Ricomincio da 3, come avrebbe detto Massimo Troisi ricordando che almeno 3 cose buone aveva fatto nella vita. Ma la città partenopea di cose buone ne ha sempre fatte tante, più di quelle che la retorica della negatività gli attribuisce. Napoli vive di calcio e le vicende associate a questo sport hanno sempre un ruolo fondamentale nella storia di questa città.

 

3° scudetto del Napoli: un titolo da record

La conquista del suo terzo titolo di campione d’Italia con 5 giornate di anticipo è un risultato storico per la Serie A. È stata una supremazia a cui pochi davano credito all’inizio della stagione e che poi si è manifestata attraverso il palleggio elegante a centrocampo, i recuperi di Kim in difesa, i dribbling di Kvaratskhelia e i colpi di testa di Osimhen.

Calcisticamente è stato un anno perfetto. Tutto girava nel verso giusto, ogni partita al “Maradona” una conquista della luna.

 

Un trionfo nella Storia del Calcio

Sotto la guida di Spalletti, regista e sceneggiatore di questo bel film, si è messa in scena l’opera perfetta. Attori come Kvaratskhelia, il cui nome non si riusciva a pronunciare all’inizio del campionato, sono diventati ora idoli indiscussi.

Talenti del calibro di “Osi” Osimhen l’uomo mascherato che come Zorro ha portato la gente del popolo alla rivincita, in questo caso, sulle grandi del calcio. Ma quello che ha fatto di questa squadra una grande formazione stata soprattutto la corale di tutti gli uomini messi in campo.

 

 

Gli Azzurri di Spalletti conquistano il  Campionato 2022-23

Di sicura importanza sono state le vittorie negli scontri diretti con le concorrenti al titolo. Vittorie soprattutto con la Juventus, il Milan e la Roma che hanno dato fiducia, stimolo e determinazione a tutto l’ambiente. Queste partite rappresentano secondo noi i momenti decisivi per la vittoria finale.

Vincere uno scudetto a Napoli non è solo un’impresa sportiva ma è anche e soprattutto un riscatto per tutta la città. Ci sono degli eventi che modificano la narrativa di una popolazione, qualcosa che muove la geografia umana verso nuovi stimoli e nuovi desideri.

 

L’intera città in festa si tinge di azzurro

La festa è iniziata ben prima della certezza aritmetica, lasciando alle spalle la tradizionale scaramanzia che contraddistingue i napoletani e che è da considerarsi doverosa soprattutto quando si parla di eventi sportivi. La città partenopea è diventata via via sempre più colorata di azzurro e “La mano de Dios” aleggiava come ad accarezzare il cuore di ogni singola anima napoletana.

 

I festeggiamenti anticipati… controtendenza alla scaramanzia partenopea

Un crescendo che, appena arrivata la vittoria aritmetica, ha visto un’ esplosione di festa gioiosa che ha riempito le piazze. È indubbio che questa eccitante euforia ha anche un impatto economico e turistico sulla città.

L’afflusso dei tifosi provenienti da altre regioni porta sicuramente un aumento di presenze, attratte non solo dalla vittoria calcistica ma anche dalle bellezze che la città offre. Inoltre come le statistiche ci dicono, un successo del genere influenza anche lo stato d’animo di chi la vive.

 

 

Il Napoli ai tempi del Pibe de Oro

È successo in passato con Maradona, che arrivò a Napoli quando la città era in ginocchio a causa di un terremoto. Grazie alle sue gesta, Napoli poté voltare pagina.

Ora, un fenomeno simile sta accadendo: i trionfi nel calcio e il boom turistico si alimentano reciprocamente, creando un effetto che supera l’efficacia di qualsiasi altra forma pubblicitaria adottata per promuovere il capoluogo campano.

 

Un  titolo atteso da ben 33 anni

È da 33 anni che questa città aspettava il ritorno alla vittoria, un’attesa che ha raggiunto il parossismo dopo le vittorie sfiorate nei campionati precedenti. E da tanta attesa non poteva che nascere una festa spropositata, perché se è vero che tutti i festeggiamenti sono simili, a Napoli devi moltiplicarli per cento.

La napoletanità, infatti, non ammette mezze misure, perché è ricca di fantasia, passione, ma anche intelligenza e profonda cultura.

 

Napoli, crogiuolo di culture e tradizioni

Al contrario delle città del nord che vanno dritti al sodo, il sud ma soprattutto Napoli è un arabesco, una miscela di linee variopinte che fanno giri immensi: “Napul’ è mille culure” cantava Pino Daniele, proprio perché le sfaccettature che la compongono sono infinite. Per chi non è di Napoli, magari, è difficile immedesimarsi, ma la bellezza sta proprio in questo, nell’arte di essere napoletani.

 

La napoletanità: stile di vita e filosofia

Arte che ha radici intime, una filosofia di vita che, se non fossimo presi dalla frenesia della vita, sarebbe da seguire. In una città ideale, per citare il pensiero platonico, dovremmo essere tutti a festeggiare questo Napoli, senza distinzioni di fede calcistica, prendendo ad esempio dalla loro spontanea attitudine all’altruismo.

 

La generosa usanza del caffè sospeso

Dovete sapere che quando qualcuno è felice a Napoli, paga 2 caffè: uno per sé stesso e l’altro per qualcun altro. Come a voler offrire il caffè al resto del mondo e renderlo partecipe alla propria felicità. In questi giorni, sicuramente saranno a migliaia i “caffè sospesi” ad attendere qualcuno per gioire insieme.

 

Per palpare l’atmosfera che si è vissuta basterebbe ricordare le parole del difensore coreano Kim: “Non avevo mai vissuto qualcosa del genere, mi chiedo se riuscirò a rivivere le stesse scene di festa in futuro”, perché Napoli è così, esagerata in ogni sua manifestazione, ed è proprio per questo che è una città a cui è impossibile non voler bene.

Vivi le emozioni dei festeggiamenti per il 3° scudetto del Napoli!

Photo credits: Maurizio de Fazio e Lorenzo Crea