Tutti conosciamo la capacità calamitante della Sicilia di coniugare arte, storia e bellezza. Ed è questo ciò che avviene nella Rotta degli Dei, un itinerario, per mare, lungo circa 150 miglia che tocca uno scenario paesaggistico ed artistico tanto bello, da essere reputato divino. Da qui il nome di Rotta degli Dei, oltre alla componente ellenistica fortissima che sviluppa questi territori, partendo dalla stessa Valle dei Templi.
Tale itinerario tocca tre tappe principali: Agrigento – Pozzallo, Noto e Siracusa.
Tappa 1 Rotta degli Dei: Agrigento – Pozzallo
La Rotta degli Dei parte da Agrigento, la città ellenistica per eccellenza. Sorgendo sul Mar Ionio, la città siciliana non attrae solo per la Valle dei Templi, ma anche per altre realtà paesaggistiche ed artistiche straordinarie.
Malgrado, come detto, Agrigento non sia solo la Valle dei Templi, è impossibile non partire da questo straordinario lascito storico. PATRIMONIO UNESCO dal 1997, la piana dei Templi snoda lungo la Via Sacra, ben 6 edifici in stile dorico dedicati alle divinità (anche per questo Rotta degli Dei) della Magna Grecia. I sei Templi, dedicati a Concordia, Giunone, Ercole, Zeus Olimpo, Castore e Polluce e Vulcano, mantengono intatta l’atmosfera di sacralità e di stupefacenza dinanzi ad un’opera umana tanto maestosa.
L’orario di apertura è nei feriali dalle 08.30 alle 19.00 (uscita entro le 20.00), festivi e prefestivi dalle 08.30 alle 19.00 (uscita entro le 20.00).
Suggestivo è anche il cuore pulsante della città siciliana. Il centro storico, infatti, di Agrigento si sviluppa sul colle di Girgenti, dominato dall’imponente Cattedrale. Le sue vie, strette e suggestive, conducono a belle chiese barocche e a palazzi nobiliari.
Passeggiare per il centro storico permette di scoprire angoli nascosti di grande charme, come Vicolo Santa Anna o Piazzetta Pirandello, dedicata allo scrittore agrigentino Premio Nobel.
Parte del centro storico di Agrigento è la Via Atenea che collega Piazza Pirandello alla Cattedrale di San Gerlando. Si tratta di una vivace arteria piena di negozi, caffè, ristoranti e locali notturni molto frequentati dagli agrigentini.
Passeggiando su Via Atenea si respira l’atmosfera vivace di della città agrigentina, ammirando anche belleziose chiese barocche come quella di San Giuseppe.
Da Porto Empedocle, ci si dirige verso Pozzallo con tappa intermedia a Gela. Qui non bisogna perdere l’occasione per rifornirsi di alcune delle prelibatezze locali: il vino Cerasuolo di Vittoria, il cacio Ragusano e la cioccolata di Modica.
Già, insomma, la prima tappa della Rotta degli Dei ci fa comprendere la bellezza divina di questo itinerario che, precisiamo, avviene via mare!
Tappa 2: il Vallo di Noto
Dopo aver avvistato Pozzallo ed essersi fermati presso il porto delle Pietre Nere, si può raggiungere la seconda tappa della Rotta degli Dei: Noto.
Noto rappresenta una vera perla d’arte barocca. Posta in un’incantevole valle, raccoglie su di sè la calma astrazione verso un luogo nel quale perdersi. I suoi colori di pietra e sole, i suoi vicoli stretti e decorati, i balconi antichi ed adornati secondo la traduzione sicula, i sapori buoni della cucina isolana, i negozi, a misura di turista, con le eccellenze artigianali nella lavorazione dei tessuti, delle ceramiche, delle pelli. Davvero Noto è uno scrigno per la Rotta degli Dei.
Particolari monumenti di interesse sono, senza dubbio, la Cattedrale e la Porta Reale.
Nel dettaglio, la Cattedrale di San Nicolò rappresenta il più importante luogo di culto della città di Noto ed anche un simbolo per tutta la Sicilia.La costruzione inizia nel 1693 per poi essere completata nel 1703, anno in cui dopo la “solenne benedizione” fu aperta al culto.Nel corso dei secoli è stata oggetto di numerosi rifacimenti, che hanno conferito la struttura attuale soltanto alla fine del XIX secolo, anno di costruzione della nuova cupola per opera del netino Cassone.
La facciata è in stile tardo barocco, realizzata in pietra calcarea tenera con una marcata nota neoclassicista. La tipologia a torri laterali della facciata è riconducibile ad alcune costruzioni francesi del 700, cui si ispiravano gli architetti del tempo.
Coronata dai 4 Evangelisti opera della scultore Giuseppe Orlando nel 1796, presenta nel primo ordine tre maestosi portali, delimitati da colonne corinzie.
Tutto questo si erge sulla sommità di una maestosa scalinata a tre rampe, di origine settecentesca ma completamente ristrutturata agli inizi del 1800.
La scelta per la Porta Reale non è casuale. Essa non rappresenta certamente la più grande attrattiva della città, ma è iconica per un ingresso nello spirito e nella storia della città siciliana.
La Porta Reale di Noto, infatti, è il monumentale ingresso al cuore barocco della città. Costruita nel XIX secolo, precisamente nel 1838 per volere del marchese di Canicarao, era inizialmente chiamata anche Porta Ferdinandea.
In stile neoclassico, è caratterizzata da un grande arco centrale circondato da una parte dallo stemma di Noto e, dall’altro, da quello della famiglia Canicarao. Sul cornicione’ invece, spiccano tre sculture: la torre, che rappresenta la forza della città; un levriero, simbolo della fedeltà. Infine, al centro, troviamo un uccello sulla cui interpretazione sono state formulate due ipotesi: pellicano, simbolo di abnegazione, o cicogna, emblema di fertilità.
Noto, insomma, è capace di rendere la Rotta degli Dei ancor più sublime!
Tappa 3: Siracusa
Dopo aver doppiato Capo Plemmirio, si raggiunge l’ultima tappa della Rotta degli Dei: Siracusa.
Città dal fascino immutato, Siracusa conserva indelebile il suo passato e lo offre ai visitatori. È la maestosità del Parco Archeologico e del Teatro Greco, ancora tutt’oggi funzionante, ed il bellissimo coevo insulare di Ortigia.
Si ormeggia in un porto che è di per sé un teatro, prima di visitare l’area archeologica vera e propria.
La città è costeggiata da isolotti: l’isola – in realtà non più tale – più intrigante è Ortigia, con le costruzioni dei pescatori, i palazzi dei mercanti, le piazzette, le vestigia greche e il mito della fonte Aretusa, polla d’acqua dolcissima e freschissima, a due passi dal mare.
Il Castello Maniace, il Palazzo dell’Orologio, la Cattedrale, la Necropoli di Pantalica fanno di Siracusa un Patrimonio UNESCO.
Camminando per le sue vie si ripercorrerano tremila anni di storia, cullati dal canto delle sirene che arriva dal mare.
Siracusa, allora, è il modo migliore per concludere la Rotta degli Dei.
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