Caravaggio 2025: un viaggio nel cuore del Barocco: la mostra evento dedicata all’artista
Roma celebra uno dei suoi figli più controversi e geniali: Michelangelo Merisi, noto come Caravaggio. La nuova mostra allestita nel cuore della Capitale è un’immersione profonda nell’universo dell’artista, tra capolavori iconici, opere meno conosciute e un allestimento che esalta la sua cifra stilistica inconfondibile.
Dove e quando visitare la mostra su Caravaggio a Roma
La mostra Caravaggio 2025 si terrà dal 7 marzo al 6 luglio 2025 organizzata dalla Galleria Nazionale d’Arte Antica in Palazzo Barberini in collaborazione con la Galleria Borghese . Gli orari di apertura vanno dalle 9:00 alle 22.00 mentre i biglietti sono disponibili online e in loco, con riduzioni speciali.
Chi era Caravaggio: genio inquieto e rivoluzionario
Nato nel 1571 a Milano e attivo soprattutto a Roma, Caravaggio rivoluzionò la pittura con un realismo crudo e una drammaturgia luministica senza precedenti. Le sue opere rifuggono l’idealizzazione: santi e martiri sono ritratti con i volti della gente comune, spesso modelli raccolti tra le strade e le osterie della città. Il suo stile, basato sull’uso drammatico del chiaroscuro, influenzò generazioni di artisti dando origine al caravaggismo.
Ma Caravaggio non fu solo un innovatore artistico: fu anche un uomo tormentato, protagonista di una vita irregolare, fatta di risse, fughe e omicidi. Un artista che dipingeva la grazia ma viveva nell’inferno.

Le opere in mostra: tra capolavori e riscoperte
La mostra si sviluppa in diverse sezioni tematiche che esplorano vari aspetti della produzione di Caravaggio. Tutti i capolavori presentati permettono di evidenziare l’innovazione del linguaggio caravaggesco, con quel caratteristico uso della luce che squarcia le sue rappresentazioni di tema sacro o profano, e che apre nuove vie all’interpretazione del vero.
Questi aspetti si possono notare non solo nei drammi religiosi, come nella teatralità della Cattura di Cristo proveniente dalla National Gallery of Ireland di Dublino, ma anche nei ritratti, come il Ritratto di Maffeo Barberini di collezione privata, posto per la prima volta a confronto con gli altri dipinti del Maestro e considerato a pieno titolo il primo ritratto moderno o l’Ecce Homo, attualmente esposto al Museo del Prado di Madrid che rientra in Italia per la prima volta dopo secoli.
Tra le altre opere in esposizione ricordiamo altri prestiti eccezionali come la Santa Caterina di Alessandria del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che torna nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l’artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all’altro.
La mostra è anche l’occasione per vedere di nuovo insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa, Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-Atkins Museum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford, e opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato.
Chiude il percorso della mostra il Martirio di sant’Orsola, ultimo capolavoro del Merisi, dipinto poco prima della sua morte a Porto Ercole, importante prestito concesso da Intesa Sanpaolo.
Caravaggio e la contemporaneità: l’arte che cita l’arte
Caravaggio continua a ispirare non solo pittori e studiosi, ma anche il mondo del cinema e della serialità. Emblematica in tal senso è la recente serie Netflix “Ripley” diretta da Steven Zaillian, in cui l’estetica caravaggesca diventa cifra visiva e simbolica. Le atmosfere oscure, i tagli di luce netti, e il volto del protagonista -interpretato da un intenso Andrew Scott- evocano la complessità morale dei personaggi dipinti da Merisi.
Il legame va oltre l’estetica: la figura di Tom Ripley, truffatore e assassino dalle mille maschere, richiama l’anima inquieta di Caravaggio. Entrambi sono anime dannate, attratte dalla bellezza e divorate dall’ombra, specchi di una stessa ambiguità che l’arte rende eterna.
“Ripley” e Caravaggio: il volto oscuro del genio
Zaillian non ha scelto casualmente un’estetica caravaggesca per raccontare la parabola discendente di Ripley. Le inquadrature costruite come quadri, il contrasto tra luce e buio, e la dimensione sacrale della violenza richiamano direttamente la lezione del maestro seicentesco. Un esempio potente di arte che cita l’arte, dove la pittura ispira il linguaggio visivo e narrativo contemporaneo.

Info utili e consigli per i visitatori
– Dove: Si tiene presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, Palazzo Barberini
– Quando: dal 7 marzo al 6 luglio 2025
– Orari:
- Da domenica a giovedì: dalle 9:00 alle 20:00
- Venerdì e sabato: dalle 9:00 alle 22:00
- Lunedì mattina: apertura riservata esclusivamente a gruppi organizzati (scuole, visite guidate, ecc.)
La biglietteria chiude sempre un’ora prima dell’orario di chiusura della mostra.
– Biglietti: Acquistabili sul sito ufficiale [coopculture.it]
– Consiglio: Prenotare con anticipo per evitare lunghe attese, e approfittare delle visite guidate per una lettura approfondita delle opere.
Conclusione: Caravaggio oggi più che mai
A oltre quattro secoli dalla sua morte, Caravaggio continua a parlare al presente. La mostra romana lo restituisce nella sua complessità: artista sublime, uomo ferito, precursore di linguaggi visivi ancora oggi attuali. Un appuntamento da non perdere per chi ama l’arte, la storia, e quelle storie che attraversano il tempo lasciando un segno indelebile. Il mondo, è tutta una questione di luce: togliere e nascondere, risaltare per illuminare la strada.
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