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Concluso il 74esimo Festival di Sanremo: protagonisti e commenti

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RegioneLiguria

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Si è appena concluso il 74esimo Festival di Sanremo e, come ogni anno, è tempo di bilanci. Tanti sono stati gli stimoli di riflessione perché tanti sono stati gli eventi che hanno costellato la settimana canora sanremese. Soprattutto, preme, innanzitutto, ricordare un aspetto: Amadeus e Fiorello hanno diretto per l’ultima volta il Festival, dopo cinque anni di grande crescita per la kermesse. Hanno raccolto, infatti, un Festival che presentava grandi lacune ed era poco seguito dalle nuove generazioni e lo hanno reso appetibile ad un pubblico ampio e variegato; al punto da raggiungere picchi di share mai visti prima.

Fiorello ed Amadeus con Angelina Mango

Iniziamo, allora, questo viaggio nel mondo del 74esimo Festival di Sanremo!

La vincitrice: Angelina Mango

I primi titoli di copertina spettano senza dubbio ad Angelina Mango, vincitrice della 74esima edizione del Festival di Sanremo. Una vittoria non scontata la sua, ma sempre posta nel grande calderone dei nomi più accreditati secondo il totosanremo.

Angelina Mango vincitrice a Sanremo

Assai forti erano le candidature, infatti, di Geolier ed Annalisa (che hanno poi costituito il podio), ma fin da principio l’artista 22enne ha dimostrato di saper imporre la sua identità sul palco dell’Ariston. “La noia”, infatti, è un sapiente concentrato di ritmi altamente orecchiabili, che congiungono basi in reggae alla melodica classica italiana con intarsi maestosi di musica elettronica (realizzati magistralmente da Dardust). Il testo, altro capolavoro dell’ormai anche autrice Madame, è una felice commistione tra contenuti di profondo dolore che coesistono con la voglia energetica di rivalsa. Così, in un testo al ritmo della cumba emerge la forza di una corona di spine che leviga la noia di vivere perennemente in dicotomia.

Angelina Mango mentre si esibisce durante la finale

Quella di Angelina è una vocalità fresca e lucente, che ammallia, commuove e fa ballare; ed è una vocalità che fin da subito crea scremature. Nella prima serata, è al secondo posto dopo Loredana Bertè, nella terza (essendo nei secondi quindici cantanti ad esibirsi) è al primo posto, nella serata cover consegna la sua interpretazione de “La rondine” di papà Pino alla storia del Festival. Quindi, con grande supporto di sala stampa e radio, conquista il 74esimo Festival di Sanremo meritatamente.

Dai ragazzi di “Amici”, l’incredula Angelina (senza patrominici) si pone prepotentemente nello scenario canoro nazionale!

… e gli altri

Questo 74esimo Festival di Sanremo sarà ricordato anche per gli altri artisti in gara, vincitori a diverso modo di questa settimana.

Geolier

Primo, fra tutti, si colloca senza dubbio Geolier. Il rapper napoletano è il vincitore per il pubblico a casa del Festival. Il 23enne ha ottenuto dal televoto un consenso del 60%, un risultato mai registrato nella storia del Festival, dimostrando la trasversalità del suo fare musica, che non è solo un cantare in napoletano, ma rappresenta il portare in auge un modo di vivere e di comunicare proprio delle periferie. La sua “I p me, tu p te” è un inno ad un amore sofferto, costruito con un’incessante cadenza sintattica congiunta ad un ritmo più sanremese. Geolier ha dominato il Festival, ma ha subito anche le zoccolo duro della critica; tanto duro da non ottenere la vittoria.

Annalisa

Altra protagonista indiscussa è stata certamente Annalisa. Il 74esimo Festival di Sanremo ha segnato la definitiva consacrazione della nuova regina del pop italiano. La sua “Sinceramente” è un sapiente concentrato di sensualità, di ritmo proprio di una hit e di incisività in un testo dall’aspirazione anche, per certi versi, poetica. La voce cristallina di Annalisa, congiunta alla grande e sobria capacità di saper attrarre l’attenzione su di sè, la pone – non a caso – già al vertice tra i maggiori stream di Sanremo.

Ma questo 74esimo Festival ha rappresentato anche la conferma del valore altissimo del cantautorato di Irama, della poetica visione del mondo di Ghali, dell’incisività in slang di Mahmood, dell’energia che non invecchia mai di Loredana Bertè, del calore di Alessandra Amoroso e dei Negramaro. Il tutto congiunto ad uno smacco: le nuove leve (vedi Alfa, Sante Francesi, Clara, Big Mama) stanno spodestando la vecchia guardia (vedi i bassi risultati di Renga e Nek o dei Ricchi e Poveri).

Amadeus e Fiorello: la fine di un’era

Questo 74esimo Festival di Sanremo sarà anche ricordato per essere la fine di un’era: dopo cinque anni di conduzione, Amadeus e Fiorello non guideranno più la kermesse.

Amadeus e Fiorello durante il Festival

I due mattatori hanno raccolto un Festival in pieno declino, con una platea di utenti ai minimi storici, ed hanno iniziato una rivoluzione che ha condotto a risultati storici. Ora, soprattutto dopo il 2021 (il Festival in pandemia), Sanremo rappresenta un evento social e sociale di primissimo piano nel panorama italiano, al punto che l’attenzione mediatica è, adesso, tutta concentrata sull’Ariston, per un’intera settimana. Dalla consacrazione di Mengoni, al trionfo mondiale dei Maneskin, il duo Amadeus – Fiorello ha indetto una nuova strada per la musica italiana, creando vere e proprie generazioni di talenti.

Il Festival, soprattutto quest’ultimo, è un festival che parla di giovani e parla ai giovani e lo fa con sana leggerezza e con profonda ironia e libertà. Questo 74esimo Festival di Sanremo, non a caso, sarà sempre ricordato per il celebre “ballo del qua qua” di John Travolta e per lo sfottò di un Rusell Crowe blues; per la leggiadra esibizione dell’etoile Roberto Bolle, per aver dimostrato che tra i cantanti non vi sia solo competizione, ma soprattutto sano agonismo (vedi 15 cantanti che presentano altri 15 cantanti). Sarà ricordato per gli exploit di Mengoni e Giorgia quali coconduttori e superospiti.

Questo 74esimo Festival di Sanremo è, allora, un arrivederci ad una coppia di regia davvero straordinaria.

Il pubblico

Protagonista indiscusso, infine, del 74esimo Festival di Sanremo è stato certamente il pubblico: sia da casa che dell’Ariston. Un solo dato, da considerare: la serata di ieri ha ottenuto il 74% di share, ossia ha contato ben 14 milioni di spettatori. Un risultato mai registrato prima nella storia del Festival.

Amadeus

Questo dato, per il 74esimo Festival di Sanremo, non è un caso isolato: per tutta la settimana, la kermesse ha riscosso una percentuale superiore al 60% di share, effettuando un autentico appannaggio rispetto a tutte le altre programmazioni televisive. Soprattutto, però, sono vibranti le ricadute social ed i commenti capillari generati dagli eventi avvenuti durante il Festival.

Il pubblico da casa, infatti, non è stato spettatore passivo, ma ha influito direttamente sul circuito innestato dal Festival: si è schierato, ha innestato discussioni, ha scatenato anche polemiche, si è interrogato sui motivi della gara, è stato attratto (soprattutto le nuove generazioni) da quello che è divenuto, a tutti gli effetti, un fenomeno mediatico. A dire il vero, ha designato anche, unanime, un vincitore. I risvolti, però, li conosciamo.

Quindi – solo per inciso – urge chiedersi: perché la volontà da casa non è coincisa con la volontà della stampa? Perché una simile disparità? Perché il pubblico ha scelto un indirizzo diverso?

Esterno dell’Ariston

Lo stesso si può dire anche del pubblico all’Ariston: ha fatto sentire la sua voce, ha acclamato ed ha fatto sentire il proprio dissenso, ha ballato, si è commosso e si è divertito; il tutto in piena e totale libertà. Si ha la consapevolezza che, con questo 74esimo Festival di Sanremo, la kermesse canora diventi soprattutto elemento di azione libera degli italiani e, solo dopo, punto di giudizio per i cantanti in gara.

Questo il nostro racconto del 74esimo Festival di Sanremo

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Pubblicato il
11/02/2024