Rivista online

L’incantevole e incontaminata Riserva dello Zingaro

RegioneSicilia

Condividi

Soprattutto nel periodo estivo è bello scoprire luoghi incontaminati, che conservano la natura allo stato puro: questa volta vi portiamo in una zona protetta, un’area verde, caratterizzata da mare azzurro trasparente, cristallino, spiagge bianche, calette ciottolose, bellezze naturali, grotte, insenature, scogli, antiche case coloniche e una grandissima varietà di flora e di fauna.

Come si estende la Riserva

In appena sette chilometri di costa si può vivere un’esperienza unica, indimenticabile: La Riserva Naturale dello Zingaro, che si estende, nella parte occidentale della Sicilia, tra San Vito Lo Capo, a Nord, e Castellammare del Golfo, a Sud, è stata la prima riserva naturale istituita dalla Regione Sicilia nel 1981, che accolse le istanze e le proteste dei giovani movimenti ambientalisti nazionali ed internazionali contro un tentativo di cementificazione e lottizzazione della costa.

Questo luogo, uno dei più famosi d’Italia, aperto tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 19.30, offre al visitatore una varietà di scenari mozzafiato e lo lascia incantato e affascinato per la sua originalità e la sua aspra bellezza. Considerata uno dei pochi paradisi naturali terrestri e marini rimasti in Europa, la Riserva ha una superficie di 1650 ettari, in cui si incontrano le palme nane, una rigogliosa macchia mediterranea, gli olivastri, i mandorli, i carrubbi, le orchidee, i frassini, gli alberi da sughero, il limonio, l’euforbia e il lentisco, ed era conosciuta dagli antichi Greci e Romani come Cetaria per l’abbondanza dei tonni che si incontravano nelle sue acque.

La fauna della Riserva

Interessante anche la fauna presente, qui nidificano e si riproducono una quarantina di specie di uccelli, soprattutto rapaci, tra cui l’aquila del Bonelli, il nibbio, il falco pellegrino, il gheppio, il gufo e la poiana. Altri uccelli sono il corvo imperiale, il passero solitario, la coturnice, la cornacchia, la gazza, la civetta, l’allocco, il barbagianni, la cinciallegra, il piccolissimo scricciolo e otto differenti specie di pipistrelli.

Tra gli animali il coniglio, la volpe, la donnola, il riccio, l’istrice, la vipera, il geco e il ramarro. Il turista può accedere via mare o via terra seguendo tre sentieri, il primo, quello costiero, è il più frequentato e il più semplice, collega l’ingresso Sud con quello Nord, ha una lunghezza di circa sette chilometri, percorribili in un paio d’ore.

Il secondo, quello di mezza costa, di media difficoltà, è il più panoramico, ha una lunghezza di otto chilometri e mezzo, percorribili in quattro ore e mezzo. Il terzo, il sentiero alto, il più impegnativo, attraversa tutto lo Zingaro, ha un percorso di 17 km e un tempo di circa 7 ore ed è consigliato a quelli più sportivi, in particolare agli appassionati e agli esperti di trekking.

La Riserva si può raggiungere anche dal mare con un gommone o in barca, un’occasione unica per vedere spiagge bellissime, fondali limpidi e ricchi di pesce, cunicoli e grotte sommerse come la Grotta del Colombaccio, la Grotta della Corvina, la Grotta della Capreria, la Grotta della Mustia, la Grotta della Ficarella e la Grotta preistorica dell’Uzzo, sede di uno dei primi insediamenti preistorici di Sicilia, in cui si trovano le testimonianze della vita di ottomila anni fa, una vera attrazione per gli appassionati di snorkeling.

La spiaggia più frequentata è la Cala Tonnarella dell’Uzzo, mentre, attraverso stretti e nascosti sentieri si possono raggiungere le famose “calette”, insenature marine con acque poco profonde e con spiaggette di ciottoli bianchi, immerse nella macchia mediterranea, meravigliosa è la Cala Torre dell’Uzzo, isolata la Cala Marinella, caratteristiche la Cala della Capreria, Cala del Varo, raggiungibile dal mare, Cala della Disa o Zingaro, Cala Berretta.

Se invece ci si dirige verso i monti è possibile raggiungere la vetta del Monte Passo del Lupo (868 m), del Monte Speziale (912 m), del Monte Scardina (692 m), Pizzo dell’Aquila (759 m) e Portella Mandra Nuova (717 m). Nel territorio della Riserva si trovano delle realtà antropologicamente rilevanti come il Borgo Cusenza, un piccolo gruppo di case, abitate da pastori e contadini, abbandonate nei primi anni ’50, sapientemente recuperato dalla Riserva, e 5 piccoli musei: Il Museo Naturalistico che, attraverso dei pannelli fotografici, illustra la flora, ma anche la fauna, della Riserva, ci sono le piante officinali, utilizzate nella medicina locale, e le riproduzioni di animali costruite con una tecnica raffinatissima.

I musei

Il Museo della Manna, all’interno di una grotta con pochi e vecchi attrezzi per la raccolta e la conservazione del frassino, dalla cui corteccia si estrae la manna, linfa commestibile che si raccoglie nel periodo estivo, tra Luglio e Settembre e viene utilizzata come dolcificante naturale ma anche come lassativo. Il Museo dell’Intreccio, dedicato all’artigianato del posto tra cui cappelli, anelli e collane ricavate dall’utilizzo di alcuni semi e le famose coffe, oggi usate come borse e rifinite con stoffe ed altre decorazioni.

Il Museo della Civiltà Contadina, che espone segni tangibili della lavorazione del grano, con aratri, falci, bisacce e attrezzi per trafilare la pasta, pentole e vasellame in terracotta, bummuli, contenitori usati per mantenere l’acqua fresca nella stagione calda e muscalori, ventagli rotondi ricavati da un intreccio di palma nana cucita insieme e fissato all’estremità di una canna, usati per mantenere viva la carbonella.

Il Museo delle Attività Marinare, ospitato dentro un antico marfaraggio, veniva chiamato così, nelle tonnare, il complesso dei fabbricati destinati alla lavorazione dei tonni, alla custodia degli attrezzi usati per la pesca e agli  alloggi per i pescatori che lavoravano stagionalmente alle reti fisse.Esposte, reti e nasse, usate per la mattanza, ed immagini fotografiche che illustrano come la pesca del tonno rosso fosse un rituale e un onore, ma anche dovere e sopravvivenza.

Come si accede alla riserva

La riserva si visita solo a piedi, è consigliabile per gli amanti delle immersioni, del trekking, del cicloturismo e delle escursioni, è necessario indossare abbigliamento consono, attrezzatura e scarpe comode, un cappello, acqua e cibo, non sono ammessi animali domestici, è vietato l’ingresso con ciabatte da mare, infradito o scarpe con il tacco, non è possibile portare sedie, sdraio, lettini, ombrelloni o natanti gonfiabili, bisogna rimanere oltre i 300 metri dalla riva con barche a motore acceso, non si deve sporcare né inquinare.

Lungo i sentieri, per una breve pausa o anche per pernottare è possibile incontrare dei Rifugi, disponibili da ottobre a maggio non più di due notti e per i quali occorre chiedere in anticipo il permesso alla Riserva. Una curiosità? L’unico mezzo di trasporto possibile è il mulo. La Riserva Naturale dello Zingaro è aperta sempre: tutti i giorni dalle ore 7.00 alle ore 19.30.

 

foto credits:http://www.sanvitoweb.com

http://initaly.eu

Pubblicato il
14/08/2023