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“NAPOLI CREA” nel racconto di Damiano Annunziato

Tipo di attivitàEventi, Made in Italy
StagionePrimavera
RegioneCampania

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Il 15 aprile, avrà luogo Napoli Crea, lo splendido evento realizzato dall’Associazione “Le Mani di Napoli” per celebrare il Made in Italy e la filiera artigianale italiana in tutta la sua ricchezza. La giornata, ricchissima nel suo programma, è stata realizzata tramite l’adesione all’iniziativa,lanciata dal Ministero dell’Imprenditoria e del Made in Italy, per festeggiare la Giornata Nazionale del Made in Italy.

Ne parliamo con Damiano Annunziato, vicepresidente di “Le Mani di Napoli” ed artigiano sartoriale di primissimo piano a livello napoletano e nazionale. Nonché motivatore ed organizzatore principale dell’evento.

“Le Mani di Napoli” è un’associazione dal progetto ambizioso e genuino, che punta alla riqualificazione di un settore (quello artigianale) fondamentale per l’Italia. Come nasce e perché nasce, allora, quest’associazione?

“Le Mani di Napoli” è un’associazione apolitica nata circa 2 anni fa. Un’associazione per la quale mi sono speso molto fin da principio: è stata tutta una questione di lungimiranza. Ho capito che fosse essenziale, per il comparto artigianale, agire in sinergia e cominciare a rivendicare un proprio spazio economico, sociale e soprattutto culturale. Perché, in fondo, riqualificare l’artigianato significa anche compiere un’azione culturale.

Fino ad almeno 20 anni fa, era impensabile che un giovane scegliesse di fare l’artigiano. Se avessi detto a mio padre di voler fare il sarto, sicuramente sarei stato inteso come il semplice ragazzo di bottega che perdeva il suo tempo in un mestiere, che non aveva futuro. La vera nostra forza, invece, è quella di mostrare che gli artigiani hanno un futuro, malgrado la velocità del mondo attuale e malgrado tutte le nuove tecnologie.

Damiano Annunziato e Giancarlo Maresca

Su questo aspetto è importante anche il lavoro di condivisione nelle scuole e nelle Università: i ragazzi devono capire che non bisogna aver paura di seguire le proprie aspirazioni e, quindi, di poter essere anche dei veri artigiani. “Le Mani di Napoli” è un segno di rinascita, un segno di artigiani che ci credono e rivendicano il loro ruolo e la loro centralità.

“Napoli Crea”, a differenza di tante altre iniziative, è addirittura indicato anche come evento sponsorizzato dal Ministero dell’Imprenditoria e del Made in Italy. Un risultato, questo, importante, pur non senza difficoltà…

È questo il bello. L’evento che avrà luogo il 15 aprile, presso la Villa Doria d’Angri, è un evento e non una semplice iniziativa a base fieristica o espositiva. Per il 15 aprile, Giornata Nazionale del Made in Italy, saranno realizzate circa 300 iniziative; il nostro, invece, è un vero e proprio evento in cui l’artigianato è posto al centro. Questo cosa significa? Significa che gli artigiani potranno interfacciarsi col mondo e mostrare la loro attività.

Saranno presenti le Istituzioni, certamente, ma la compagine politica dovrà sedersi ed ascoltare, dovrà lasciare spazio al racconto di un settore. È presente nel programma, infatti, un panel dal titolo molto emblematico: “Gli artigiani interrogano la politica”, a dimostrazione di quanto questa filiera debba avere spazio.

Logo di “Napoli Crea”

Le difficoltà, naturalmente, non sono mancate. Ho concluso stamattina, alle 5, il programma dettagliato della giornata. Abbiamo coinvolto quante più realtà possibili, e lo abbiamo fatto con energia e dispendio di tempo e di risorse senza il contributo economico di nessuno. Soprattutto perché crediamo e credo in una verità storica: Napoli è un polo centrale per l’Italia. Questo evento andava fatto a Roma, eppure abbiamo lavorato tanto perché Napoli potesse essere al centro. Abbiamo un progetto realizzabile a cui crediamo molto: rendere, relativamente al mio settore (sartoria, ndr), Napoli il terzo polo della Moda, dopo Milano Fashion Week e Firenze’s Pitti.

Il programma prevede la partecipazione di volti importanti del panorama nazionale ed internazionale, segno della capacità di saper fare un buon lavoro…

Sì, a “Napoli Crea” hanno aderito figure cruciali dell’imprendotoria artigianale e della società italiana. Anzitutto il Sindaco di Napoli, prof. Manfredi, che non ha mai fatto mancare il sostegno delle Istituzioni, attraverso il suo monito continuo: Unitevi!.

Ma vediamo anche la presenza di figure centrali per un artigianato che sappia costruirsi a livello nazionale ed internazionale. Interverranno il prof. David Luff ed il prof. Bernard O’Connor, per esempio. Stiamo parlando di stimatissimi accademici nazionali ed internazionali, che si sono adoperati per l’individuazione e la promulgazione delle nuove normative UE a tutela della paternità food; ossia della paternità protetta dei prodotti agricoli e d’allevamento. Normative che andranno in vigore dal 2025.

Damiano Annunziato

Abbiamo previsto il ritiro, da parte del figlio, di una targa alla memoria dell’Ambasciatore Renato Ruggiero, primo Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Riconoscimento, questo, che cade ai 30 anni dai Patti di Marrakech, che segnano l’inizio di questa Organizzazione.

Abbiamo le nostre splendide realtà campane: dai maestri ceramisti di Vietri e Capodimonte ai grande maestri presepiali, rappresentati da Vincenzo Capuano; la famiglia Aprea, fondatrice del marchio di gioielli tutto caprese Chantecler. Anche questi simbolo di tanta lungimiranza: Salvatore era un semplice “aggiustatore” di bracciali e poi ha dato vita ad un brand mondiale. Quindi i rappresentati dell’indotto pasticciero Sal de Riso.

Insomma è una festa del canto artigiano napoletano ed un momento di grande approfondimento e dialogo!

Un’ultima domanda – forse quella più interessante ed avvincente: quali sono i progetti futuri di ” Le Mani di Napoli”? E chissà che non posso divenire un “Le Mani d’Italia”?!

Sono tendenzialmente una persona ottimista, che guarda sempre al futuro. Il presidente di “Le Mani di Napoli”, Giancarlo Maresca, mi definisce un drago che sputa sempre fuoco (ride,ndr). Io sono così: sempre sul pezzo, pronto a dare tutto me stesso e ad essere attivo in ogni punto. Questa cosa significa? Significa che mi attendo nuove sfide.

Alla Camera di Commercio, si contano circa 33mila artigiani, centinaia di loro rappresentano delle eccellenze e queste eccellenze devono essere valorizzate. In che modo? Cominciando dall’istruzione: saranno presenti, il 15 aprile, il Rettore dell’Università Federico II, il Rettore dell’Università degli Studi di Napoli “Parthenope”, docenti napoletani del ramo Moda ed Imprenditoria. Queste sono presenze importanti: non a caso noi di “Le Mani di Napoli” abbiamo iniziato, nel campo della Moda, proprio un percorso di partenariato con la Federico II per educare i giovani studenti alla bellezza del creare con le mani.

Ci siamo battuti perché venisse riconosciuto, per la prima volta, un Albo degli Artigiani, siamo stati presenti alla Milano Fashion Week, alla Firenze’s Pitti, a Brera, su Vogue. Questi sono dettagli che certificano un progetto iniziato con soli 19 componenti associati, divenuti ora 30.

Ma c’è ancora tanto da fare! Molte realtà devono ancora sensibilizzarsi al nostro lavoro, valutare le nostre risorse. Il progetto immediato è quello di rendere questo evento annuale: ogni 15 aprile festeggiare un “Napoli Crea”. Poi – chissà – perché non estenderlo a tutta Italia?

In questi giorni sono stato contattato da diverso artigiani abruzzesi, pugliesi e di tante altre parti d’Italia: erano desiderosi di aderire a questo evento e di porsi in concerto con la nostra vetrina. Per adesso, però, l’indicazione è rappresentata dal coinvolgimento di sole realtà artigianali campane; in futuro si potrà ampliare il confine.

Non mi pongo limiti, ma per adesso sono soddisfatto. Possiamo e dobbiamo fare tanto: è Napoli che ce lo chiede; sono gli artigiani a chiederlo!

Non resta, allora, che essere presenti, il 15 aprile, a Napoli Crea. L’artigianato campano vi aspetta!

Qui le indicazioni per partecipare.

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Pubblicato il
11/04/2024