Sembrava solo un’antica leggenda, invece quella delle balene che nuotano nel mare della Sardegna è più che realtà.
Inizialmente si pensava che fossero solo dei racconti di pescatori, tuttavia, grazie al lavoro dei ricercatori del progetto “Sardegna, i giganti dimenticati”, sono stati registrati con gli idrofoni i primi segnali dei capodogli.
Il tutto ha avuto luogo nel cosiddetto Canyon sardo di Castelsardo.
L’esperta di megafauna marina per il WWF, Laura Pintore, e il capo programma Oceani, Giulia Prato, hanno mostrato la loro emozione nell’avvertire il click del capodoglio.
Sembrerebbe che la presenza di questa specie marina sia stata registrata per ben 7 volte, in pochissimi giorni.
Il programma ha previsto un’attività di ricerca con tecnologie innovative per indagare sull’eventuale presenza di cetacei nella profonda gola, che dal centro del golfo scende dalla scarpata continentale in direzione nord-ovest.
Per tale ricerca, sono stati impegnati in maniera massiccia attrezzature come droni, idrofoni e addirittura kit di rilevamento del DNA ambientale.
Un gruppo di videomaker sta registrando tutte le fasi del progetto, per poi realizzare un documentario che sarà poi disponibile su piattaforme internazionali.
I Canyon della Sardegna
Castelsardo, oltre ad aver sottoscritto la Carta di partenariato del Santuario Pelagos, e collaborare con il progetto R!se, ha ottenuto il riconoscimento per il suo Canyon.
Difatti, il Canyon di Castelsardo è stato inserito nelle “10 aree per la protezione nuova e rafforzata” individuate dal WWF in Italia.