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Il fascino segreto delle dimore storiche italiane: Un patrimonio custodito tra arte, storia e meraviglia

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L’Italia, una penisola da sogno dove si incontrano arte, storia e bellezza, vanta il primato dei siti inclusi dall’Unesco tra i patrimoni dell’umanità.
Il nostro “bel Paese” ha la bellezza di circa 36mila dimore storiche, tra cui palazzi, castelli e ville.
La maggior parte dei patrimoni storici è nelle mani di imprenditori benestanti, che tramandano la proprietà di padre in figlio.
La caratteristica interessante che accomuna la maggior parte delle ville è che si trovano quasi tutte in borghetti e aree con meno di 5mila abitanti.

 

I Patrimoni italiani

Il Veneto è senza dubbio l’area con il maggior numero di beni storici privati, ma anche le aree del centro-sud, come Firenze, Roma, Napoli, Lecce e a Palermo registrano un numero sostenuto di beni.
Proprio in Campania si trova il Castello Aragonese di Ischia, che racchiude i segni dei patrimoni  delle civiltà passate nella regione, a partire dai Greci e dai Romani, passando per la dinastia d’Aragona, fino ai Colonna. Il castello adesso appartiene alla terza generazione della famiglia Mattera, che lo anima con mostre d’arte ammirate da migliaia di turisti ogni anno.

Uno dei più bei complessi monumentali privati d’Italia si trova nel comune di Chignolo Po, in provincia di Pavia. Il famoso incisore Marc’Antonio Dal Re l’ha definito nel 1700 la “Versailles della Lombardia” per i suoi giardini, che imitavano lo stile della reggia francese.
«All’interno del complesso monumentale spiccano le sale nobiliari affrescate dalla scuola del Tiepolo, mentre all’esterno la struttura è impreziosita dal Teatro delle Uccelliere, una piccola loggia dove i nobili si riunivano per bere il tè in primavera», spiega l’avvocato Federico Procaccini, proprietario della dimora, che appartiene alla sua famiglia da decenni.

«La parte centrale è adibita a residenza privata, mentre i sotterranei ospitano il museo lombardo del vino, in cui è esposto un torchio del 1500 con gli ingranaggi disegnati da Leonardo da Vinci», aggiunge Procaccini.

 

 

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Pubblicato il
17/06/2023