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5 cose da fare a gennaio al centro Italia 

Tipo di attivitàEscursioni, Trekking
StagioneInverno

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L’Italia è un’autentica miniera di risorse a cui attingere dal punto di vista turistico-culturale. È un albero sempreverde da ammirare in qualunque periodo dell’anno, capace di offrire proposte e attività adatte a tutti i gusti e a ogni stagione. Se vi aspettate la classica settimana bianca, non è questo l’articolo giusto! Innanzitutto, ci concentreremo sulla zona centrale dell’Italia, dunque Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo e MarcheAbbiamo selezionato alcuni luoghi da visitare poco conosciuti per regalarvi delle vere e proprie chicche pensate solo per voi. Siete curiosi di scoprire quali sono? Non ci resta che partire…

 

Attraversare il ponte sospeso delle Ferriere a San Marcello Piteglio, Pistoia

Con una vista spettacolare sull’Appennino Pistoiese, è un ponte tibetano visitabile tutti i giorni gratuitamente. In autunno, il paesaggio si dipinge di rosso, giallo e arancio creando un’atmosfera davvero calda e coinvolgente. Anche in inverno e nei mesi più freddi, gennaio incluso, è possibile avere questa avventura che vi lascerà letteralmente senza fiato.  La struttura consiste in acciaio e reti metalliche, sia lateralmente che sul “pavimento”, per godere appieno di una visuale praticamente a 360° dell’ambiente circostante in cui sarete completamente immersi.

Lunga circa 227 metri ed alta 36 nel suo punto più alto, questa passerella è una delle più lunghe in Italia e collega i due versanti del Torrente Lima, tra le località di Mammiano Basso e Popiglio. Fino al 1990 il ponte pedonale sospeso in Toscana era il più lungo del mondo, record che dal 2006 detiene ormai il ponte sospeso Kokonoe Yume, in Giappone (390 metri).

Venne inaugurato nel 1923 quando, inizialmente, aveva la funzione di consentire agli operai di raggiungere più agevolmente le fabbriche su entrambi i versanti, risparmiando loro diversi chilometri di strada a piedi. Per quell’epoca si trattava di un’opera a dir poco straordinaria, realizzata grazie all’iniziativa di Vincenzo Douglas Scotti. Conte di San Giorgio della Scala, Scotti era direttore del laminatoio di Mammiano Basso. Nel corso  degli anni, con la chiusura delle fabbriche e la diffusione di diversi mezzi di trasporto, il ponte venne via via perdendo il suo scopo originario di collegamento, trasformandosi nell’attuale attrazione.

Di certo, non è un percorso adatto a chi soffre di vertigini ma, senza dubbio, vale davvero la pena provare emozioni forti tuffandosi nella natura. La passerella, larga 80 centimetri, è un autentico osservatorio a “tutto tondo” su terra, acqua, vegetazione che, guardando verso il basso dal pavimento forato, potete apprezzare coi vostri occhi.

Particolare è la sensazione che si avverte verso il centro, quando la struttura comincia a dondolare un tantino… I meno coraggiosi, possono attendere presso i due punti di ristoro o il delizioso laghetto. I più temerari, invece, possono lanciarsi anche in una passeggiata notturna sotto il cielo stellato visto che, dal 2014, il ponte è dotato anche di illuminazione.

Da provare assolutamente!

 

Fare Dog Trekking in Etruria

Nel territorio dell’antica Etruria laziale e, in parte di quella toscana, avrete l’opportunità di praticare un’attività tanto originale quanto appassionante: il dog trekking. In cosa consiste? Come il nome stesso suggerisce, camminate, escursioni accompagnati dai nostri amici a quattro zampe.

Un affascinante connubio di paesaggi e luoghi da scoprire, permetterà di fare ogni volta una nuova scoperta. L’interazione tra umani, cani e ambiente naturale è un modo per esplorare posti ricchi di interesse non solo dal punto di vista paesaggistico, mettersi alla prova e vivere un’esperienza unica in clima di amicizia e simpatia. Ovviamente, non è qualcosa a cui ci si può approcciare senza un certo allenamento e, soprattutto, se il proprio cane è poco abituato al contatto con altri simili.

E qui entra il ruolo della guida cinofila e ambientale che ha dato vita a un gruppo di appassionati della passeggiata in contesti a dir poco insoliti tra forre, sentieri nei boschi, vegetazione verdeggiante, scroscianti ruscelli… Sarà un modo per ritrovare il legame intimo con Madre Terra in tutta sicurezza e vivere una giornata lontani dal caos cittadino.

Si respira aria fresca e ci si lascia portare dall’esperienza della guida, Paola Messina che, in continua ed incessante perlustrazione, non lascia nulla al caso nella scelta degli itinerari. Dalla sua passione per gli animali, i cani in particolare, e la Natura, nasce questa idea del dog trekking che richiede grande preparazione non solo fisica, ma anche una capacità fuori dal comune di coinvolgere bipedi e quadrupedi.

Chi intende unirsi al fantastico team, dovrà preventivamente contattare la guida per un colloquio conoscitivo al fine di permettere che l’esperienza avvenga in tutta tranquillità e senza rischi.  L’animale, come si può intuire, deve possedere un alto grado di socializzazione sia con cani di entrambi i sessi che con le persone.  Essendo ogni evento diverso dall’altro, è necessario comprendere le caratteristiche dei partecipanti, azzerando qualsiasi tipo di difficoltà. Fondamentale è il richiamo del cane, visto che ci si trova in spazi aperti. In alcuni tratti, è necessario condurre il cane al guinzaglio.

Gli incontri negli ambienti naturali possono essere di vario tipo, come animali al pascolo, attraversamenti su strade carrabili, mountain biker o altri gruppi di persone che procedono sullo stesso sentiero. In questi casi, la guida chiede preventivamente di richiamare il proprio cane per procedere senza alcun pericolo. Insomma, vi sarà proposto il percorso più adatto a voi affinché possiate divertirvi e fare movimento in compagnia anche se non avete un amico peloso. I prossimi appuntamenti previsti per questo mese di gennaio 2023 e, a seguire, sono i seguenti:  

-Sabato 28 gennaio 2023 dalle ore 9:30 – Eremo di San Girolamo e il Monte Fogliano, il Sacro e il Profano Difficoltà: medio-facile. Lunghezza del percorso: 13 km circa. Durata approssimativa: 6 ore durante le quali è prevista una pausa pranzo.  L’attività vulcanica, spesso considerata fenomeno foriero di morte e distruzione, può serbare incredibili sorprese a distanza di millenni, dando vita ad ambienti che i Santi hanno scelto per fuggire dal mondo profano. All’interno della Riserva Naturale Regionale del Lago di Vico (VT), si attraverserà il Monte Fogliano che raggiunge quota 964 metri s.l.m. godendo di panorami che vi lasceranno a bocca aperta. 
Si procederà, poi, verso l’eremo di San Girolamo, perla di epoca medievale ai piedi del Monte Fogliano. 

-Domenica 26 marzo 2023 dalle ore 9:30- Il borgo fantasma di Monterano. Difficoltà: media. Lunghezza del percorso: 14 km circa. Durata approssimativa: 5/6 ore durante le quali è prevista una pausa pranzo. Un itinerario da scoprire camminando in tutta calma e scandito dai tempi della Natura. Il percorso prevede la traversata della Riserva fino al Monte Ciriano. Lungo la passeggiata, ci si imbatte in meravigliose grotte di estrazione mineraria, acqua sulfurea, sorgenti ferrose e il fiume Mignone. Costeggiando il suo affluente, il Rafanello che col suo scorrere negli anni ha creato dei canyon nel bosco. Infine, visita al borgo cosiddetto “fantasma” di Monterano che si erge su un altipiano di tufo. Qui, sarà possibile ammirare alcune delle opere firmate da uno dei più grandi artisti italiani: il Bernini

Per info di qualunque genere, potete contattare Paola Messina, Guida Ambientale Escursionistica Associata Aigae- codice registro nazionale LA661 ed educatrice cinofila, ai seguenti recapiti:

email: dogtrekinetruria@gmail.com; tel. 349.31.98.481; facebook:https://www.facebook.com/dogtrekinetruria


Prendere la patente da matto a Gubbio, Perugia 

Nel piccolo borgo medievale situato nell’area nordorientale più estrema della provincia di Perugia, oltre alla classica visita dei luoghi di interesse, vi proponiamo qualcosa di insolito. A Gubbio, città famosa anche per l’Albero di Natale più grande del Mondo, potete prendere la patente da matto. Nella cittadina umbra, questo è un vero e proprio rito che si svolge in Piazza Grande fin dal 1880. In cosa dovrà cimentarsi chi intende conseguire il “titolo”?

Basta semplicemente compiere 3 giri veloci o “birate” attorno alla Fontana dei Matti, ovvero la famigerata Fontana del Bargello. Risalente al XVI secolo, si trova esattamente di fronte all’omonimo palazzo. Una volta fatti i giri richiesti, si viene “battezzati” da un eugubino doc con uno schizzo d’acqua e si riceve la patente da matto che, qui a Gubbio, equivale a una normale cittadinanza onoraria. Occhio al termine “matto”! Diversamente da quanto si possa immaginare, non equivale alla follia degli abitanti, bensì al senso di libertà di persone idealiste e che sognano. 

Perché proprio 3 giri? In realtà, sembra che esista un documento che attesti l’esistenza di questa “onorificenza” concessa a chi dimostrava di possedere i requisiti, assistendo per 3 volte consecutive alla Festa dei ceri. Eccone spiegato il motivo. Tuttavia, la patente vera e propria è quella che viene consegnata dall’Associazione Maggio Eugubino che ha registrato il marchio che suggella questa tradizionale usanza.

Versando un piccolo contributo all’associazione e indicando il nome e cognome del “nuovo” matto, riceverete la pergamena compilata con caratteri in stile medievale. La richiesta però deve essere fatta da un abitante di Gubbio, altrimenti non ha alcun valore. Certo è che molti turisti e visitatori immergono la mano, si bagnano con l’acqua della fontana e poi si rivolgono a uno dei negozi sulla piazza per acquistare una patente, come fosse un comune souvenir. Ricordate che per la popolazione locale è una cosa seria, anche se apparentemente può sembrare un gioco divertente…

Per info: Associazione Maggio Eugubino https://www.maggioeugubino.it/Tel. 075 927 3912-email: info@maggioeugubino.com  

 

Salire a bordo della Transiberiana d’Italia in Abruzzo

La regione Abruzzo comprende un territorio vasto che offre una gran varietà di paesaggi. Dall’Appennino al mar Adriatico, ci regala delle emozioni uniche. Natura, storia e tradizioni sono il trinomio della proposta turistica di una terra molto radicata alla realtà locale.

Quello che vi stiamo per descrivere è un viaggio lento per ammirare appieno le meraviglie e i tesori poco conosciuti: un viaggio sulla tratta Sulmona-Isernia. È nota anche come Transiberiana d’Abruzzo o d’Italia. Perché tale appellativo la paragona alla celeberrima ferrovia in Siberia? Nel 1980 Luciano Zeppegno, giornalista e scrittore, di ritorno in treno dall’Asia, in un articolo associò i paesaggi innevati dell’Abruzzo a quelli della Siberia in inverno. Non si tratta di un semplice giro in treno: salire a bordo della Sulmona-Isernia è come aprire un libro di geografia le cui pagine scorrono guardando fuori dal finestrino.

Chiunque abbia fatto questa esperienza si trova ad apprezzare i paesaggi variopinti e diversi che via via si attraversano. La nostra mente è rapita da ciò che vede e sogna ad occhi aperti, tra ricordi e scoperte, emozioni e sorpreseTornando coi piedi per terra, andiamo a conoscere qualche dettaglio in più. Questa linea è lunga complessivamente 128 km, considerando l’intera tratta fino a Isernia che è considerata il “capolinea storico”. Non dimentichiamo che Abruzzi e Molise erano una regione unica e lo sono state fino al 27 dicembre 1963, anno della separazione ufficiale. Il treno, attivo per tutto l’anno durante il weekend, propone tappe e durate diverse a seconda del periodo.

A volte, sono previsti dei viaggi a tema. Il percorso, davvero suggestivo, è un’autentica arrampicata che va da quota 328 metri s.l.m. di Sulmona fino ai 1268 di Rivisondoli. È una “scalata” sulla Maiella fino agli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, passando per immense distese innevate in inverno. Si scende poi lungo la valle del fiume Sangro e si entra, infine, in Molise tra sentieri e paesini montani pregni di storia, cultura e tradizioni centenarie. Il periodo dal 15 gennaio all’11 marzo è quello che prenderemo in considerazione. Di certo non si tratta di un’esperienza economica, ma vale davvero la pena provare almeno una volta nella vita. Oltre al biglietto del treno, vi consigliamo di acquistare i servizi aggiuntivi che vi permetteranno di praticare qualche attività extra a completamento del tour.

Una visita all’eremo della Madonna dell’Altare, il centro storico di Palena, una ciaspolata sugli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, il centro storico e le antiche botteghe di Pescocostanzo, pattinare sul ghiaccio e la seggiovia a Roccaraso sono alcune delle interessanti proposte. Il convoglio, composto da vagoni d’epoca degli anni Trenta (i “100 porte”) e uno più recente (il Corbellini) che risale agli anni Cinquanta. Il locomotore diesel, invece, è degli anni Ottanta. I 100 porte hanno interni e sedute in legno, molto caratteristici. A bordo, è presente il sistema di riscaldamento originale ma non l’aria condizionata in estate.

Basterà aprire il finestrino per respirare a pieni polmoni l’aria pura e frizzantina. Sono ammessi gratuitamente cani di piccola taglia, da tenere al guinzaglio ed è possibile, inoltre, portare con sé le bici da riporre nelle rastrelliere appositamente predisposte in coda al treno. Questa tratta è conosciuta anche con il nome di Ferrovia dei Parchi perché raggiunge il Parco Nazionale della Maiella, il Parco Nazionale d’Abruzzo-Lazio-Molise, la Riserva Naturale Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise

Per ulteriori info, prenotazione biglietti o acquisto pacchetti hotel+treno o servizi aggiuntivi, vi consigliamo di visitare la pagina ufficiale www.ferroviadeiparchi.it – email: info@ferroviadeiparchi.it- 

Tel. e Whatsapp 0872.222.199

 

Visitare il Castello di Gradara nelle Marche

Anche la regione Marche offre un’ampia gamma di opportunità dal punto di vista turistico. Spesso viene ricordata per aver dato i natali a Giacomo Leopardi e associata ai luoghi citati nelle sue famose opere. L’”Ermo colle” de L’infinito o la “Torre” de Il passero solitario. Nota anche per la Riviera del Conero, la spettacolare costa selvaggia e incontaminata nelle immediate vicinanze di Ancona. Quasi sconosciuto, o comunque poco promosso, è il Castello di Gradara. In Provincia di Pesaro-Urbino, la struttura è la location narrata e descritta da Dante Alighieri nel celeberrimo episodio di Paolo e Francesca. Più precisamente nel V canto dell’Inferno, il Sommo Poeta ambienta qui la tragica ma intramontabile storia d’amore dei due amanti posti nel girone dei lussuriosi

La maestosa costruzione è incastonata nelle colline settentrionali marchigiane e, tra le sue mura massicce, cinge un villaggio medievale che si presenta a tutt’oggi in un ottimo stato di conservazione. Sarà come entrare in una macchina del tempo, tra sogno e realtà, rievocando la passione di coloro che condusse “ad una morte”. Un tempo dimora delle più importanti casate nobili della storia d’Italia, attualmente la struttura fortificata ci fa toccare con mano quella che era la vita dell’epoca.

Potremo apprezzare i saloni minuziosamente ed elegantemente decorati e le torri merlate da cui si gode di viste suggestive. E ancora, avvolte dal mistero, le segrete sotterranee che comprendevano nientepopodimeno che la stanza delle tortureIl Castello, a circa 150 metri s.l.m., è circondato e protetto da 2 cinte murarie. La più esterna delle due è lunga ben 800 metri. A signoreggiare sull’intera valle è il torrione principale (o mastio) che svetta con i suoi 30 metri di altezza. Per le sue possenti caratteristiche, la fortezza è annoverata tra le più imponenti d’Italia. Sarà un tour affascinante tra intrighi, lotte, amori e segreti nascosti che raccontano la storia millenaria di quella che è chiamata anche Rocca Demaniale. Un itinerario adatto a tutte le età, bambini inclusi, vi stupirà passo dopo passo.

Per ulteriori informazioni, potete contattare il Castello allo 0541-96.41.81 o la Pro loco al 340.14.36.396.

Quanti di voi conoscevano queste destinazioni?

 

Pubblicato il
28/12/2022