di Carlo Parola e i calzettoni, indossati in occasione della partita Austria Italia 1-0 giocata a Vienna il 2 aprile 1950, valevole per la Coppa internazionale edizione 1948-1953.
L’evoluzione della maglia azzurra e i grandi cimeli
Il Museo del Calcio di Coverciano offre anche uno sguardo sull’evoluzione dei tessuti e dei colori delle maglie. Dai toni celeste chiaro fino al blu più intenso, passando per il bianco latte, la maglia ha attraversato decenni di innovazione, passando dalla lana pesante ai moderni tessuti tecnici e idrorepellenti.
Durante il percorso si incontrano alcune casacche indimenticabili, come quella di Gianni Rivera e Francesco Morini del 1973, quella di Luciano Rececconi del Mondiale 1974, o ancora quelle di Gaetano Scirea, Alessandro Altobelli, Giancarlo Antognoni e Carlo Ancelotti.
Di Antognoni il Museo conserva anche gli scarpini originali, simbolo dell’evoluzione tecnica delle calzature da gioco. Dello stesso periodo, è visibile anche la divisa del CT Enzo Bearzot.
Tra i cimeli del Mondiale di Italia ’90 c’è il Ciao ed il completo di Fernando De Napoli.
Invece, tra i cimeli più sorprendenti custoditi al Museo del Calcio di Coverciano troviamo la maglia di Diego Armando Maradona indossata in occasione del Mondiale del 1982.
Indimenticabili anche le maglie di Alessandro Costacurta (1994), Francesco Totti con la maglia celebrativa per i 100 anni della FIGC (1998) e quella di Roberto Baggio, indossata durante la sua ultima presenza in Nazionale nel 2004.

Il trionfo del 2006
Chi non ricorda il Mondiale del 2006? Al Museo del Calcio di Coverciano si respira ancora l’emozione di quella notte berlinese. Tra i cimeli spiccano i guantoni di Gianluigi Buffon, il completino di Fabio Grosso e il completo di Fabio Cannavaro, con la sua fascia da capitano.
Un simpatico aneddoto accompagna proprio quest’ultimo cimelio: prima della partenza per la Germania, Cannavaro, scherzando con il direttore del Museo, promise di donare la sua divisa in caso di vittoria. Una promessa che sembrava un sogno, e che invece divenne realtà.
Accanto a questi oggetti si trova anche la polo del CT Marcello Lippi, conservata con cura accanto alla maglia di Buffon.

La sala dei trofei al Museo del Calcio
La sala più emozionante è forse quella dei trofei, dove sono esposte tutte le principali conquiste della Nazionale. Si parte dalla Coppa del Mondo del 1934, affiancata da un trofeo personale voluto da Mussolini e scolpito da Giuseppe Graziosi, fino alla Coppa del 1938, alla Coppa Internazionale del 1930 e alla celebre monetina di Italia-URSS del 1968, che decise l’accesso alla finale vinta a Roma.
Immancabili anche la Coppa del Mondo del 1982, quella del 2006 alzata da Cannavaro, e il trofeo di Euro 2021, conquistato a Wembley contro l’Inghilterra.
Tra gli omaggi più recenti troviamo il pallone celebrativo dedicato a Paolo Rossi, con il suo volto stampato sulla sfera, oltre ai trofei vinti dalle Nazionali Under 21 e Under 17, quest’ultima trionfante agli Europei del 2024.
La collezione comprende anche i cimeli delle Nazionali di Futsal, Beach Soccer e il trofeo vinto nell’eEuro 2020.

Un finale immersivo
Il percorso si conclude con una moderna sala multimediale, dove è possibile rivivere le emozioni azzurre attraverso video, immagini e interazioni digitali. Un ultimo spazio dove i visitatori possono scattare una foto ricordo, portandosi a casa un frammento della storia della Nazionale.
Info utili
Il Museo del Calcio di Coverciano è aperto dal lunedì alla domenica dalle 10:00 alle 18:00. L’ingresso è situato in Piazza Fino Fini 1, ed è possibile trovare all’interno del Museo anche il FIGC Shop, con tutti i prodotti ufficiali – di gara e di allenamento – firmati Adidas, indossati dagli Azzurri e dalle Azzurre. Il negozio segue lo stesso orario del Museo.
Per maggiori informazioni e per prenotazioni, è possibile telefonare allo 055 600526 oppure scrivere a info@museodelcalcio.it.
Costo biglietti:
Intero € 9,00
Ridotto € 5,00 (bambini da 6 a 14 anni e gruppi minimo 20 persone)
Gratuito da 0 a 5 anni
Nel biglietto d’ingresso al Museo è inclusa l’audioguida scaricabile tramite app. Inoltre è disponibile un’app sensoriale ‘Museo del Calcio Open’, specifica per ciechi e ipovedenti, e sordi e ipoudenti.
Visita guidata € 10,00 a persona (minimo 20 persone, su prenotazione)
Visita guidata Museo + Centro Tecnico Federale € 20,00 a persona (minimo 20 persone, su prenotazione)
Per acquistare il tuo biglietto online clicca qui.
Per i gruppi è obbligatoria la prenotazione.
Su prenotazione il Museo del Calcio offre visite guidate in italiano, inglese, spagnolo, francese e giapponese.
La visita guidata del Museo è riservata ad un minimo di 20 persone ed ha un costo di € 10,00 a persona (ridotto € 8,00 per istituti scolastici).
Il Museo del Calcio è inserito nel circuito Firenze Card. La Firenze Card dura 72 ore dalla prima attivazione e permette di accedere, una sola volta, ai musei e luoghi di interesse aderenti al circuito (consulta la mappa dei musei).
Visitate anche i canali X, Facebook e Instagram ufficiali del Museo.
Photo credit: sito FIGC, Museo del Calcio di Coverciano