Da Nord a Sud, ecco 6 musei di arte contemporanea accessibili a visitatori con esigenze speciali di tipo motorio e sensoriale.
Abbiamo tracciato un breve excursus, corredato di alcune informazioni relative all’accessibilità e accompagnato dalla segnalazione di cosa ci è piaciuto di più di ogni singolo museo. In cammino senza barriere da Trento a Nuoro per scoprire, riflettere ed emozionarci.
Buon viaggio!
TRENTO E ROVERETO, IL MART
Con una collezione di circa 20.000 opere, esposte a rotazione, il Mart , Museo di arte moderna e contemporanea, si colloca a pieno titolo nella top 5 dei musei di arte contemporanea più importanti d’Italia.
Palazzo delle Albere a Trento è stata la sua prima sede (1987), ma la struttura attuale è nata nel 2002 da un progetto dell’architetto Mario Botta che, insieme all’ingegnere Giulio Andreolli, ha creato il tratto distintivo del Mart: la cupola radiale che copre la piazza di accesso al museo, all’auditorium e alla biblioteca. Un’opera di avanguardia ingegneristica, realizzata in acciaio e vetro.
Il Mart ospita due secoli di storia dell’arte: Futurismo, Astrattismo, Arte Povera, Arte Concettuale e tanto altro. Un percorso che va dall’Ottocento ai giorni nostri con un occhio particolare alla storia dell’arte italiana.
A soli due chilometri di distanza si trova la Casa D’Arte Futurista Depero, fondata dall’artista stesso sul finire degli anni 50. La casa-museo offre la visione di una variegata collezione artistica che include dipinti, arazzi, disegni, manifesti e oggetti di design. Una tappa obbligata per chi ama l’arte in generale e il Futurismo in particolare.
Accessibilità: accessibile nella sua totalità a chi ha una mobilità ridotta. Al guardaroba sono disponibili sedie a rotelle ad uso dei visitatori. Disponibilità inoltre di visite guidate con interprete LIS da prenotare con 20 giorni di anticipo, e di visite guidate tattili con mediatore su prenotazione.
Cosa ci piace di più: Oltre a tre sculture fruibili tattilmente in ogni allestimento, nella collezione permanente del museo è entrata recentemente la prima opera in rilievo, o tattile, di un dipinto. Le persone cieche e ipovedenti possono oggi “vedere con le mani” il quadro Le figlie di Loth capolavoro del 1919 firmato da Carlo Carrà.
Alexa, apri Mart Rovereto! Abbiamo scoperto che su Alexa, l’assistente digitale di Amazon, è disponibile una raccolta di brevi storie inedite su vicende legate al museo, l’architettura e l’archivio, non sempre fruibili durante la visita. Per accedervi basta dire, appunto, “Alexa, apri Mart Rovereto”. Simply sMart!
MILANO, MUSEO DEL 900
Se una vista spettacolare vi entusiasma tanto quanto l’arte, il Museo del 900 fa al caso vostro. Sede di un’invidiabile collezione di circa 300 tra le opere più significative dell’arte che va dall’inizio del 1900 ai primi anni ’80, il museo è situato all’interno del Palazzo dell’Arengario, in piena Piazza del Duomo.
È stato inaugurato nel 2010 in seguito a importanti lavori di ristrutturazione che hanno conservato intatta la facciata esterna ma interamente riorganizzato gi spazi interni. Il risultato?
Uno spazio meravigliosamente semplice e lineare caratterizzato da una rampa di scale elicoidale stile Guggenheim che conduce alle sale espositive, tra loro collegate tramite scale mobili. Kandinski, Klee, Modigliani, Kounellis, Burri, Vedova, Boccioni sono solo alcuni dei grandi artisti del 900 presenti nella collezione.
All’ultimo piano, la sala dedicata a Lucio Fontana è il luogo da cui godere appieno dell’eccezionale vista sulle guglie della Cattedrale e la piazza meneghina. Ma anche dell’opera più iconica del museo: la Struttura al neon realizzata dall’artista nel 1951 per il soffitto dello scalone della IX Triennale di Milano che, all’entrare nella sala, stupisce il visitatore dall’alto.
Accessibilità: il museo è totalmente fruibile tramite ascensori da chi ha una mobilità ridotta. All’ingresso sono disponibili carrozzine manuali. Visite tattili e in LIS disponibili su prenotazione. L’accesso al museo è gratuito per portatori di handicap con accompagnatori.
Cosa ci piace di più: l’armonia cromatica, l’equilibrio delle forme, la perfezione della luce, la pittura che diventa poesia. Stiamo parlando dell’opera Composizione del 1916, acquarello e matita su carta, di Vasilij Kandinskij, situata nella Sala Avanguardie Internazionali. Emozionante.
Piccole scoperte: L’opera Forme uniche nella continuità dello spazio, scultura futurista in bronzo realizzata da Umberto Boccioni nel 1913, è raffigurata sulla moneta italiana da venti centesimi. Lo sapevate? La trovate esposta nella Galleria del Futurismo al secondo piano. L’opera non la moneta.
TORINO. CASTELLO DI RIVOLI MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
Patrimonio dell’Unesco, il Castello di Rivoli è un affascinante incontro tra antico e moderno, il luogo in cui l’occhio spazia dai pavimenti e gli affreschi del 600 e del 700 alle opere più radicali e prorompenti dell’arte contemporanea. Circa 200 artisti, tra cui Pistoletto e Cattelan, sono presenti nella Collezione permanente del Museo.
Ex residenza sabauda, il Castello risale al 1247 ma è nel 1715 circa che diventa la sontuosa residenza di cui ancora oggi possiamo ammirare la grandiosità barocca. Ad occuparsene è Filippo Juvarra che però non riesce a portare a termine il progetto lasciando incompleta la costruzione.
I lavori vengono successivamente ripresi in un susseguirsi di interventi e vicende storiche fino al 1978, anno in cui si decide di destinare il castello a museo di arte contemporanea.
Quest’ultimo, inaugurato nel 1984 a seguito dei sapienti lavori di ristrutturazione firmati dall’architetto Andrea Bruno, ha sede proprio nell’ala Juvarriana del castello.
L’antico splendore delle sale che negli anni hanno ospitato esposizioni e performance artistiche audaci, è continua fonte di ispirazione per opere site specific che contribuiscono ad arricchire la Collezione permanente del museo.
In pochi minuti di macchina dal Castello si arriva a Villa Cerruti, sede di una pregiata collezione di circa 300 pezzi tra dipinti e sculture che vanno dal Medioevo all’arte contemporanea. La collezione Cerruti vanta opere di stelle del firmamento artistico come Ribera, Renoir, Magritte e Warhol. Imperdibile.
Accessibilità: il museo è totalmente fruibile da persone con mobilità ridotta. Sono disponibili sedie a rotelle per chi ne avesse necessità.
Il Dipartimento di Educazione del Museo organizza percorsi per persone con disabilità sensoriali, cognitive e psichiche. L’accesso al museo è gratuito per persone con disabilità e accompagnatori.
Cosa ci piace di più: la Venere degli Stracci di Michelangelo Pistoletto (1967). Il suo gioco di contrasti si sposa perfettamente con l’emozionante dialogo tra contrapposizioni che il museo del castello offre allo spettatore.
La Venere, simbolo di bellezza , e gli stracci, simbolo di degrado ma anche ordine contro disordine, armonia VS sciatteria, eterno e provvisorio, classico e moderno, unità e molteplicità. C’è tutto. E c’è anche una leggenda sulla nascita dell’opera che ci ha intrigato.
Pare che Pistoletto, una volta nel suo studio, avesse messo la Venere acquistata in un negozio per giardinaggio accanto ad un mucchio di stracci che usava per pulire le opere.
La visione casuale di quell’accostamento altrettanto casuale avrebbe ispirato la Venere del grande artista. Un’opera tremendamente attuale, fatta per riflettere.
ROMA. IL MAXXI
Opera architettonica prima ancora che spazio di arte Il Maxxi di Roma, Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, situato nel quartiere Flaminio, è stato inaugurato nel 2010.
Un progetto innovativo, volto a superare la classica concezione di museo diviso in sale separate per creare un percorso elastico, senza confini né distinzioni tra spazi interni ed esterni. Edificio firmato dall’architetto anglo-irachena Zaha Hadid, il Maxxi si integra perfettamente con il tessuto urbano.
È il primo museo nazionale dedicato non solo all’arte, intesa in senso lato come offerta multidisciplinare che include danza, musica, teatro e cinematografia, ma anche all’architettura contemporanea.
La collezione Architettura spazia dal XX al XXI secolo. Si propone di rappresentare la varietà del processo architettonico, dalla fase embrionale alla fruizione passando per le tappe della realizzazione.
La Collezione di Arte comprende oltre 400 opere, esposte a rotazione, in gallerie spaziose e ben allestite. La collezione ha carattere internazionale ma privilegia gli artisti italiani e gli artisti stranieri che hanno un legame con l’Italia.
Accessibilità: il museo è totalmente fruibile da chi ha una mobilità ridotta. Sono disponibili 4 sedie a rotelle ad uso dei visitatori di cui 2 prenotabili con almeno un giorno di anticipo.
Cosa ci piace di più: Il MIXT, Musei per tutti, progetto sperimentale che conta una piattaforma web e un’App MIXT. Si tratta di un percorso phygital (physic+digital) alla scoperta dell’architettura del Maxxi attraverso 11 postazioni dislocate all’interno del museo con video guide in lingua dei segni, didascalie, audio descrizioni, narrazioni, mappe e modelli tattili. Si divide in due modalità: Maxxi da ascoltare ( per fruitori con disabilità visiva) e Maxxi da guardare ( per fruitori sordi).
Il percorso, realizzabile sia a distanza che in situ grazie ad un tablet disponibile in biglietteria, è il risultato di due anni di lavoro che hanno visto impegnati professionisti museali, tecnici informatici, esperti di disabilità , sei persone sorde e sei con disabilità visiva.
NAPOLI. IL MADRE
Nel cuore del centro storico napoletano, non lontano dal Museo Archeologico Nazionale e dall’Accademia di Belle Arti, sorge il Madre, Museo d’arte contemporanea Donnaregina.
La contrapposizione tra classico e moderno di cui spesso si nutre l’arte contemporanea è qui evidenziata dall’ubicazione del museo nel palazzo Donnaregina, fascinoso edificio a più stratificazioni storiche che vanno dal 1200, quando gli Svevi lo costruiscono come Monastero, al 1980, anno in cui, dopo aggiunte e interventi strutturali avvenute negli anni, si trasforma in Provveditorato agli Studi. Diventa uno dei musei di arte contemporanea più importanti del Sud Italia, fondato e partecipato interamente dalla Regione Campania, nel 2005.
Oltre ad uno stimolante programma di esposizioni temporanee, Il Madre vanta un’autorevole collezione permanente e un primo piano dell’edificio dedicato al site-specific.
Tra i Big presenti trovate Anish Kapoor, Luciano Fabro, Bianco Valente, Jeff Koons e Mimmo Paladino, per citarne alcuni.
Accessibilità: accessibile nella sua totalità a chi ha una mobilità ridotta tranne la Dark-Room e il tetto-terrazzo situati nel mezzanino. L’accesso al museo è gratuito per persone con disabilità e accompagnatori. In Biglietteria sono disponibili sedie a rotelle ad uso dei visitatori senza necessità di prenotazione.
Cosa ci piace di più:. L’effetto wow dell’opera site specific Axer / Désaxer di Daniel Buren all’entrare nell’atrio. Vivace, coloratissima, d’impatto, frastornante. Ci è molto piaciuta anche l’opera monumentale Ave Ovo di Francesco Clemente, situata in due sale su due piani diversi. Le sale ospitano un magnifico pavimento in ceramica e un affresco monumentale che ritrae luoghi e simboli antichi e moderni della città di Napoli. Potente ed evocativo.
NUORO. IL MAN
Il MAN, Museo d’Arte Provincia di Nuoro, si trova nel centro storico della città all’interno di un bel palazzo degli anni ’20. Inaugurato nel 1999, piccolo ma elegante e ben organizzato, vanta una collezione permanente di 600 opere di artisti sardi, esposte a rotazione, che vanno dall’800 ai giorni nostri.
Un percorso attraverso la storia e la cultura sarda guidati da noti protagonisti dell’arte moderna e contemporanea come Costantino Nivola, Maria Lai, Antonio Ballero, Giuseppe Biasi, Francesco Ciusa e molti altri.
Si distingue per la forte identità locale ma anche per il continuo confronto con la produzione artistica globale attraverso la ricerca e la diffusione delle tendenze più innovative dell’arte contemporanea.
Negli anni, il MAN ha acquistato fama di eccellenza grazie all’allestimento di mostre temporanee a carattere internazionale sempre sorprendenti e di grande qualità.
Tra queste l’affascinante esposizione dal titolo Sensorama, conclusa a ottobre del 2022, sull’esplorazione della relazione tra Visione e Percezione, verità ed inganno, ciò che vedo e come lo vedo, che ha messo in mostra, tra le altre, le opere di Magritte e De Chirico.
Insomma, un little big MAN che è sempre un piacere visitare.
Accessibilità: accessibile nella sua totalità a chi ha una mobilità ridotta.
Cosa ci piace di più: L’opera City, 1968 di Costantino Nivola, artista sardo di fama mondiale. Posare l’occhio sull’opera e sentirsi risucchiati dalla grande metropoli raffigurata è un attimo. Si tratta di New York ma potrebbe essere qualunque agglomerato urbano. Energia, vitalità, caos, disorientamento, soffocamento. Una centrifuga di sensazioni che ammalia e stordisce. Consigliata con entusiasmo.