Il viaggio culinario di Initaly.eu alla scoperta dei piatti tipici delle regioni d’Italia quest’oggi fa tappa nella splendida Campania.
Qui è davvero difficile stilare una vera e propria selezione dei migliori piatti.
Vantando la presenza di mari e di monti, la Campania riesce a portare in tavola un’offerta culinaria abbastanza variegata, garantendo sempre la genuinità dei propri prodotti.
La nostra selezione dei dieci piatti tipici della tradizione include la presenza di tre primi piatti, tre secondi piatti, la mozzarella di bufala, la pizza napoletana e due dolci dal gusto raffinato.
Ecco i primi piatti tipici della Campania da noi selezionati:
• Ragù
• Genovese
• Gnocchi alla sorrentina
Il ragù
La domenica, nelle case dei napoletani, il ragù si presenta come un vero culto più che un piatto della tradizione.
Si usava dire a Napoli che il ragù era “la regina delle tavole della domenica”.
Presentandosi come uno dei piatti dalle antiche origini francesi, si è radicato nella cultura del popolo, al punto tale da essere celebrato dal famosissimo Eduardo De Filippo attore e poeta.
Il ragù napoletano è una salsa a base di pomodoro, con carne di manzo e maiale, e prevede tempi lunghi con una fiamma bassissima.
L’apoteosi arriva quando il sugo rilascia un suono speciale durante la bollitura, si usa dire che “O’ raù sta pappuliann”.
Oltre che uno dei piatti tipici delle domeniche napoletane, il ragù è un qualcosa che sa di casa e di famiglia.
La genovese
Subito dopo il ragù, nella classifica dei primi piatti tipici troviamo la genovese, facente parte della tradizione partenopea.
Circa la sua origine si hanno diverse teorie: una prima leggenda dice che questo piatto trae le sue origini da cuochi genovesi che si trovavano a Napoli in epoca aragonese.
Una seconda leggenda narra invece che l’origine di questo piatto si deve ad un cuoco napoletano soprannominato “U genoves”.
Nonostante la presenza di cipolle nel sugo, che potrebbe renderlo dal gusto forte, il sapore di questa pietanza è delizioso.
Per far si che le cipolle non prendano il sopravvento nel gusto, le si fanno cuocere fino a farle diventare una crema.
Anche sulla tipologia di pasta che accompagna il sugo, la tradizione non transige, necessari pertanto i famosi ziti.
Che dire, assaggiatela e non ve ne pentirete!
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Gnocchi alla sorrentina
Con un semplice primo piatto si riesce a riunire la tradizione di un tempo ormai passato, dove fin dal mattino si iniziava a lavorare in cucina: nonne, mamme e bambini intenti ad aiutare. Gli gnocchi alla sorrentina sono una ricetta tipica della cucina campana, in particolare della città di Sorrento, tra le più amate e conosciute sia in Italia che all’estero.
Gli ingredienti di questa pietanza sono semplici: uova, patate e farina.
Vengono conditi con del sugo naturale, ricco di basilico e parmigiano, e serviti a tavola per la gioia di tutti.
Per chi vuole assaggiarli in una versione ancora più gustosa si consiglia di prenderli con l’aggiunta di fiordilatte o provola.
Una tripletta di primi piatti come questi citati vi lascerà davvero senza fiato!
Ecco adesso la selezione dei secondi piatti tipici della Campania:
• Polpo alla luciana
• Salsiccia e friarielli
• Parmigiana di melanzane
Polpo alla luciana
Come abbiamo detto in apertura, la Campania affaccia sul mare, e proprio dal mare arrivano altre squisite pietanze da inserire nella nostra selezione.
Uno dei secondi piatti della tradizione campana, in particolare quella napoletana, è il “polpo alla Luciana” che trae origine dal cuore marinaro di Santa Lucia, dove gli abili pescatori si dilettavano nella cottura di questo mollusco, esaltandone il gusto con metodi semplici ma efficaci. La ricetta del polpo alla Luciana trasforma il mollusco in un boccone morbido e pieno di sapore, arricchito dall’aggiunta di capperi, olive e pomodorini: perfetto per accompagnare una porzione di spaghetti alla Luciana o per sperimentare la variante con i moscardini.
Salsiccia e friarielli
Ritornando ai prodotti dell’orto arriva la famosissima combinazione di salsiccia e friarielli che è un inno alla cucina casalinga campana, un piatto che incarna la poesia culinaria, servito non solo la domenica ma in ogni occasione conviviale.
Le salsicce, tagliate a punta di coltello e abbinate ai friarielli, diventano un condimento essenziale per la pizza, un ripieno per il babà rustico o un gustoso spuntino tra due fette di pane. I friarielli, da non confondere con i friggitelli, sono un ortaggio tipico della regione, noto per la sua consistenza tenera e il sapore leggermente amaro.
Parmigiana di melanzane
La parmigiana di melanzane è un classico irrinunciabile della domenica campana, un piatto che racchiude l’essenza della cucina mediterranea con i suoi ingredienti semplici: pomodoro, melanzane fritte, basilico, formaggio e provola, uniti al sugo del ragù domenicale.
Arriviamo adesso a due pietanze famosissime in tutto il mondo.
Parliamo proprio della mozzarella di bufala e della pizza napoletana.
La mozzarella di bufala
Invidiata da tutto il mondo, la vera mozzarella di bufala può essere gustata solo in Campania.
Proprio qui è possibile trovare la mozzarella in due stili diversi: la mozzarella del casertano e la mozzarella di Battipaglia.
Quest’ultima è famosissima per la Zizzona, un gioiello della gastronomia campana, una mozzarella di bufala dalla forma generosa e dal gusto inconfondibile. Prodotto con latte di bufala al 100%, questo formaggio è un pilastro della dieta mediterranea e si abbina meravigliosamente con verdure e salumi locali, ma è altrettanto delizioso gustato da solo.
La pizza napoletana
“Pizza” è la parola italiana più conosciuta nel mondo. Piatto simbolo della cultura culinaria del nostro paese, in realtà è il frutto della contaminazione di diversi popoli, culture e prodotti alimentari.
Il risultato di questo scambio millenario di culture è arrivato fino ai giorni nostri a produrre un tipo di pizza che ha una denominazione specifica di un territorio: la pizza napoletana.
A rendere la pizza napoletana diversa da tutte le altre è proprio uno degli ingredienti fondamentali: la salsa di pomodoro. Prodotta nelle terre intorno al Vesuvio, grazie alla ricchezza delle sostanze minerali del suolo vulcanico, si svilupparono numerose varietà.
Tra questa, la più popolare è ritenuta ancora oggi uno degli ingredienti essenziali per una pizza di alta qualità: il pomodoro San Marzano.
Solo quando si cominciò ad aggiungere il pomodoro sulla pizza si originarono le due ricette conosciute oggi a livello mondiale: la pizza marinara, con pomodoro, origano e aglio, e la pizza margherita, con pomodoro, fiordilatte e basilico.
Quest’ultima, tra l’altro, diventò famosa a livello nazionale grazie a una geniale operazione di marketing. Nel 1889 la Regina Margherita di Savoia venne in visita a Napoli, e il pizzaiolo Raffaele Esposito decise di omaggiarla con una ricetta in suo onore, utilizzando gli ingredienti i cui colori ricordavano la bandiera italiana (pomodoro per il rosso, mozzarella per il bianco e basilico per il verde) e chiamandola col suo nome.
Chiudiamo il nostro viaggio alla scoperta dei piatti tipici campani con due dolci dal gusto prelibato:
• babà
• delizia al limone
Il babà
“Il babà è ‘na cosa seria”. Il babà, come altre ricette della tradizione napoletana, affonda le sue radici altrove. È un dolce che deriva dal polacco gugelhupf, una sorta di ciambellone piuttosto asciutto. Dalla corte di Francia a Napoli, il babà si impregna di liquore (oggi una delicata ma saporita bagna al rum) che lo ha reso lo spettacolare dolce bagnato, soffice e spugnoso che conosciamo… unico al mondo!
La delizia al limone
L’inconfondibile profumo della Costiera Amalfitana, con i suoi limoni, e il gusto delicato della crema al limoncello sono i protagonisti di una ricetta che inebrierà le vostre papille gustative: le delizie al limone. Questo dolce, prepotentemente portato agli onori dal maestro pasticciere Sal De Riso, consiste in un soffice pan di Spagna arricchito da una crema al limone.
Il nostro ed il vostro viaggio alla scoperta dei piatti tipici campani finisce qui.
Adesso tocca a voi, impostate il navigatore e partite alla volta della Campania Felix.