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Proverbi e modi di dire associati al mese di febbraio

Tipo di attivitàTradizioni
StagioneInverno

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Attraverso un breve excursus, andremo a scoprire non solo i proverbi ma anche delle curiosità sul mese di febbraio attraverso espressioni idiomatiche e tradizioni tipiche del mondo contadino che si basa sull’osservazione dei fenomeni naturali e credenze popolari.

 

Il mese più corto dell’anno

Pensando a febbraio, senza il benché minimo dubbio, la prima cosa che balza alla mente è la famosa filastrocca:

Trenta giorni ha novembre

con aprile, giugno e settembre.

Di ventotto ce n’è uno,

tutti gli altri ne han trentuno.

Rispetto agli altri mesi, per l’appunto, è quello più breve con 28 o 29 giorni  se siamo in un anno bisestile. Come parte di dicembre, gennaio e parte di marzo è uno dei mesi invernali.

Per i Romani l’inverno era un periodo privo di mesi e fu solo grazie a Numa Pompilio che introdusse gennaio e febbraio. Sembrerebbe che a Roma sia anche esistito un febbraio da 30 giorni tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.

 

Il nome febbraio

Quanto al nome, esso fa riferimento alla dea Febris, dea della febbre e della guarigione dalla malaria. Tale tradizione venne, per così dire, mantenuta con la celebrazione di Santa Feronia, successivamente San Valentino, patrono degli innamorati.

Da un lato, secondo i Romani era un mese destinato ai riti di espiazione, purificazione che simboleggia la natura dormiente in procinto del risveglio con l’avvento della primavera. I cattolici, invece, oltre a San Valentino (14 febbraio), celebrano la Madonna della Candelora (2 febbraio) 40 giorni dopo il Natale. Il nome, come si può facilmente intuire, fa riferimento alle candele che vengono accese come segno della vittoria della luce sulle tenebre.

 

Il riferimento religioso a Gesù

Questa cerimonia venne creata e diffusa da Papa Gelasio I attorno all’anno 474 d.C. allo scopo di porre fine ai riti pagani dei Lupercali. In sostanza, viene rievocata la presentazione di Gesù al Tempio che la tradizione contadina associava al passaggio dall’inverno al periodo primaverile. Infine, dal comportamento del mese di febbraio, dipende l’andamento delle stagioni successive che saranno più o meno calde.

 

I proverbi

Visto che ne abbiamo appena parlato, è opportuno iniziare da un antico proverbio popolare che fa riferimento alle stagioni e alle condizioni meteo:

Per la santa Candelora,

dell’inverno semo fora,

ma se plora e tira vento

dell’inverno semo dentro.

In altre parole, se in concomitanza del 2 febbraio piove o c’è vento, non possiamo affermare in nessun modo di essere usciti dalla stagione fredda.

Simile ma diverso è, invece, l’adagio che recita quanto segue:

Per la Candelaia,

è un freddo che s’abbaia.

Espressione in cui si sottolinea chiaramente la presenza di un clima piuttosto rigido o, per meglio dire, da “far battere i denti”.

 

La “cattiva reputazione” di febbraio

In realtà, la coppia composta da gennaio e febbraio difficilmente viene ricordata per delle temperature clementi o tempo particolarmente bello. Anzi, in alcuni casi, lo si ritiene addirittura un mese maledetto e traditore, il peggiore di tutti gli altri “colleghi“. Lo confermano, per l’appunto, i seguenti modi di dire:

Il gran freddo di gennaio,il maltempo di febbraio.

Febbraio, febbraiello, cortino e bugiardello.

Febbraio, corto e amaro /corto e malandrino.


Febbraio febbraietto, corto e maledetto. / Curte e male cavate, febbrare curte peggiore de tutte. (versione in dialetto abruzzese)

Febbraiuzzo, peggio di tutto.

 

Adagi legati al mondo contadino

Come già detto nel precedente articolo sui proverbi di gennaio, la tradizione contadina è fortemente collegata all’avvicendamento delle stagioni. Non a caso, i detti che seguono rimarcano proprio questo aspetto. Febbraio è tempo di semina, che dal tempo che farà tra il primo ed il secondo mese dell’anno dipende il raccolto.

Chi vuole un buon erbaio semini in febbraio.


Febbraio, il sole in ogni ombraio. Gennaio e febbraio, empie o vuota il granaio.


Febbraio asciutto erba per tutto.

 

Di febbraio la neve è migliore del fango.

 

Chi vuol un bel pagliaio lo pianti di febbraio.


La neve di febbraio ingrassa il granaio.

Neve di febbraio fa il villano gaio.

 

Un mese fondamentale che detta le “regole”

Addirittura, si può in qualche modo prevedere come saranno i mesi a venire. Questo forse non è del tutto vero se consideriamo i cambiamenti climatici e la famosa espressione “non ci sono più le mezze stagioni”. Tuttavia, ad ogni modo, resta comunque un vincolo profondo tra i cicli naturali e le coltivazioni.

Febbraio nevoso, estate gioiosa.

Febbraio viene colle tempeste e se ne va con il sole.

Primavera di febbraio reca sempre qualche guaio.

Se febbraio avesse tutti i giorni di gennaio, farebbe gelare il vino nelle botti.

 

 

Febbraio e il mondo animale

Singolari, coloriti e “rustici”, i due adagi che seguono che fanno chiaro ed esplicito riferimento a Carnevale i cui festeggiamenti e il colpo di coda ricadono proprio in questo mese. La neve in questo periodo viene associata al grasso di maiale che si scioglie subito.

La neve di febbraio è come lo strutto di Carnevale.

Il prossimo proverbio ci dice che se ci sono le mosche a febbraio, quindi fa caldo, vorrà dire che a marzo sarà freddo e bisogna coprirsi bene.

Se ci sono le mosche in febbraio, bisogna scaldarsi le orecchie a marzo.

Proverbi con i Santi

Essendo l’Italia una nazione dall’impronta marcatamente cattolica, non potevano mancare le espressioni che citano i santi del mese. Il più noto, legato ad una ricorrenza divenuta una data piuttosto profana e commerciale è San Valentino, santo umbro, protettore dell’amore e degli innamorati. Celebrandosi il 14 febbraio, preannuncia l’arrivo della primavera che è alle porte.

                      Per san Valentino, primavera non è, ma sta vicino.

Per San Valentino, l’allodola fa il nidino.

Per san Valentino, fiorisce lo spino.

 

Non solo san Valentino…

Il 3 febbraio, invece, è San Biagio, noto per essere il santo patrono della gola. Il detto che segue sta a significare che in questo periodo dell’anno nevica molto spesso.

San Biagio ha la barba bianca.

Infine, la santa siciliana, o per meglio dire catanese, che si venera il 5 febbraio: Sant’Agata. A partire da questa data, la terra torna a respirare e a produrre. Finalmente, dopo il silenzioso e sonnecchiante inverno, arriva la primavera. Non dimentichiamo che la Sicilia gode di temperature decisamente più miti rispetto alla media nazionale…                                                                                                                                                                                                                                            Per san Luca la merenda è perduta, per sant’Agata, la merenda è ritrovata.

Per sant’Agata, la terra rifiata, la merenda è ritrovata.

Pubblicato il
3/02/2023