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Aprile nei proverbi: gli adagi più esemplificativi in italiano

StagionePrimavera

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Conosci le caratteristiche e tutte le curiosità legate al 4° mese dell’anno? Ad Aprile, in alcuni momenti, il freddo sembra aver ceduto il passo alla primavera ma non è esattamente così. Vediamo perché.

 

Le origini del nome tra le più disparate ipotesi

Come la quasi totalità dei nomi e parole che risalgono alla notte dei tempi, ci troviamo sempre di fronte a numerose ipotesi dibattute e controverse. Tuttavia, l’inevitabile influenza tra popoli e culture riesce sempre a darci interessantissimi spunti che ci consentono, quantomeno, di ricostruire, grosso modo, un quadro di massima a cui poter indicativamente far riferimento. Ma non perdiamoci in chiacchiere e veniamo al sodo.

 

Il mese dedicato a Venere presso i Romani

Una prima versione ipotizzerebbe che “aprile” derivi  dal greco aphròs, ovvero “spuma”. Stiamo parlando della stessa spuma da cui ebbe origine la dea Afrodite, Venere nella mitologia romana. Non a caso, proprio il 1° Aprile venivano celebrate le Veneralia, in onore di dedicata a Venere Verticordia, cioè che “apre i cuori“, e alla sua compagna Fortuna Virile. Versione alquanto suggestiva che attesta l’utilizzo del nome già presso gli antichi romani.

 

Il mese delle fioriture

Stando ad una seconda ipotesi, invece, ci si dovrebbe basare sul termine latino aperire che significa, per l’appunto, aprire, schiudere. In realtà, basandoci su una semplice osservazione di ciò che ci accade intorno, non è il mese in cui la primavera esplode, in tutta la sua magnificenza, regalandoci feste dei fiori da non perdere e fioriture mozzafiato?  Finalmente,  la Natura si è destata dal grigio e triste torpore e possiamo immergerci nei colori e nei profumi che rinfrancano l’anima. Visto che siamo in tema e chiaramente se vi trovate in zona, vi suggeriamo il Tulipark a Roma e, senza alcun dubbio, il Firenze Flower Show.

 

Mese di transizione

A prescindere da quanto detto finora, Aprile era il secondo mese dell’anno, a seguito della riforma voluta da Giulio Cesare. Per entrambi i calendari gregoriano e giuliano è il quarto, con una durata di 30 giorni, al pare al pari di giugno, settembre e novembre. Del resto, lo recita anche il celebre adagio:

Trenta giorni ha novembre
con april, giugno e settembre
di ventotto ce n’è uno
tutti gli altri ne han trentuno.

In ogni caso, meteorologicamente parlando, aprile è un mese ancora incerto che sembra “ereditare” l’instabilità del fratello maggiore, marzo. Chiaramente non si può generalizzare, tutto dipende dall’annata e dalla zona d’Italia in cui ci troviamo. Solitamente, nei giorni che precedono la Settimana Santa le temperature subiscono un notevole calo e, non di rado, il mese può risultare alquanto piovoso.

 

Proverbi sulla variabilità del tempo

Come comprovato dall’esperienza popolare, occhio ai frequenti guizzi della stagione invernale! La primavera, soprattutto tra marzo ed aprile non si è del tutto assestata per cui facciamo sempre appello alla saggezza dei nonni e del mondo contadino.

Aprile, non ti scoprire. / Aprile, non t’alleggerire.

D’aprile ogni goccia un barile. /Aprile una goccia o un fontanile.

Fidarsi alla buona stagione d’aprile, è come fare i conti innanzi l’oste. /Aprile e conti per lo più son traditori

April, apriletto, un dì freddo un dì caldetto.

D’aprile non ti scoprire, di maggio vai adagio, di giugno cavati il codigugno, e se non pare tòrnatelo a infilare; di luglio vattene ignudo.

 

Aprile e il suo ascendente sul sonno

Chi non ha mai sentito, e sperimentato sulla propria pelle, il celebre detto Aprile, dolce dormire? Secondo il celebre adagio popolare, l’avvento delle temperature più miti induce il nostro organismo a un’inspiegabile senso di spossatezza accompagnato dalla voglia di dormire di più. Una fatica ad abbandonare il caldo e comodo letto.  In realtà, il tepore primaverile favorisce il sonno e ci stimola a dedicare qualche ora in più al riposo. Tuttavia, esiste una spiegazione scientifica alla base degli effetti del cambio di stagione.

Il corpo fa fatica ad adattarsi al nuovo orologio biologico che il passaggio di testimone tra inverno e primavera porta con sé. La stanchezza, inoltre, è dovuta anche all’ora legale: le giornate si allungano e la voglia di praticare una maggiore attività fisica, alla sera, si traduce con un desiderio di dormire di più. Tranquilli, è tutto nella norma: la condizione fisica che ci fa sentire privi di forze, o astenia, è fisiologica nei periodi di mutamento tra stagioni!

Proverbi con i Santi

Anche per Aprile, numerosi sono i proverbi che, sulla base dell’osservazione di determinate ricorrenze e festività religiose, sembrano voler dettar legge sul comportamento del tempo nei periodi a seguire.
Se piove di venerdì santo, piove maggio tutto quanto.
Palma molle, Pasqua asciutta; Palma asciutta, Pasqua molle.
Quando si bagnano le Palme, si bagnano anche l’ova./ Se non piove sull’ulivo, piove sull’ova.
Al canto del cuculo (10 aprile) e a S. Marco (25 aprile) il tempo diventa pazzo.
Quando San Giorgio (23 aprile), viene in Pasqua, per il mondo c’è gran burrasca.
A San Marco (25 aprile) il baco a processione.
San Marco evangelista, maggio alla vista.
San Panfilo (28 aprile) è ortolano: se non piove oggi piove domani.

 

Le previsioni della saggezza contadina

Il leitmotiv della nostra consueta rubrica sui proverbi resta, a dir poco indiscusso, il sapere dei contadini e delle previsioni del tempo, delle temperature e degli eventi da una semplice, ai nostri occhi, osservazione del mondo agricolo. A dire il vero, è il contatto con Madre Natura, che noi abbiamo perso, a costituire quell’impercettibile ed intimo legame che corrobora un indissolubile rapporto con l’ambiente circostante. Eccone alcuni significativi esempi:

Aprile carciofaio, maggio ciliegiaio. Aprile cava (o esce) la vecchia dal covile.

Aprile e maggio son la chiave di tutto l’anno.

Aprile fa il fiore e maggio si ha il colore.

Aprile piovoso, maggio ventoso o veneroso (bel tempo); anno fruttuoso.

Aprile quando piange e quando ride.

Aprile suol esser cattivo da principio o al fine

            Aprile temperato non è mai ingrato.     

                        Val più un’acqua tra aprile e maggio, che i buoi con il carro.

 

Proverbi e lavori nei campi

Dulcis in fundo, ecco una breve lista dei duri compiti dei contadini i cui tempi sono rigorosamente scanditi dalla luna, dalle stagioni, dai mesi e, a quanto pare, dai proverbi! Attenzione, però, a quelli da evitare se non si vuole incorrere in un pessimo raccolto…

Se d’aprile a potar vai, contadino, molt’acqua berrai e poco vino. /La vite che viene potata in aprile, lascia svuotato ogni barile.

Chi pon cavolo d’aprile, tutto l’anno se ne ride.

Marzo asciutto e aprile bagnato, beato il villano che ha seminato.

Se vuoi cocomeri grossi come un barile, piantali il primo giovedì d’Aprile.

Quando tuona d’Aprile buon segno per il barile.

Gennaio zappatore, febbraio potatore, marzo amoroso, aprile carciofaio, maggio ciliegiaio, giugno fruttaio, luglio agrestaio, agosto pescaio, settembre ficaio, ottobre mostaio, novembre vinaio, dicembre favaio.

Una sorta di sintesi generale, l’adagio rappresenta una carrellata piuttosto variopinta che racchiude in sé tutto l’anno e, di conseguenza, il calendario. Beh che dire, arrivederci a Maggio!

Photo Credits: Miriam Originale.
Pubblicato il
2/04/2023