Il 25 marzo è il Dantedì, la Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri.
La data è quella che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia, ed è l’occasione per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante. La decisione di celebrare il Dantedì fu presa nel 2020, in previsione del settecentesimo anniversario della morte, nel 2021.
L’istituzione della ricorrenza “Dantedì”
Il suggerimento venne dall’editorialista del Corriere della Sera, Paolo Di Stefano, il quale si ispirò alla giornata istituita per celebrare James Joyce, il Blooms Day. Su proposta di Francesco Sabatini, linguista e presidente onorario dell’Accademia della Crusca, il ministro dei Beni e Attività Culturali Franceschini si attivò e il Consiglio dei Ministri approvò la direttiva per istituire il Dantedì, il 17 gennaio 2020.
Il genio di Dante Alighieri
Un genio, ovvero una persona dal naturale, prodigioso talento per uno o più ambiti. Poeta, letterato, politico, studioso di filosofia e teologia, Dante Alighieri – battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri – nacque a Firenze tra il maggio e il giugno del 1265 da una famiglia della piccola nobiltà. Benché Guelfi, e quindi risultati sconfitti dopo la battaglia di Montaperti del 1260, gli Alighieri non erano così importanti tra i Guelfi da essere esiliati. Dante poté quindi scrivere di essere nato e cresciuto sovra ‘l bel fiume d’Arno a la gran Villa (Inf. XXIII 93-94).
Gli studi di Dante
Studiò i maggiori autori latini, grammatica e filosofia probabilmente presso i francescani di S. Croce, retorica e letteratura con Brunetto Latini e a Bologna, dove si trovava all’incirca nel 1287. Cominciò a poetare ben presto; ai suoi 18 anni risale, secondo il suo racconto, il primo sonetto databile che di lui ci rimanga, in onore di Beatrice, la cui figura dovrebbe corrispondere alla persona di Bice di Folco Portinari, sposata a Simone de’ Bardi e morta l’8 giugno 1290.
I Guelfi e l’esilio di Dante
Quando di crearono due fazioni tra i Guelfi, che nel frattempo avevo ripreso il comando della città di Firenze nel 1267, Dante aderì ai Bianchi, sostenitori dei Cerchi, famiglia moderna e abile nei commerci. I Guelfi si opponevano a Bonifacio VIII e alla sua intransigenza. Dante, nel 1302, ricopriva ruoli importanti in Firenze; fu chiamato a Roma dal Papa mentre il nuovo podestà di Firenze, Cante Gabrielli, lo condannava al rogo e alla perdita delle proprietà. Dante, di fatto esiliato, non rientrò mai più in Firenze.
Gli anni bolognesi di Dante: il Convivio e il De Vulgari Eloquentia
Tra gli anni 1304 e il 1306 fu a Bologna; nella città felsinea furono avviate le due opere dense di dottrina: il Convivio in volgare e il De Vulgari Eloquentia in latino; opere che rivelano un ampliamento di prospettive letterarie, culturali, civili e politiche. Dante voleva, attraverso esse, consolidare la sua fama di eccellente studioso anche nell’ottica di ottenere una revoca della condanna: la nostalgia verso la sua città e la speranza del ritorno animano, con accenti commossi, entrambe le opere. In quegli anni, comunque, Dante si proclamava cittadino del mondo. I due trattati rimasero incompleti, sia per l’espulsione degli esuli fiorentini da Bologna nel 1306, sia perché si dedicò al più vasto disegno della “Comedia”.
La Divina Commedia
Definita così da Boccaccio nel “Trattatello in laude di Dante” – scritto fra il 1357 e il 1362 e stampato nel 1477 -, la Comedia è un poema in terzine di endecasillabi a rime incatenate (ABA, BCB, CDC ecc.). È diviso in 3 cantiche, Inferno, Purgatorio e Paradiso, e ogni cantica in 33 canti; pertanto l’opera, con il canto del proemio, consta di 100 canti. Fu scritta, secondo i critici più attenti, tra il 1306 – 07 e il 1321. È scritta in volgare fiorentino ed è considerata una delle opere più grandi della letteratura di ogni tempo: è difatti studiata in tutto il mondo.
Un viaggio nell’Aldilà
Si tratta di un viaggio immaginario e simbolico, compiuto nel 1300, all’età di 35 anni (“nel mezzo del cammin di nostra vita”), in un mondo ultraterreno basato sulla concezione cristiana dell’Aldilà dell’epoca in cui visse il Sommo Poeta. Il viaggio metaforico ha la dimensione del sogno e inizia nel momento in cui si ritrova catapultato in una selva oscura, che simboleggia il difficile momento personale legato alla situazione politica del suo esilio, ma anche alla propria poetica. Virgilio sarà la sua guida attraverso l’Inferno, mentre alla fine del percorso nel Purgatorio, e in Paradiso, sarà con lui l’amata Beatrice.
L’itineranza di Dante
Dante cambiò poi diversi luoghi, da Sarzana a Lucca al Casentino, poi di nuovo a Lucca, dove lo raggiunse la notizia della morte di Enrico VII, nel 1313. Ai tempi della discesa di Enrico VII in Italia va riportato, verosimilmente, il trattato, in latino, intitolato il De Monarchia, nel quale si tende a dimostrare la necessità di un monarca per il benessere del mondo, nonché l’indipendenza dell’Imperatore dal Pontefice.
La morte di Dante
La sua morte fece tramontare le speranze di tornare in patria e tornò a girare: Verona, fino al 1318 e poi, infine Ravenna. Morì nel settembre del 1321, probabilmente di febbre malarica di ritorno da una trasferta a Venezia. Nella città romagnola c’è la sua tomba.
L’Italia lo omaggia con tante iniziative di qualità proprio a partire dall’anniversario – il settecentesimo – della sua morte. Ecco le principali.
Le iniziative per il Dantedì
Dante ad Avezzano
Ad Avezzano (AQ) alunne e alunni della II A del Liceo “Bellisario – Torlonia” hanno organizzato una lectura Dantis. L’evento, dal titolo “Dantedì 2023. Dante in Cattedrale”, si svolgerà presso la Cattedrale di San Bartolomeo ed è stato promosso dal dirigente scolastico dott. Damiano Lupo, che ha avuto come referente la prof.ssa Federica Gambelunghe. L’ideazione artistica è dell’attore e regista Corrado Oddi. Studenti e studentesse si cimenteranno con letture de Inferno, Purgatorio e Paradiso.
Monsignor Giovanni Massario proporrà una riflessione su “Candor lucis aeternae”, una lettera apostolica di Papa Francesco, pubblicata il 25 marzo 2021, in occasione del settimo centenario della morte di Dante Alighieri.
Dante a Bitonto
Anche in Puglia si commemora il Sommo Poeta: grazie supporto della Società Dante Alighieri si è costituito il “Comitato per il Dantedì 2023” – composto da FIDAPA – BPW Italy, Associazione Docenti Bitonto, Università dell’Anziano, Centro Ricerche di storia e arte di Bitonto, Museo Archeologico “De Palo-Ungaro”, A.E.D.E., UCIIM sezione di Bitonto, Just British, Libreria Raffaello – Mondadori Point e da Bitonto. Il Comitato organizzerà la “Settimana dantesca (dal 20 al 26 marzo)” con varie iniziative culturali in città. L’iniziativa è patrocinata dal Comune. Ci saranno, nei sette giorni: docufilm, drammatizzazioni della Divina Commedia, tavole rotonde, conferenze, una cena medievale, cerimonie nelle scuole superiori del comune (il 25), per chiudere, il 26, con uno spettacolo di musica, danza, canti.
Dante a Bergamo e Brescia
La Lombardia è molto attiva nel ricordare Dante Alighieri. Il Comitato di Bergamo della Società Dante Alighieri, fondato nel 1821, che si occupa di divulgare l’opera dantesca, in occasione di “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023” ha avviato una collaborazione con l’associazione bresciana Siccomedante, per organizzare il “Festival Dantesco”, nell’ambito del progetto “Fronteggiar bresciani e bergamaschi”.
Gli eventi
Ci sono diversi eventi in programma in entrambe le città già dal mese di febbraio; tra gli altri: il 30 marzo un incontro dal titolo “Processo a Dante” e il 20 aprile uno spettacolo dal titolo “All’Inferno”, racconto della prima cantica con letture attoriali, immagini e musica.
Dante nelle scuole
Sempre in queste province si svolgerà il “Certamen Dantesco”, giunto all’ottava edizione, rivolto agli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori di Bergamo e Brescia. L’edizione di quest’anno si svolgerà a Bergamo e a Breno (Brescia) il 18 marzo, mentre la premiazione avverrà il 6 maggio a Bergamo. Il tema di quest’anno è l’esilio, inteso come esperienza storica e metafora dell’esistenza umana. Studentesse e studenti si cimenteranno con un’analisi testuale di terzine tratte da alcuni canti dell’Inferno, del Purgatorio e del Paradiso.
Dante a Ravenna
A Ravenna Dante vi sono la tomba di Dante e, dal 1921 – seicentenario della morte – il Museo a lui dedicato. Molteplici sono le iniziative a lui dedicate nella città romagnola. Da quando è stato istituito il Dantedì, esiste l’“Incontro a Dante – Percorsi guidati alla scoperta della Ravenna del Sommo Poeta”, organizzata dalle guide turistiche de Il Cammino di Dante, con il patrocinio dal Comune di Ravenna – Assessorato al Turismo.
Le iniziative
Ogni domenica, a marzo e aprile, si svolgono delle visite guidate di un’ora e mezza nei vari luoghi danteschi: tour classici legati alla figura e alla presenza di Dante a Ravenna nel Trecento, approfondimenti dedicati ai mosaici e al Paradiso di Dante e di San Vitale, al periodo fascista, in cui ci fu un grande cambiamento urbanistico nella zona dantesca, ai poeti ed artisti che sentirono il richiamo di Dante e ai rapporti di Boccaccio con Ravenna e l’ammirazione per il “Poeta amatissimo” eletto a ideale “magister” di vita e poesia con un appuntamento speciale sabato 25 marzo in occasione del Dantedì, con visite molteplici.
Il Premio Letterario “L’Alloro di Dante”
Inoltre, le associazioni “Rinascimento Poetico” e il “Centro Dantesco” hanno indetto il Premio Letterario “L’Alloro di Dante” Edizione 2023, un concorso nazionale e internazionale di Poesia, la cui premiazione si svolgerà nella Basilica di San Francesco di Ravenna, dove Dante è sepolto.
Leggi anche: https://in-italy.eu/in-giro/pasquetta-in-emilia-romagna-luoghi-e-cibi/
Dante all’estero
Il genio del Sommo Poeta sarà celebrato anche nella lontana Norvegia. La Società Dante Alighieri-Comitato di Oslo ha organizzato una serata celebrativa, ispirata ai Canti V e XXVI dell’Inferno, sul senso dell’Amore e sulla conoscenza filosofica nella narrazione di Ulisse. Saranno approfonditi dei trait d’union tra Dante e il maggiore drammaturgo norvegese, Henrik Ibsen, il cui dramma più emblematico, Spettri, richiama i personaggi e la stessa tematica delle Tre Cantiche dantesche.
Dante on line e multimediale
Molte risorse sono dedicate al poeta sul sito di RaiCultura, che si può consultare al seguente link: https://www.raicultura.it/speciali/dantedi e su quello del Ministero dei Beni culturali: https://www.beniculturali.it/evento/dantedi-25-marzo-2023.
Inoltre, la piattaforma Twinkl mette a disposizione numerose risorse didattiche per la scuola primaria: fogli da colorare e schede informative su Dante per far conoscere alle bime e ai bimbi lo scrittore e poeta. Ci sarà anche il coding di Dante (https://www.twinkl.it/resource/coding-dantedi-it-n-1645269137).
Dante al cinema
Rai Cinema ha pensato a una multipiattaforma da dedicare a Dante Alighieri.
In primis, si potrà partecipare a un percorso di edutainment su The Nemesis, la piattaforma di intrattenimento del canale. Sarà un’avventura innovativa: un gioco immersivo nella selva oscura, disponibile gratis a partire dal 22 Marzo. Chi vincerà, potrà assistere all’anteprima del cortometraggio Inferno di Federico Basso e Alessandro Parrello. Tale filmato sarà disponibile proprio dal 25 Marzo, insieme all’inedito secondo cortometraggio Purgatorio – visibili su RaiPlay e Rai Cinema Channel. A Firenze, nella casa di Dante, ci sarà uno spazio dedicato proprio alla visione dei due cortometraggi.
Dante e la Fisica: Carlo Rovelli e i buchi neri e bianchi
“Dante ha scritto la più grande storia di viaggi di sempre: un trip favoloso, un trip della mente che va dove nessuno è mai stato. “Lasciate ogni speranza o voi che entrate” c’è scritto su quella porta, ma Dante entra”. Così dice il fisico teorico Carlo Rovelli e così, nel suo ambito, ha fatto lui- il suo ultimo libro è “Buchi bianchi”: “Oggi nel cielo ci sono questi buchi, noi vediamo gli orizzonti dei buchi neri: chi entra lì non esce, si legge nei testi scientifici”.
Rovelli ci entra per “capire qualcosa che ancora non sappiamo della natura”. È mosso da un desiderio di conoscenza intellettuale simile a quello di Dante, seppure in tempi e ambiti così distanti.
Scienza, Filosofia e Letteratura
“La scienza è fare un viaggio con la mente per andare dove non siamo ancora stati”, dice Rovelli. Un percorso scientifico che si intreccia con un’avventura umana e con pensieri che vengono dalle mie letture di filosofia, di letteratura e dalla curiosità di sempre”. E come Dante terminò il suo viaggio nell’Empireo, al cospetto di Dio, così Rovelli parla di buchi bianchi: “Arriviamo fino al bordo dell’orizzonte di un buco nero, entriamo, scendiamo giù nel fondo, dove spazio e tempo si sciolgono, lo attraversiamo, spuntiamo nel buco bianco, dove il tempo è ribaltato, e da qua usciamo nel futuro”.
L’intuizione del futuro
E Dante, il futuro lo ha visto e contribuito a crearlo, settecento e passa anni fa, creando, attraverso un passaggio, un viaggio in un passato sempiterno, un’architettura perfetta, un mito che è al contempo promessa di eternità.