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22 Aprile: Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra

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Si tratta della più grande manifestazione che riunisce 193 paesi del mondo attorno ai temi della salvaguardia ambientale a tutto tondo.  Si celebra a soli 11 giorni di distanza, ovvero l’11 Aprile, dalla Giornata Nazionale del Mare, iniziativa tutta italiana. Altrimenti nota come Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra chiama all’appello, ogni 22 Aprile e in modo trasversale, cittadini, istituzioni, associazioni ambientaliste, scuole, università ecc.  In questo articolo, tuttavia, avremo un approccio piuttosto originale nel trattare questa ricorrenza.

 

Origini dell’Earth Day il 22 Aprile

Il primo embrione che ha dato origine alla Giornata Mondiale della Terra risale al 1970 e, a quanto pare, ha indicato la via ai moderni movimenti ambientalisti. Parliamo del 22 aprile 1970: nacque l’esigenza di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali e di raccordare, quanto più possibile, i diversi gruppi esistenti impegnati nella lotta contro le più gravi problematiche.

Sversamenti di petrolio, rifiuti immessi dalle fabbriche, discariche tossiche e abusive, pesticidi e inquinamento atmosferico. Circa 20 milioni di statunitensi si riversarono nelle strade e parchi per manifestare in difesa della Terra. Il 22 aprile non è una data casuale, bensì una scelta ad hoc per ricordare l’Arbor Day. In quel giorno del lontano 1872, nello stato del Nebraska, tutti i cittadini furono incoraggiati a piantare alberi. Oggigiorno è un evento che coinvolge miliardi di persone a livello globale: forse si tratta della più grande azione civica volta a ribadire l’importanza della tutela del Pianeta.

 

Eventi programmati per la Giornata Mondiale della Terra

Innumerevoli le forme che questo giorno dedicat0 assume declinandosi in gesti concreti, palesi e visibili: marce,  raccolta firme, petizioni, seminari e conferenze, pulizie di strade,  spiagge, messa a dimora di nuovi alberi e tanto altro. Il programma, presentato presso la sede dello United Nations Development Programme (Undp) a Roma, prevede un fitto susseguirsi di appuntamenti e manifestazioni che si svolgeranno sotto a un unica bandiera: lo sviluppo ed il consolidamento di una vera coscienza ecologica.

 

Laghetto Villa Borghese, Roma
Laghetto Villa Borghese, Roma

Per la prima volta, l’Earth Day si svolgerà sia in presenza, con il Villaggio per la Terra di Villa Borghese a Roma, e con quello di Torino, alla sua primissima edizione, sia in forma digitale, attraverso #onepeopleoneplanet, The Multimedia Marathon. Ben 16 ore di contenuti live direttamente dalla Nuvola di Fuksas e trasmessi in diretta su RaiPlay.

Per informazioni su altri eventi in programma, vi consigliamo di informarvi presso le amministrazioni locali e le associazioni dei vostri territori di appartenenza.

 

Sensibilizzazione fin dalla tenera età

Sarà un’opportunità per i più piccini e per gli studenti di ogni ordine e grado di entrare nel vivo delle celebrazioni grazie all’immancabile presenza dei Vigili del Fuoco e la loro Pompieropoli, il planetario gonfiabile dell’Inaf e la partecipazione speciale di Spongebob. La spugna gialla, protagonista della celebre serie animata, è legata alla salvaguardia degli oceani ed è simbolo, attraverso un linguaggio universale, del riciclo e della sostenibilità.

 

Terrazza del Pincio e vista su Roma
Terrazza del Pincio e vista su Roma

Nella sua magica atmosfera e con una fantastica vista sulla Città Eterna, la Terrazza del Pincio, dal 21 al 25 aprile ospiterà artisti, laboratori ed iniziative da non perdere. Il 21 e il 22, troveremo ad attenderci il protagonista del nostro articolo, lo street artist Moby Dick.

 

Chi è Moby Dick

Romano di nascita, Laurea in Scenografia, Vigile del Fuoco, Marco alias Moby Dick è una personalità poliedrica, dai mille interessi e con numerose passioni. Sarebbe limitativo definirlo semplicemente street artist anche se, sia sul panorama nazionale che internazionale, si è affermato a pieno titolo accanto a nomi altisonanti e noti. Nella sua città di origine trova molto favore, predilige le live performance, dove la cittadinanza lo accoglie con stupore, clamore e non poca ammirazione.

 

Moby Dick all'opera nella realizzazione di un murale
Moby Dick all’opera nella realizzazione di un murale

Marco è un raro esempio di chi, in formazione e aggiornamento costante, tende ad affinare le sue competenze e doti naturali in una ricerca estetica e con una poetica mai fine a se stessa. Ogni colore, forma, tratto che porta il suo nome ha un significato chiaro ed inequivocabile di una missione che ha abbracciato a 360 gradi e senza risparmiarsi, timore di esporsi e schierarsi in prima linea. Un personaggio che non potevamo, per nessuna ragione al mondo, lasciarci sfuggire.

 

La parola a Moby Dick

Sarebbero mille gli interrogativi da porti, dal punto di vista artistico-culturale, estetico e sociale che, un semplice articolo, non ci basterebbe. Ci siamo limitati, perciò, a queste 5 domande nella speranza che riescano a cogliere la tua vera essenza. Sei pronto? Iniziamo!

 

Come nasce lo pseudonimo

1) Innanzitutto, grazie Moby Dick per la tua disponibilità e per aver accolto con enorme favore ed entusiasmo la richiesta di raccontarti a noi in occasione della Giornata Mondiale della Terra. La prima curiosità, soprattutto per i nostri lettori, è la scelta del tuo nome d’arte, come la grande protagonista del romanzo di Herman Melville.

Già questo dice molto di te, della tua profondità, non solo come rinomato e apprezzato artista anche e soprattutto a livello internazionale. Dalle tue opere traspare un’innata e spiccata sensibilità umana, una personalità a cui dar voce è il minimo. Perdona la digressione. Dunque, la Balena Bianca è un animale quasi mitico, caricata di un “peso enorme”, una simbologia pregna di significati: in sostanza, potremmo dire la metafora stessa del cosmo e dell’universo. A te la parola…

 

Murales dello street artist Moby Dick
Murales dello street artist Moby Dick con una chiara componente ambientalista

Realmente a darmi questo nome è stata una pura coincidenza… Da sempre, mi occupo del regno animale cercando di evidenziare tutte le problematiche e criticità che attanagliano gli animali.  Il più delle volte si tratta di animali marini, visto che tutto quello che accade in mare è ancora più complesso e difficile da individuare.  Gli oceani e mari, il più delle volte, sono terra di nessuno, sono anche distanti dai nostri occhi. Perciò ho deciso di dare voce a chi il mare lo vive, come la tartaruga caretta caretta che rimane impigliata nelle reti, delfini, stenelle o le grandi balene che hanno un ruolo importantissimo per l’ecosistema .

E, appunto, un giorno mi trovavo a disegnare una balena su un muro, è passato un bambino col nonno e riferendosi al mio disegno ha esclamato: «Guarda, nonno Moby Dick!».  Mi sono girato e, parlando col bambino, ho capito che il nome funzionava, legava con quello che disegnavo e con la mia missione attivista. E questo nome ho deciso di farlo mio.

 

 Focus su uno street artist del calibro internazionale

2) Ti seguo da un po’ e ho avuto modo di apprezzare da vicino, a Roma e nei quartieri limitrofi al mio, alla lodevole ed encomiabile iniziativa a cui hai aderito nell’ambito del progetto del GAU (Gallerie d’Arte Urbana) di portare i 34 canti dell’Inferno di Dante sulle campane della raccolta del vetro. Sarà che io amo Il Divin Poeta, quindi, lo ammetto: questo incontro tra l’arte, la poesia e il degrado in cui versa, prima fra tutte la Città Eterna, credo sia uno strumento cruciale per l’umanità. Le espressioni artistiche, oltre che essere veicoli di messaggi importanti, incarnano la bellezza che collima con la cura che, a sua volta, è emblema di salvezza. Che ne pensi?

 

Moby Dick intento a firmare la sua giraffa
Moby Dick intento a firmare la sua giraffa

Sì, questo progetto GAU invita diversi artisti più affermati a dipingere le campane del vetro. Gli organizzatori sono stati sempre disponibili e carini con me in tutto e di mio, come te, ho sempre amato Dante, soprattutto i canti dei gironi dell’inferno.
Dal mio punto di vista, tuttavia, rimane un bel progetto puramente estetico che può far semplicemente bene a gli occhi di un passante ma l’emblema di salvezza, di attivismo è lontano da questo progetto… Anche se nell’edizione attuale, ho disegnato un camaleonte che si arrampica su un tronco bruciato per dar voce, appunto, alla deforestazione dell’Amazzonia che per me è stato sempre un tema importante e delicato.

 

L’Arte al servizio dell’ambiente: attivismo culturale?

3) Riprendendo il filo conduttore del nostro proficuo incontro, mi interessa sapere quando e come hai capito che dovevi mettere l’arte al servizio del mondo nel modo più salvifico possibile, combattendo in prima linea con le numerose associazioni ambientaliste che impreziosisci del tuo contributo. Altra impertinenza che mi permetto: è nato prima l’uovo o la gallina? Mi spiego meglio: è emersa prima la passione per l’arte attraverso questo talento fuori dal comune o l’amore verso la Terra e Madre Natura?

 

Moby Dick e il suo murale dedicato al lupo bianco
Moby Dick e il suo murale dedicato al lupo bianco

Credo che sia un connubio tra le due cose che hanno viaggiato sempre all’unisono. Da piccolo, ho sempre amato moltissimo gli animali e la natura. Più crescevo, più, col tempo, cominciavo le prime collaborazioni con piccolissime associazioni, piccoli canili autogestiti e conoscevo sempre più semplici persone che amavano gli animali. Ad esempio i cari amici che abbiamo in comune: Vittorio e Davidino.
Da lì, pian piano, ho cominciato a fare molti corsi e a collaborare con le prime associazioni affermate nel campo nazionale. Inoltre, collaboravo attivamente con realtà in cui gli animali venivano difesi dallo sfruttamento e salvati a vita, come i rifugi.

 

Murale dedicato ai cinghiali
Murale dedicato ai cinghiali, specie selvatica oggetto di polemiche nella Capitale

Con gli anni, i corsi aumentavano, la preparazione anche, ma sentivo l’esigenza di andare contro un sistema che il più delle volte vuole gli animali come trofei di caccia da appendere a un muro, o come quello che sta accadendo ora in Trentino a un’Orsa… Perciò ho avuto l’esigenza di scendere nelle piazze e dare voce a chi non ha voce: gli animali. Da lì, è stato tutto in salita fino a portare la mia arte alla Biennale di Venezia e nei musei mondiali e collaborare con la maggior parte di tutte le associazioni nazionali e internazionali impegnate nella protezioni degli animali.

 

Un artista senza confini nella sua missione per il Pianeta Terra

4)Le tue opere sono ovunque: sul panorama globale sei tra i primi esponenti del Pop Surrealismo italiano e, tra l’altro, hai lavorato fianco a fianco con street artist del calibro del brasiliano Kobra e del belga Roa. Nella tua poetica, l’elemento onirico predomina accanto a uno smisurato, profondo e solido ancoraggio alla realtà e, ahimè, a quello che è lo status poco roseo in cui versa il nostro Pianeta. Tra le più significative ed esemplari creazioni che portano la tua firma, quali vorresti descriverci e illustrarci?

 

Moby Dick e il suo murale dedicato alle specie faunistiche marine a rischio estinzione
Moby Dick e il suo murale dedicato alle specie faunistiche marine a rischio estinzione

Sì, esattamente. Fortunatamente, nel tempo, ho avuto la fortuna, in qualche modo, di trovarmi a fare da assistente ai più grandi street artist mondiali in assoluto, nonché di esporre i miei lavori su scala mondiale. Kobra, appunto, vinse il Guinnes dei Primati con il muro più grande al mondo. Roa è un artista,  tra i 3 che stimo di più in assoluto, che portò a Roma l’attenzione su Daniza, l’Orsa che venne uccisa da un dardo che doveva addormentarla. E lo fece nel modo più significativo, rappresentando la vittima nel suo celebre murale a Roma. Perciò, cosa c’è di meglio di fare street art insieme a un artista mondiale che ha sposato una tematica antispecista giocando in casa?

Il lavoro più rappresentativo di cui vorrei parlarvi, senza dubbio, è quello che ho realizzato in occasione dell’evento della Terra. Disegnando una tigre, una megattera con suo figlio e la Terra che gocciola sangue nero, ho riassunto tutto ciò di cui mi occupo: animali a rischio estinzione o in pericolo, sia di terra che in mare, e l’ inquinamento della Terra. Vi invito tutti il 21 e il 22 Aprile. Venitemi a trovare alla Terrazza del Pincio, a Roma, dove realizzerò un nuovo lavoro in occasione della Giornata Mondiale della Terra.

 

SOS al Pianeta Terra

5) Per l’Earth Day, quale messaggio di speranza lanci, soprattutto ai più giovani?  Loro avranno in eredità questo fardello di un Ambiente avvelenato in modo irreversibile. Anzi, voglio fare, come si suol dire l’avvocato del diavolo. Ti chiederei un appello a nome dell’artista/ambientalista Moby Dick e uno da parte dell’uomo, consapevole e pensante che riflette sul futuro non molto lontano.

Dico di alzare la testa, combattere e di non permettere a gente senza scrupoli, bracconieri e politici che hanno come solo interesse il denaro (e che degli animali non si curano minimamente) di mettere le loro sporche mani sulla flora e fauna.  State attentissimi a finte parole come green, ambientalista, “a impatto zero” che, il più delle volte nascondono proprio qualcosa di losco mascherandosi di un finto buonismo, col pretesto di azioni etiche,  nascondendo invece solo i loro interessi…

 

Moby Dick e il suo squalo
Squalo realizzato dallo street artist Moby Dick

Purtroppo, spesso e mai come in questo periodo, parlano di ambiente o animali persone che non hanno la benché minima idea. Soggetti, per così dire, ignoranti in materia e senza un minimo di nozioni che, addirittura, pretendono di scandire le regole e dettare pseudo-soluzioni per la Natura…

Grazie cara, mi ha fatto piacere scambiare delle domande-risposte con te e grazie ancora di tutto… Moby Dick

Grazie a te , per questa prospettiva speciale ed esclusiva su un argomento trito e ritrito, rivisto in tutte le salse.

 

“L’ amore disinteressato verso tutte le creature viventi è il sentimento più nobile che un uomo possa avere”
(Charles Darwin)

 

Pubblicato il
21/04/2023